Terremoto e cani, Mugnai: "Gli animali danno conforto"

Tra le immagini toccanti che immortalano la tragedia del terremoto nel centro Italia, ci sono spesso figure di cani: vittime di quanto avvenuto, morti o salvati con o senza i loro padroni, oppure salvatori e cani addestrati alla ricerca di superstiti e corpi senza vita.

“La presenza del cane in un luogo di dolore – commenta la dottoressa Francesca Mugnai, massima esperta di pet therapy in Italia – dà conforto, sostegno emotivo, senso di sicurezza, suscita emozioni positive, di cura seppur in mezzo alla tragedia. Recenti studi, dimostrano che il legame tra uomo e animale è causato dallo stesso ormone che lega la madre e il figlio: l'ossitocina. Alla base dell'attaccamento col cane dunque c'è un fattore chimico-scientifico con forti ripercussioni psicologiche di benessere”.

Nelle immagini dai paesi del terremoto abbiamo visto persone che scavano a mani nude, con la forza della disperazione, tra le macerie per cercare i propri parenti, ma anche il proprio animale. “Il cane è parte integrante della famiglia – dice la dottoressa Mugnai -: la sua presenza si qualifica come una relazione di primaria importanza quale quella di un affetto familiare. L'animale è qualcuno da accudire, da coccolare. Si crea una dimensione affettiva imprescindibile”.

La fedeltà dell'animale nei confronti del proprio amico a due zampe si rivela soprattutto nel momento del bisogno. “Il cane sembra “sentire” la difficoltà. Quando c'è un'emergenza, è normale che cerchi il suo amico umano, si accucci accanto a lui, cerchi e allo stesso dia protezione nella vicinanza e nell'unione del destino”. Siamo noi stessi a chiedere tutto questo al cane che con la sua volontà di collaborazione ci aiuta, ci segue.

Ci sono poi gli effetti benefici che un cane dona all'essere umano e che permettono di usare il suo sostegno proprio nella pet therapy. “Nelle terapie assistite con gli animali – sottolinea la specialista – abbiamo rilevato effetti positivi sull’area della socializzazione (depressione, autismo, disturbi generici dello sviluppo), sull’area cognitiva (disturbi psichiatrici e neurologici), emotiva (difficoltà di adattamento, disturbi dell’apprendimento) e motoria (problemi neuromotori). Spesso infatti la pet therapy, intesa come complesso intervento strategico specializzato e multidisciplinare, è un ottimo sostegno nel disturbo post- traumatico da stress, per superare una paura forte, come mostrano i recenti studi pubblicati sui bambini vittime di bombe e nei paesi in guerra. Uno stimolo per riprendere a vivere anche dopo tragedie come l'aver vissuto un terremoto. Il cane garantisce una corda con la quotidianità, sofferma il pensiero sul qui e ora, ci permette un accudimento che spesso è linfa vitale per ripartire”.

C'è poi l'aspetto del cane soccorritore che grazie alle sue doti straordinarie olfattive e percettive e ad un lungo delicato e preciso addestramento con il suo partner umano, riesce a dare un aiuto concreto nella localizzazione delle persone e spesso a salvare vite umane. “Da non sottovalutare – conclude la dottoressa Francesca Mugnai – anche l'effetto benefico della sola presenza dell'animale in luoghi di disperazione. Veder passare un quattro zampe ha effetti benefici sistemici su tutti, come avviene per strada quando la gente, pur presa dai propri pensieri, si gira a sorridere al cane di un passante. Così tanto più in un luogo di dolore la sola presenza dell'animale dà distrazione, serenità, conforto, unisce le emozioni. Anche per questo in queste ore drammatiche le foto dei cani sulle macerie del terremoto sono state condivise milioni di volte dai media e dai social network: una figura positiva in una montagna di dolore”.

Fonte: Ufficio Stampa

<< Indietro
torna a inizio pagina