Investimenti nella Asl, Giannoni (Nursind): "Dalla Regione solo spot"

“Mancano 500 infermieri, nessun piano per colmare il deficit”


“Nell’Asl Toscana Centro mancano almeno 500 infermieri, ma la Regione non prevede nessun vero progetto per colmare il deficit: la riorganizzazione è annunciata solo sui giornali”. E’ il duro attacco di Giampaolo Giannoni, coordinatore regionale Nursind, sindacato autonomo degli infermieri, a seguito delle notizie comparse oggi sulla stampa circa il riassetto dei presidii sanitari nella zona dell’Empolese Valdelsa e basso Valdarno.

“Da mesi chiediamo invano un incontro con l’Azienda sanitaria – sottolinea Giannoni – per conoscere i dettagli della riorganizzazione, i piani occupazionali e le tempistiche. Salvo poi scoprire queste cose direttamente dalla stampa, senza che vi sia stato alcun percorso condiviso con le organizzazioni sindacali. E senza che vi sia un accenno, in questo fiume di numeri e parole, alle dotazioni organiche infermieristiche”.

“Ancora più grave il caso della REMS, che dovrebbe sorgere al posto della ex Casa Circondariale di Empoli – aggiunge il coordinatore Nursind Toscana – per la quale abbiamo sollecitato più volte un incontro, anche alla luce degli episodi di violenza registrati nell’analoga struttura di Volterra ai danni degli infermieri. L’incontro con l’Asl era all’ordine del giorno a settembre, ma è stato rimandato a data da destinarsi”.

“Le Aziende sanitarie continuano a far ricorso alla pronta disponibilità, per coprire le assenze per malattia degli infermieri. Una procedura illegittima – continua - e perpetrata in tutta la regione: nell’ex Asl 8 di Arezzo pochi giorni fa gli infermieri hanno dichiarato lo stato di agitazione, mentre stanno facendo discutere le carenze del servizio 118 di Pisa e Livorno, lasciato per lo più in mano ai volontari”.

“Non c’è nessun progetto vero legato all'assistenza domiciliare come ad esempio lo sviluppo della figura dell’infermiere di famiglia, mentre si erogano 9 milioni di soldi pubblici a soggetti privati per l'assistenza domiciliare”.

“A partire dal prossimo incontro con l'Azienda sanitaria, che si terrà il 25 ottobre, esigiamo risposte concrete – conclude Giannoni - e non spot di propaganda”.

Fonte: Nursind - Ufficio Stampa

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