Turismo, sul nuovo sito della Regione un racconto su Fiv

foto di archivio

C’è anche il racconto di una storia figlincisana tra quelli pubblicati sul sito www.toscanaovunquebella.it, il progetto online - realizzato lo scorso luglio dalla Regione, con il supporto di Anci Toscana, Fondazione Sistema Toscana e Toscana Promozione - che si pone l’obiettivo di promuovere i Comuni toscani dal punto di vista turistico. Il tutto chiedendo proprio a loro di raccontare una storia curiosa e inedita, che sia in grado di diffondere notizie attinenti alle peculiarità del proprio territorio (ricorrendo, quindi, alla tecnica dello storytelling).

Nell’aderire a questo progetto, il Comune di Figline e Incisa Valdarno ha scelto di affidarsi allo scrittore incisano Andrea Campucci, classe 1983, autore, tra le sue tante pubblicazioni, anche di “Plastic Shop” (2016, edizioni Leone).

Ciò che ne è venuto fuori è una rivisitazione della storia di Veronica Cybo, figlia del duca Carlo I Cybo-Malaspina di Massa, moglie di Jacopo Salviati (consigliere del granduca Ferdinando II) e, soprattutto, fantasma che infesta villa San Cerbone, l’attuale sede dell’Ospedale Serristori di Figline.

Infatti la leggenda narra che – dopo una serie di tradimenti e sotterfugi datati XVII secolo, che spinsero la donna a commissionare l’omicidio della sua rivale in amore – Veronica finì in esilio proprio in quell’edificio e lì tornò dopo la sua morte, come fantasma.

Nella storia di Campucci, però, non è la duchessa Cybo ad essere protagonista: l’attenzione, infatti, si sposta su un altro spettro che, nel parlare in prima persona, lamenta la sua mancanza di fama tra i suoi concittadini figlinesi e si affida a quelli di incisa, sperando che almeno loro ne mantengano viva la memoria.

 

Fonte: Ufficio Stampa Comune Figline e Incisa Valdarno

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