Sicurezza a scuola ‘Vo cercando’, oltre l’amianto al biennio Da Vinci c’è dell’altro

Una copertura d'amianto

Negli ultimi anni la scuola pubblica è stata dimenticata, saccheggiata, fatta oggetto di una selvaggia spending review. L’Osservatorio Nazionale Amianto Comitato di Firenze in data 2 Marzo 2015 ha presentato istanza di giustizia alla Procura della Repubblica di Firenze, in ragione del rischio amianto afferente il plesso scolastico Biennio “ Leonardo ad Vinci “ di Firenze. La vicenda è stata, e continua ad essere, oggetto di articoli, video, canzoni, documentari che hanno fatto conoscere la problematica amianto all’ITI comune a 2.400 scuole in tutta Italia. Nel 2015 a seguito della denuncia e dei primi articoli di stampa il Comune di Firenze aveva annunciato una pronta dismissione del Biennio ITI ed una sua ricostruzione, riconoscendo così il problema .

Il Biennio ITI da Vinci fu oggetto di indagini accurate nel 1997 (abbiamo tutta la documentazione) da parte di ASL e ARPAT che sentenziarono che la struttura era troppo pericolosa a causa della presenza di amianto compatto nelle mura esterne e di cartone amianto a media-alta friabilità nelle pareti interne, e che quindi tale struttura comportava un onere troppo alto sia nella bonifica per renderla inoffensiva e sicura sia nella manutenzione; dunque la soluzione migliore era il suo abbattimento e ricostruzione.

Il Preside in carica nel 1997 capì la gravità della situazione e visto che il Comune di Firenze non era interessato a spendere in una scuola che, contrariamente alla norma, era comunale, e non statale, e dopo una fase di interessamento finì per chiudere, anziché abbattere, di fatto il plesso del Biennio quasi risolvendo il problema. Come già scritto più volte, nel 2007 con l’avvicendarsi dell’amministrazione statale il Biennio resuscitò, cioè fu riaperto ed improvvisamente divenne un luogo sicuro dove tenere 400 studenti, tanti insegnanti e custodi per 6 o 7 ore al giorno in mezzo al rischio amianto. Miracolosamente il Biennio sembrava bonificato o miracolato. La riapertura di un plesso così pericoloso associata a nessun documento scritto che la autorizzasse, rappresenta una vera e propria stranezza, o comunque una prassi che ha ben poco a che fare con la Sicurezza nel mondo del lavoro.

Ma del Leonardo da Vinci in termini di sicurezza o meglio insicurezza c’è molto altro da dire. Risulta infatti che il Plesso del Biennio non ha neppure una certificazione di sicurezza. Il permesso di agibilità, quello risalente al 1996 come del resto tutti permessi e certificati relativi all’immobile scuola, non ha nessun valore quando vi sono modifiche di lavorazione o di struttura. Le certificazioni decadono in caso di nuova destinazione dei locali, in caso di sopralluoghi dopo verifica e esecuzione di lavori di messa a norme dei locali o delle strutture ecc. Sono i casi caso del Biennio dopo la verifica della ASL/ARPAT del 1997) o quando nel Settembre 2007 è stata rimessa in funzione la centrale di riscaldamento del Biennio stesso che risultava in avaria e in completa dismissione.

Oltre al certificato di agibilità non esiste traccia di collaudo statico della struttura, né alcuna dichiarazione di conformità Legge 46/90 dei progetti di impianto elettrico e di riscaldamento termoidraulico. E’ totalmente assente il certificato di Prevenzione incendi mai rilasciato dai Vigili del Fuoco. In tutta la scuola sono presenti colonne di idranti un po’ in tutte le aree che fanno riferimento ad una riserva idrica sotterranea. Tale impianto non è mai stato collaudato e quindi non può costituire titolo per la richiesta della certificazione di prevenzione di incendi. Non esiste assicurazione dell’immobile scolastico, che deve essere stipulata per Legge con allegata le firme dei responsabili del Comune di Firenze, ASL, ecc. Il Biennio è privo di impianto di luci di emergenza, che servono sia di giorno (trafora di un eventuale fumo da fuoco) sia di notte.

Il Biennio è una struttura prefabbricata che, per legge poteva stare in piedi 25 anni, cioè fino al 1990, all’interno è infarcito di cartone amianto con friabilità medio-alta che deve sempre rimanere segregato all’interno della doppia pannellatura, evitando qualsiasi contatto con l’esterno (prescrizioni ASL del 27/10/1997). Non ha le certificazioni in regola, anzi è mancante di qualsiasi certificazione e le sue condizioni appaiono fatiscenti tanto che se si trattasse di una scuola paritaria sarebbe stata fatta chiudere ed abbattuta da molti anni.

