Giornata nazionale della psicologia, il no ai compiti o il sì indiscriminato sono sbagliati

"Sono da evitare posizioni estremiste quali il "no ai compiti" o il sì indiscriminato, bensì è opportuno riflettere su cosa possa rendere più piacevole, e quindi motivante, il lavoro a casa nella direzione di un obiettivo univoco che è imparare al meglio". A sottolinearlo, nella Giornata nazionale della psicologia, Lauro Mengheri, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana intervenendo sulla recente problema dei troppi compiti a casa per gli alunni e gli studenti dopo l'intervento del Ministro Giannini.

"In tema specifico di “lezioni e compiti”, - spiegano gli psicologi toscani che venerdì 14 ottobre (ore 9.30 Convitto della Calza) a conclusione della settimana per la Giornata della psicologia organizzeranno il convegno Dsa e Bes stato dell’arte in Toscana - tempi prolungati di didattica frontale possono creare un sovraccarico cognitivo che nuoce alla stabilizzazione dei contenuti appresi, che devono tradursi in competenze per non rimanere vuoti concetti astratti. Alcuni procedimenti richiedono la ripetizione meccanica per permetterne il consolidamento e l'automatizzazione, mentre ha poco senso proporre per casa gli argomenti non affrontati in classe o compiti ripetitivi fini a se stessi che tolgono tempo prezioso alla necessaria "ricarica cognitiva".

Il genitore con buonsenso interrompe i compiti a casa quando vede che stanno diventando motivo di sofferenza per il proprio figlio e anche per se stesso, si confronta con gli insegnanti per capire cosa rende così faticoso questo importante momento e condivide con loro metodologie per affrontarli al meglio. Se invece il genitore si sostituisce al ruolo dell'insegnante e pretende di imporre il proprio modello educativo anche a scuola, mostra tutta la sua sfiducia in quegli adulti che per gran parte della giornata accompagnano il proprio figlio nel suo percorso di crescita e di scoperta del mondo.

Il rispetto per l'insegnante e il riconoscimento del suo ruolo è invece un nodo fondamentale per il bambino, che senza punti di riferimento autorevoli rischia di sentirsi perso a scuola". Il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi Fulvio Giardina, ricordando come nell’attuazione della L.107/16 il governo stia costruendo una nuova impalcatura del sistema scolastico che tiene conto nelle mutate caratteristiche ed esigenze degli alunni, dell’evoluzione scientifica delle teorie psicologiche e pedagogiche e dell’importanza del contributo culturale e operativo di tutti i professionisti coinvolti nei processi educativi.

Il Presidente Giardina e con lui tutta la comunità professionale degli psicologi, così come pubblicamente dichiarato in occasione del 25° congresso nazionale AIRIPA sui disturbi dell’apprendimento che si è tenuto nei giorni scorsi a Torino, auspica la conferma di una presenza solida e riconosciuta degli psicologi nei ruoli educativi, nella consulenza all’istituzione scolastica e nei percorsi di formazione continua degli insegnanti e degli operatori di tutto il sistema scuola.

Il Convegno La psicologia da sempre si è occupata di studiare i processi di apprendimento, mentre l’interesse per i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) risulta essere più recente, con una forte accelerazione dopo la promulgazione della Legge del 2010 e della Direttiva Ministeriale sui Bisogni Educativi Speciali del 2012. Le indagini epidemiologiche stimano che in Italia ci siano circa 350.000 tra bambini, adolescenti e adulti con DSA, che sommati agli altri disturbi clinici considerati sui BES fanno aumentare i numeri in modo considerevole.

Nella sola Toscana gli alunni con DSA erano 6.671 su un totale di 404.077 e con un’incidenza del 1.7%. In seguito alla legge, la Regione Toscana ha chiarito chi fa cosa e come nell’ambito della procedura di diagnosi di DSA, definendo i criteri per le certificazioni. Il Gruppo di lavoro del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi ha prodotto indicazioni per la pratica professionale riguardanti i BES e in particolare i DSA, che verranno presentate in Toscana nel corso del convegno. La mattinata del convegno sarà dedicata agli interventi da parte dei rappresentanti delle istituzioni, nel pomeriggio verrà dato ampio spazio ai partecipanti.

L’obiettivo è creare l’occasione per effettuare una riflessione congiunta sullo stato dell’arte dei percorsi diagnostici e certificatori. Il convegno è rivolto a clinici che si occupano di DSA e altri BES, agli Insegnanti e genitori, la partecipazione è gratuita, ma è necessario iscriversi. Sono previsti 6 crediti ECM per psicologi.

Fonte: Ordine degli psicologi della Toscana

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