Incendio nel viterbese, ecco i risultati dei campionamenti in Toscana

A seguito dell’incendio presso la ditta CITE Spa nel Comune di Onano in Provincia di Viterbo di sabato 3 settembre, di cui abbiamo parlato in una precedente notizia, ARPAT ha effettuato alcuni campionamenti di suolo e vegetali nel territorio del Comune di Sorano (GR), nelle aree indicate dal modello previsionale di potenziale rischio di ricadute dei fumi elaborato da ARPA Lazio. Le attività di indagine svolte da ARPAT hanno infatti riguardato essenzialmente le potenziali ricadute sul territorio della Toscana, mentre le attività ispettive relative all'impianto interessato dall'incendio, gli studi con modelli previsionali e le indagini sul territorio della provincia di Viterbo sono state assicurate da ARPA Lazio.

Grazie dunque alle stime della modellistica, sono stati individuati 3 punti oggetto di indagine corrispondenti alle zone maggiormente interessate dalla ricaduta dei fumi e cioè aree rurali dove l'attività principale è l'allevamento di ovini, terreni boschivi e agricoli dove era già avvenuta la mietitura e pochi poderi isolati.

Nei tre punti individuati sono stati dunque effettuati un complesso di 5 campionamenti su suolo superficiale e vegetali per la ricerca dei principali parametri indicatori dei contaminanti che possono essere presenti nei fumi derivanti da incendi (Diossine/Furani, IPA, PCB). Si tratta di microinquinanti che sono veicolati dal particolato, presente a sua volta come componente del fumo, oltre ai gas e al vapore.

I risultati delle analisi rilevano che i campioni di suolo superficiale presentano concentrazioni di microinquinanti ampiamente al di sotto delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione riportate in colonna A (verde pubblico/residenziale) della tabella 1 Allegato 5 parte IV del DLgs 152/2006.

Per una valutazione dell'entità della contaminazione apportata ai campioni di vegetali dai fumi dell'incendio per diossine, furani e policlorobifenili diossina simili (PCDD e PCDF, PCB DL) si prendono a riferimento i livelli di azione indicati dall'Unione Europea con la Raccomandazione n. 2014/663/UE pari a 0,3 pg/g (OMS-TEQ 2005) per PCDD+PCDF e 0,1 pg/g (OMS-TEQ 2005) per PCB DL.

Per quanto riguarda invece gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), si prende a riferimento il Regolamento UE n. 835/2011, che stabilisce i tenori massimi di tali sostanze nei prodotti alimentari. Tuttavia tale regolamento non fissa nessun limite specifico per ortaggi e cereali; così, al solo fine di riferimento orientativo per la valutazione, si individua il valore più basso stabilito da tale Regolamento per la matrice “alimenti trasformati a base di cereali e alimenti destinati ai lattanti ed ai bambini”, seppure diversa da quelle oggetto di analisi. Tale valore è pari a 1,0 µg/kg sia per il solo benzo(a)pirene che per somma dei quattro IPA di riferimento (benzo(a)pirene, benzo(a)antracene, benzo(b)fluorantene e crisene).

Anche nel caso dei vegetali, i risultati delle analisi sono quindi ampiamente inferiori ai livelli di azione e ai tenori massimi assunti a riferimento.

Fonte: ARPAT - Ufficio Stampa

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