E’ molto importante ricordare che:

Non sussiste una soglia al di sotto della quale il rischio amianto si annulla, e qualsiasi esposizione è dannosa per la salute umana: la IARC - Monographs supplement 7, Asbestos [group 1] che contempla tutti i tipi di asbesto tra le sostanze cancerogene del gruppo 1), senza che si possa stabilire un livello di esposizione dell’essere umano sotto il quale non ci sia rischio di contrarre cancro (come precisa ancora la IARC Monographs On The Evaluation Of Carcinogenic Risks To Humans, Volume 14, Asbestos, Summary Of Data Reported And Evaluation, Asbestos, Last Updated: 26 March 1998: ‘At present, it is not possible to assess whether there is a level of exposure in humans below which an increased risk of cancer would not occur’);

In ogni caso anche in assenza di patologia, c’è un danno biologico molecolare (cfr. doc. 7: “A Molecular Epidemiology Case Control Study on Pleural Malignant Mesothelioma” a cura di Claudia Bolognesi, Fernanda MartiniMauro TognonRosa Filiberti, Monica NeriEmanuela PerroneEleonora LandiniPaolo A. Canessa, Gian Paolo IvaldiPietro BettaLuciano Mutti e Riccardo Puntoni pubblicazione dal titolo “High Frequency of Micronuclei in Peripheral Blood Lymphocytes as Index of Susceptibility to Pleural Malignant Mesothelioma”) e in ogni caso l’esposizione ad amianto induce e alimenta un fenomeno infiammatorio, che costituisce il terreno fertile per l’innesco di qualsiasi tumore e non solo per i tumori ricondotti all’esposizione ad amianto, per cui qualsiasi esposizione va evitata (cfr. doc. 8: “Aspirin delays mesothelioma growth by inhibiting HMGB1-mediated tumor progression”, di H Yang,L Pellegrini, A Napolitano, C Giorgi, S Jube1, A Preti, CJ Jennings, F De Marchis, EG Flores, D Larson, I Pagano, M Tanji, A Powers, S Kanodia, G Gaudino, S Pastorino, HI Pass, P Pinton, ME Bianchi and M Carbone”).

Sono asbesto correlate non solo patologie come il mesotelioma e il tumore polmonare, ma anche i tumori gastrointestinali, come già messo in evidenza da Irving Selikoff, con lo studio `Epidemiology of gastrointestinal cancer', che ha trovato autorevole e definitivo riscontro nelle conclusioni dello IARC: "There is sufficient evidence in humans far the carcinogenicity ofallfornis of asbestos (chrysotile, crocidolite, amosite, tremante, actino lite, and anthophyllite). Asbestos causes mesothelioma and cancer of the lung, larynx, and ovary. Also positive associations have been observed between exposure to all forms of asbestos and cancer of the pharynx, stomach, and colorecturn" (IARC 2012. Asbestos. Actinolite, amosite, anthophyllite, chrysotile, crocidolite, tremolite. IARC Monogr Evaluation Carcinog Risk Chem Man, Vol. 100C) e recentemente il Prof. Ugazio, nella sua pubblicazione "La triade interattiva del mondo inquinato contro la salute" (Aracne Editrice, luglio 2013), ha elaborato un quadro di riconducibilità all’esposizione ad amianto di diversi altri tumori (cfr. Giancarlo Ugazio: "La triade interattiva del mondo inquinato contro la salute" - Aracne Editrice, luglio 2013, pp. 167, 173, 179).

E’ evidente che siamo in presenza di un edificio altamente pericoloso, così come dimostrato ampiamente dalla letteratura scientifica internazionale. Se a questo si somma il fatto che il Giudice per le Indagini Preliminare della Procura di Firenze ha richiesto un supplemento di indagini mirate alla effettuazione di analisi e verifiche da parte di un ente terzo appare evidente che la situazione non è di sicurezza ma allarmante.

Il nuovo Preside dell’Istituto da ITI da Vinci, che ha preso servizio nel mese di Giugno 2016, ha già segnalato in data 23 Giugno 2016 e 2 Settembre 2016 la situazione del Biennio ITI da Vinci al proprietario dell’immobile, cioè al Comune di Firenze. Il Dirigente Scolastico è stato sollecitato dai sindacalisti della Federazione Lavoratori Pubblico Impiego, accreditati presso la scuola: proff. Luciano Macrì e Massimo Rossi. Anche il precedente Dirigente scolastico aveva segnalato al Comune di Firenze la pesante situazione sanitaria e di sicurezza del Biennio, e il Comune aveva sempre omesso di rispondere oppure si nascondeva dietro a problemi economici legati al patto di stabilità. Si tratta di spendere molti soldi per il Biennio: circa 8 milioni di euro e risale al 1994 la prima espressione di volontà da parte del Comune (Assessora Katia Franci) di costruire la scuola ex novo.

Se l’Ente locale o lo Stato non ha i soldi per intervenire, deve comunque garantire la sicurezza, cosa che non accade. Il Dirigente Scolastico perciò a questo punto deve fare solo una cosa: vietare l’uso di questo edificio infarcito di amianto, pericoloso, fatiscente e fantasma, senza alcuna autorizzazione per rimanere aperto. In caso contrario è evidente che la piena responsabilità sia civile che penale resta , e ci dispiace scriverlo, completamente sua. Il nuovo Preside appare molto ligio alla sicurezza della scuola tanto che ai primi di Settembre ha disposto, giustamente, il divieto di utilizzo didattico del campetto da calcetto in cemento, utilizzato da circa 50 anni, visti i rischi per la sicurezza (cancellate in ferro, porte in ferro ecc). Visto che il Biennio del Leonardo da Vinci oltre che ai problemi dell’amianto è assolutamente privo delle necessarie certificazioni di legge: agibilità (l’ultimo del 1996 non è più valido), impianti elettrici e termici senza conformità, mancante validazione del rischio sismico, no collaudo statico, no certificato antincendio. Appare chiarissimo che se si vieta l’utilizzo di un campetto da calcetto il Preside deve evitare l’utilizzo del Biennio pena l’assunzione delle sue responsabilità.

 

 

Antonella Franchi Coordinatrice nazionale del Comitato di Firenze Osservatorio Nazionale Amianto

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