Legalizzazione delle droghe leggere, approvata in Consiglio la mozione di Fabrica Comune

Nella seduta dello scorso 6 dicembre il consiglio comunale di Empoli ha approvato, con soli due voti contrari ed un astenuto, l'ordine del giorno presentato dal gruppo Fabrica Comune per la Sinistra che chiedeva alla giunta di attivarsi presso il Parlamento ed il governo perché si abbandoni l'attuale sistema normativo proibizionista e si arrivi finalmente alla legalizzazione e alla distribuzione delle cosiddette "droghe leggere".

Buona parte della discussione si è concentrata proprio su questo termine, che indicherebbe la possibilità della cannabis indica e dei suoi derivati di creare uno stato di dipendenza, ignorando invece che una delle riviste mediche più importanti al mondo, "The Lancet", nel 2007 ha pubblicato una ricerca che ha classificato la pericolosità individuale e sociale delle varie sostanze psicotrope, legali (alcol, tabacco e medicinali) e illegali (droghe leggere e pesanti), in cui si mette in luce che la cannabis indica risulta avere una pericolosità sociale e individuale molto al di sotto di quella legata al consumo di droghe pesanti (eroina e cocaina) e soprattutto molto inferiore rispetto a quella legata al consumo sia del tabacco che dell'alcol.

È evidente come le ragioni della contrarietà alla legalizzazione della cannabis e alla depenalizzazione per la coltivazione per uso personale, fatti salvi ovviamente i trattati internazionali in tema di repressione del mercato clandestino ed escludendo i minorenni da tali norme, dipendano da pregiudizi morali che nulla hanno a che vedere con le evidenze scientifiche. Lo dimostra il caso dello stato del Colorado, dove, dopo circa un anno e mezzo di legalizzazione, il tanto temuto aumento di reati non solo non si è verificato, ma anzi si è assistito ad un calo del 7,9% dei reati contro la proprietà privata e a una diminuzione degli incidenti stradali (fonte: Uniform Crime Reporting del dipartimento di polizia di Denver).

Senza contare i vantaggi che lo Stato italiano potrebbe trarre dalla legalizzazione della produzione e della vendita della cannabis, in termini fiscali e di riduzione delle spese carcerarie. La relazione del 2015 del Dipartimento Politiche Antidroga (DPA) è chiara al proposito: dei circa 1,4 miliardi di euro spesi tra il 2008 e il 2012, ben 1,2 miliardi sono i costi della detenzione, che potrebbero essere spesi invece per migliorare la qualità della legalità del nostro Paese.

Come Fabrica Comune per la Sinistra, insieme al Centro Sociale Intifada - Comunità in Resistenza intendiamo impegnarci per la realizzazione di iniziative a favore della legalizzazione della cannabis, capace di garantire effetti positivi sul piano sociale, sanitario ed economico.

Fonte: Samuela Marconcini, Fabrica Comune per la Sinistra

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