Pozzi, sanità ed energia in Senegal: l'ambasciatore visita Scandicci

Un accesso sostenibile all’agricoltura e all’acqua con la realizzazione di quattro pozzi, alla sanità con un nuovo ambulatorio e all’energia anche grazie a pannelli solari, in due villaggi della regione di Matam nel nord del Senegal - Walel e Sinthiou Walel (popolazione complessiva circa 5200 persone) - grazie al rafforzamento delle capacità di gestione comunitaria delle risorse, attraverso il progetto di cooperazione decentrata Kaoural (che in senegalese significa Intesa).

I soggetti proponenti sono il Comune di Scandicci e Water Right Foundation, i partner locali sono il Comune di Aouré, Gie Mbentaré Rewbé e l’Ambasciatya del Senegal in Italia. Mercoledì 30 novembre 2016 alle 15,30 presso il Castello dell’Acciaiolo di Scandicci sarà presente l’Ambasciatore del Senegal in Italia Mamadou Saliou Diouf per la firma del protocollo d’intesa che dà il via al progetto di cooperazione, che avrà durata di 36 mesi. Alla sottoscrizione dell’accordo parteciperanno tutti i partner del progetto; per l’occasione sarà presente l’artista senegalese Badara Seck, che insieme al coro delle scuole dei tre istituti comprensivi di Scandicci proporrà alcuni canti della tradizione senegalese. I partner nazionali del progetto Kaoural sono Anci, Eaup, Ospedale Careggi, Croce Rossa, Misericordia di Lastra a Signa Sezione Scandicci, Pubblica Assistenza Humanitas, Cooperativa Legnaia, Legnaia Vivai, Associazione Senegalesi di Firenze.

Il progetto è stato concepito per le donne ed i giovani dei villaggi, che si sono raggruppati in due Gie che rappresentano i due quartieri di Ouro Mango e Sintiane divisi tra loro da un fiume.

Gli obiettivi specifici del progetto sono i seguenti: assicurare la gestione dell’acqua per le strutture socio-sanitarie e le attività agricole di orticoltura, assicurare l’approvvigionamento dell’energia elettrica, sviluppare le colture ad alto valore economico per migliorare il reddito delle popolazioni, migliorare le condizioni sociosanitarie dei villaggi, in particolare di giovani e donne, migliorare e alleggerire il lavoro delle donne, sviluppare l’imprenditoria rurale attraverso le attività generatrici di reddito e formare le donne dei due villaggi alle nuove tecniche agricole.

Le azioni concrete che saranno realizzate sono la costruzione di un ambulatorio, di quattro pozzi, di un perimetro agricolo di 4 ettari, la messa a disposizione dell’attrezzatura per lo sfruttamento di un terreno agricolo e di un mulino per il miglio, la diffusione di pannelli solari, la formazione alle buone pratiche di utilizzo dell’acqua, al miglioramento delle tecniche agricole e alla promozione dei prodotti locali ad alto valore nutritivo; altri obiettivi sono l’organizzazione di gemellaggi tra la scuola elementare in loco e una scuola individuata a Scandicci, la sensibilizzazione e la mediazione interculturale nelle scuole con animatori senegalesi in Italia, la divulgazione del progetto attraverso incontri pubblici e all'interno di manifestazioni cittadine.

“Nel complesso, il progetto può essere considerato come un intervento per la lotta contro la povertà nei villaggi interessati”, spiegano i promotori, “dove le popolazioni rurali sono in maggioranza povere e, per coprire i loro bisogni di sussistenza, dipendono solamente dell’agricoltura pluviale e dell’allevamento che, a loro volta, subiscono gli effetti di una pluviometria molto variabile di un anno all’altra.

L’approvvigionamento di acqua rimane un problema di difficile soluzione per le popolazioni dei villaggi interessati, che in gran parte si riforniscono presso i villaggi vicini e presso il fiume Senegal. A questo proposito si constata come la ripartizione delle attrezzature idrauliche nella comunità rurale sia non solo diseguale, ma come anche la densità sia insufficiente”.

Esistono solamente 7 pozzi nella Comunità Rurale, generalmente localizzati nella zona del Dieri. Questi pozzi sono soggetti a frequenti guasti, ad un punto tale che non arrivano ad assicurare l’approvvigionamento regolare delle popolazioni. Anche l’approvvigionamento dell’energia elettrica rimane un problema irrisolto, considerato che la linea elettrica più vicino dista da circa 4-5 km e che la diffusione dei panelli solari è comunque molto limitata.

Fonte: Comune di Scandicci - Ufficio stampa

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