Trenta anni di Villa Palagione: porte aperte per l'anniversario

Domenica 30 ottobre sarà la giornata “A porte aperte” dalle 10 alle 20


Era un giorno di marzo del  1986 quando, poco dopo il compromesso, “crollarono tre piani, inclusi le sale, le volte e gli affreschi”.

E a Volterra (PI), sulle pendici del Monte Voltraio, proprio in quel momento una scossa di terremoto scuote il pavimento dell’atrio di quella villa bellissima, cinquecentesca residenza dei Medici, scelta dal visionario Visconti di Vaghe stelle dell’Orsa, e caduta nell’oblio e nell’abbandono per decenni. Una vibrazione che sembra manifestarne il passato di gloria, d’incuria e di rinascita.

Sabato 29 e domenica 30 ottobre 2016, Antonella, Gerhard e Christa, i soci originari che 30 anni fa decisero con coraggio e creativa “follia” di recuperare Villa Palagione, la magnifica residenza di Girolamo MInucci, per creare un luogo in cui il lavoro e la vita sfumassero i loro confini, centro interculturale di scambio fra Volterra e il mondo, aprono le porte per una due giorni di riflessioni sul progetto generale, con dibattiti, eventi musicali, visite guidate, giochi, danze e degustazioni.

“1986-2016, non sono trent’anni di attività, ma sono i trent’anni della nostra presenza qui, poiché rientra come attività anche il recupero della villa”. È  il racconto affascinante e incalzante di Antonella Stillitano, da cui emerge la missione di un gruppo ispirato all’apertura internazionale, all’educazione permanente, alla vita come arte e all’arte come atmosfera costante della vita.

“Se un po’ di follia non ci avesse aiutato la casa non si sarebbe salvata”.  E nel 1987, per la prima volta, nel buio profondo delle pendici del Monte a Pasquetta si accendono le luci delle Arcate. “Il giorno successivo una vera e propria processione arriva da Volterra a verificare che l’inverosimile era diventato realtà”.

Da subito l’effetto fu “taumaturgico sulle persone entrate in contatto con la realtà di questa scelta, con una conseguente fidelizzazione: un rapporto personale con gli ospiti che divengono così amici per la vita”.

Dalle arcate agli affreschi (nella Sala degli Specchi sono gli stessi del palazzo di Cosimo il Grande a Pisa) il cui restauro è stato di tipo conservativo, sotto le indicazioni della Sovraintendenza, l’ultimo sforzo di recupero ha interessato l’ex fienile: un ambiente rustico, molto amato, restaurato in cotto e legno, per mantenerlo come era “influenzato dalla natura”.

 “Abbiamo cercato di agire con il rispetto per questo mondo antico”, perché la finalità generale era, fin dall’inizio, quella di non cambiare la struttura della casa, anche quando per la camera più bella “Giulietta e Romeo” si presentò il grosso problema del bagno.

I lavori non erano ancora finiti e i soci dell’associazione dovevano già delineare le attività di Villa Palagione, si sono sin dall’inizio orientati all’apprendimento permanente attraverso  le collaborazioni a livello europeo con università, scuole ed istituzioni.

I rapporti con Volterra, sono improntati all’intercultura e il centro diviene da subito un trait d’union fra la città e le culture europee, in particolar modo quella tedesca. Uno sdoganamento della città dove l’angolosa Volterra, non troppo predisposta allora al turista, dal 1995 al 2005, vede fiorire numerose iniziative culturali di scambio: una università privata per 15 anni ha approfondito tutte le attività di Volterra tra cui l’ex ospedale psichiatrico. Ma c’è stato anche lo scambio con il Ministero della Sanità dell’Assia, per lo studio delle soluzioni alternative al manicomio, nel dopo legge Basaglia.

“Il rapporto con Volterra si è rafforzato con le mostre e la collaborazione con le istituzioni”, prosegue Antonella, e già molto presto si è aperta una collaborazione con il Santa Chiara, per uno scambio i volontari, a cui è seguito l’importante progetto del Laboratorio Universitario Europeo Volterra (LUEV) dal 1995 al 2005. L’intento era quello di creare basi per il LUEV all’interno di Poggio alle Croci “un luogo dove la mente vagava in positivo e in negativo”.

Dal sostegno alle arti visive – se ne ricordano alcune: la mostra di Ottone il Grande (2001), Licio Isolani (2003), Frank Lloyd Wright (2007), EcoArtFestival con Elda Torres 2008-2014, Generazioni in Arte, la mostra di Ciriaco Campus e la collaborazione alla mostra Peter De Witte (2008), quella di Mauro Staccioli (2009), la mostra sulle Piazze d’Europa (2010), fino alle ultime esposizioni nella cappella della Villa tra cui la collettiva di Trafeli, Minuti Innocenti e Stefanini -, ai primi concerti e spettacoli, con musicisti e artisti di grande spessore  per il tango, la classica, il jazz, dalla scena del mondo, alle antichissime atmosfere di Volterra, in un’attività costante e frenetica. Da non dimenticare il progetto Leonardo.

Per festeggiare il trentennale il programma si apre sabato 29 ottobre dalle ore 10 con il “Richiamo del Monte Voltraio”, il dibattito su progetti e prospettive, l’inizio dei festeggiamenti nella Sala degli Specchi, la musica del Duo Cosimo&Rocco (sax e fisarmonica). Conclusione alle 20 con la Festa danzante animata dalla musica di Claudio Baldi e con la cena su prenotazione.

Domenica 30 ottobre sarà la giornata “A porte aperte” dalle 10 alle 20, con visite guidate, dimostrazioni empiriche di alcuni dei corsi implementati, la musica dello Swing Ensemble, la presentazione della “Fragranza Villa Palagione”, il gioco a estrazione “Trenta, il numero perfetto” (in palio come 1. Premio un buono per un corso di lingua inglese, tedesca o italiana di 15 ore). Alle 17 Volterra Jazz presenta il “Mirco Mariottini” Quartet, alle 19 il grande brindisi finale all’ombra del monte dei falchi e degli avvoltoi che vigilano quasi protettivi sul sito più antico della stessa Volterra.

Fonte: Ufficio Stampa

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