Ferdinando e i 4 Mori, una pietra ne rivela la collocazione originaria

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Durante i lavori per la riqualificazione di piazza Micheli è stata rinvenuta sotto terra una pietra incisa che stabilisce quale fosse la collocazione originaria della statua di Ferdinando de Medici.

Secondo quanto ricostruito dai tecnici della Soprintendenza ai beni monumentali, infatti, questa lastra di marmo fu impiantata nella sede stradale nel 1888, al momento dello spostamento della statua nell’attuale posizione, in modo che rimanesse sempre traccia di quale fosse la collocazione originaria del complesso dei Quattro Mori.

Mercoledì 30 novembre, gli operai al lavoro sul cantiere di piazza Micheli hanno rinvenuto questa pietra incisa e hanno subito avvisato sia l’Amministrazione cittadina che la Soprintendenza, nelle persone di Loredana Brancaccio, Soprintendente ai Beni monumentali dell’area labronico-pisana e di Lorella Alderighi, Soprintendente ai Beni archeologici. Questa mattina è stato effettuato un sopralluogo sul cantiere alla presenza del Sindaco Filippo Nogarin e dell’assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Aurigi.

“Questo ritrovamento testimonia una volta di più che Livorno è una città che sprizza arte e cultura da tutti i pori - sottolinea il sindaco -. Siamo seduti su un tesoro di incommensurabile valore e spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto. Come amministrazione stiamo spingendo sull’acceleratore per favorire la trasformazione di Livorno in una città capace di accogliere i turisti e offrire loro percorsi culturali e artistici d’eccellenza. Il ritrovamento di queste ore rappresenta uno straordinario incentivo per proseguire in questa direzione”.

“Il complesso monumentale dei Quattro Mori e la statua di Ferdinando rappresenta, agli occhi del mondo, il simbolo della città - aggiunge l’assessore alla Cultura Francesco Belais - ed è nostro dovere valorizzare al meglio questa scoperta. Per questo inizieremo un percorso insieme all Soprintendenza per capire come farlo e soprattutto per capire quale collocazione darle”.

“Voglio ringraziare personalmente gli operai che stavano lavorando su cantiere e che si sono immediatamente resi conto della portata artistica e culturale della scoperta - aggiunge l’assessore Aurigi -. Sarebbe bastato un colpo di benna per distruggere la pietra e cancellare secoli di storia. Così fortunatamente non è stato e questo permetterà alla città di aumentare il proprio patrimonio artistico e culturale. Al tempo stesso - conclude l’assessore - mi preme sottolineare che questo ritrovamento non fermerà i lavori in piazza del Pamiglione: la pedonalizzazione e la valorizzazione dell’area proseguirà, nel rispetto delle eventuali prescrizioni che dovessero arrivare dalla Soprintendenza”.

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