Gli archivi della pelletteria Sapaf Atelier 1954 raccontano l'alluvione

La testimonianza di Andrea Calistri, titolare dell’azienda di pelletteria, al centro di due appuntamenti dedicati al 50º anniversario dell’Alluvione


Prima il fango, il lavoro di una vita andato perduto, poi tante mani tese e la voglia di ripartire. La vicenda di Sapaf Atelier 1954, azienda di pelletteria artigianale scandiccese guidata da Andrea Calistri è simile a quella di molte altre aziende la cui storia è stata travolta dalla piena dell’Arno del 1966. A fare la differenza c’è stata la voglia e la possibilità di non buttare, letteralmente, tutto nel fango ma conservare fino a oggi la memoria di quei giorni e tenere vivo un pezzo di storia dell’artigianato fiorentino.

La testimonianza di Andrea Calistri, titolare di Sapaf Atelier 1954, è al centro di due iniziative dedicate alle celebrazioni per il 50º anniversario dell’Alluvione. Il primo è la presenza di un’intervista, dedicata a Calistri e alla sua azienda, all’interno del film “Camminando sull’acqua” di Gianmarco D’Agostino presentato lo scorso 4 novembre al cinema La Compagnia di Firenze, come evento speciale del 57º Festival dei Popoli. Il film, nato da un’idea di Paolo Fantacci, racconta la storia di un’operazione straordinaria che collega Firenze con gli Stati Uniti, ovvero il fondo ALFA (American Loans to Florentine Artisans), ideato da Beppe Fantacci insieme a Emilio Pucci e Enzo Tayar. Un sistema di micro-credito fondato su risorse offerte da grandi società americane che aiutò a rialzarsi oltre 300 piccole imprese devastate dall’alluvione: tra quelle ancora oggi esistenti, c’è anche la Sapaf che negli anni ’60 aveva proprio negli Usa uno dei suoi principali mercati d’esportazione. Grazie al fondo ALFA, la famiglia Calistri poté contare su un contributo di 1,5 milioni di lire da restituire, come prevedeva il piano, in quattro anni senza interessi.

«Nel 1966 avevo 12 anni - spiega Andrea Calistri –, all’epoca la Sapaf si era trasferita da un anno dalla sua sede originaria al Bobolino a quella dell’Isolotto in via Silvestro Lega. Il laboratorio si trovava in un seminterrato: quando la piena passò, fu tutto sommerso da oltre 5 metri di acqua e fango. Fu una vera tragedia per una famiglia che aveva creato la sua attività contando solo sulle proprie forze e che viveva interamente su quel lavoro». L’azienda infatti, fondata nel 1954 da Silvano Calistri e della moglie Valdivia, è sempre stata portata avanti in famiglia: oggi è guidata dal loro figlio, il Maestro Artigiano Andrea Calistri appunto, affiancato da sua moglie Luciana e dai figli Leonardo e Niccolò.  «Ricordo – prosegue Calistri – che un nostro dipendente tentò, senza successo, di entrare nei locali il giorno successivo all’alluvione con il canotto che usavo al mare, perché sulla melma galleggiavano contenitori con dentro oggetti di piccola pelletteria che si sperava di riuscire a salvare.

Quando finalmente fu pompata via l’acqua e si riuscì ad accedere ai locali, ci trovammo davanti alla dura realtà: un metro di fango maleodorante aveva irrimediabilmente compromesso tutto. A niente valsero i tentativi di lavare le pelli e cercare di salvare qualcosa, quell’ammasso di acqua, fango e nafta non lasciava scampo. Fu grazie alla grande solidarietà di amici, parenti e dipendenti, che si dettero da fare per aiutarci a rimettere in piedi l’attività che riuscimmo a risollevarci: nel gennaio del 1967 eravamo di nuovo operativi, in una nuova sede. E il fondo ALFA fu un’operazione straordinaria che dimostra quanto gli Stati Uniti avessero a cuore la nostra storia e la nostra tradizione; allora come oggi».

L’altro appuntamento che vede protagonista Sapaf Atelier 1954 è la partecipazione alla mostra “Artigianato è Arte”, che si terrà dal 12 al 27 novembre (inaugurazione il 12, ore 10.30) nella Basilica di San Lorenzo a Firenze e organizzata da Cna Pensionati. La manifestazione, dedicata all’artigianato artistico, rientra tra gli eventi promossi da Cna Firenze in occasione dei 50 anni dall’Alluvione: insieme alle creazioni dell’azienda saranno quindi visibili anche alcuni pezzi originali salvati dall’esondazione; quei giorni infatti, sono ben impressi nella memoria dell’azienda.

A ricordarli ci sono i reperti conservati nell’archivio di Sapaf Atelier 1954: «tra le cose che si riuscirono a salvare – spiega Andrea Calistri - ci sono alcuni mobili, che dopo il restauro arredano lo showroom della nostra sede attuale a Scandicci ma anche alcuni macchinari, come le presse a mano con cui ancora oggi realizziamo le decorazioni in foglia oro delle collezioni Replica, che ripropone i modelli degli anni ’50, e Heritage, che rilegge in maniera contemporanea il bagaglio di storia e passione per la tradizione che caratterizza la nostra azienda.

E poi gli stampi in bronzo che rappresentano una testimonianza significativa, perché portano ancora le tracce del fango dell’Alluvione del ’66. Si sono salvati anche alcuni documenti: tra tutti spicca quello che testimonia la prima esportazione, risalente al 1955, l’unico documento che riporta l’intestazione della prima sede in cui è nata l’azienda: via del Baluardo al Bobolino». La partecipazione ad Artigianato è Arte metterà in luce i passaggi della storia di Sapaf Atelier, in un ideale racconto che dal 1954 passa dai giorni dell’Alluvione del 1966 fino a giungere a oggi, con le produzioni attuali che dialogano con il passato, guardando al futuro.

Fonte: Sapaf Atelier 1954

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