Il prof d'arte Catone se ne va, il sindaco scrive al ministro Giannini

Paolo Pomponi

"Gent.mo Ministro,

prendo spunto dai molti articoli apparsi sulla stampa locale e nazionale sulle conseguenze dell’introduzione della riforma scolastica rispetto alla questione del trasferimento di sede di molti docenti, per affrontare il caso che interessa anche Montaione e il nostro Istituto Comprensivo G. Gonnelli che include le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado del nostro Comune e del vicino Comune di Gambassi Terme.

Premetto che non sono esperto della materia ma che ho provato a documentarmi e mi auguro quindi di non dire cose particolarmente inesatte, ma vorrei manifestare a voce alta il mio disappunto per quanto è successo anche qui da noi.

Consapevole di essere un Sindaco di campagna e quindi di avere poco “peso” politico non mi sottraggo comunque alla necessità, perché la ritengo tale, di esternare la nostra, mia e della mia comunità, posizione in merito ad una vicenda spiacevolissima che va a ledere l’alto livello qualitativo della nostra scuola, che con grande sacrificio viene mantenuto nel tempo.

Nella scuola secondaria di primo grado di Montaione (la vecchia e cara “scuola media”) prestava servizio un docente, il professor Marco Catone, che insegna Arte e Immagine (la vecchia e cara “educazione artistica”, ma perché si deve sempre cambiare nome a tutto?), un docente apprezzatissimo da tutti, colleghi, genitori e soprattutto alunni. Un insegnante che con grande passione, potuta constatare direttamente anche dalla nostra Amministrazione Comunale, è riuscito a mettere in piedi, anche utilizzando il proprio tempo libero, situazione non proprio usuale, progetti molto belli, interdisciplinari, creando un lavoro di gruppo che ha coinvolto più insegnanti, che si sono conclusi con mostre pubbliche di grande livello artistico.

E’ riuscito con grande impegno e grande capacità ad appassionare i nostri ragazzi ad una disciplina in passato snobbata e considerata di serie B.

Adesso questo bravissimo docente risulta trasferito nella provincia di Prato.

Bene, cosa è successo?

E’ successo che il fantomatico “algoritmo” introdotto dal MIUR ha colpito anche noi, sì non solo il professore in questione, ha colpito la nostra scuola, la nostra comunità.

Mi si dice che adesso i trasferimenti dei docenti che non sono di ruolo sono regolati da questo perverso meccanismo che ha creato e, se non si prenderanno provvedimenti, continuerà a creare errori grossolani.

Purtroppo non mi consolano le recenti parole attribuiteLe dalla stampa , secondo cui i docenti insoddisfatti sarebbero una percentuale minima. Dalla lettura di molti articoli di stampa o navigando nel web appare una realtà “leggermente” diversa.

Così come, sempre a mio parere, mi sembra non proprio rispondente alla realtà un’altra affermazione, anch’essa attribuita a Lei dalla stampa, secondo cui l’algoritmo sarebbe “un modello matematico correttamente impostato”.

Il “nostro” professore è stato assunto lo scorso anno e in base alla normativa doveva partecipare alla procedura dei trasferimenti su base nazionale. Lui aveva scelto come primo ambito l'Empolese-Valdelsa, cui fa parte anche Montaione, e in base ai suoi “titoli” posseduti sarebbe riuscito ad ottenerlo, invece, a seguito dell’introduzione dell’algoritmo ministeriale lui si trova trasferito a Prato e almeno sei docenti con punteggio inferiore hanno ottenuto il posto nella nostra area.

Dalla Direzione del nostro Istituto mi informano che il docente ha già esperito, purtroppo senza successo, il ricorso con richiesta di conciliazione all’ambito territoriale provinciale, e adesso non può che rivolgersi al tribunale del lavoro.

Non si può non denunciare l’inammissibilità di questa situazione e chiedere a gran voce, a nome della comunità montaionese, che sia presa in considerazione la contestazione presentata dal docente, sia riconosciuto il palese errore generato dall’applicazione dell’algoritmo e sia posto rimedio all’incresciosa situazione.

Vivere in piccole realtà rurali come la nostra è una scelta di vita importante, che se da un lato consente di mantenere “vivi” pezzi di territorio che corrono il rischio di essere abbandonati, dall’altro porta a sopportare sacrifici maggiori, rispetto alle centri maggiormente urbanizzati, in termini di minori servizi. Ecco, quando qualcosa da noi funziona, in questo caso l’offerta scolastica, e addirittura diventa un modello cui ispirarsi, non permettiamo ad un “banale” algoritmo di rovinarla.

Noi vogliamo ancora il professor Marco Catone a Montaione!

Consapevole che comprenderà lo spirito con cui invio questa nota, confido in un Suo interessamento per porre un pronto rimedio a questa situazione che interessa tanti docenti e su cui magari bisognerebbe avere il coraggio anche di fare un passo indietro".

Paolo Pomponi, sindaco di Montaione

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