KME, tavolo sulla crisi a Palazzo Ducale: una riunione ogni tre mesi

Arrivare a settembre 2018 – data indicata dall'accordo siglato lo scorso giugno tra aziende e sindacati sulla gestione degli esuberi – in una situazione costi-ricavi che consenta allo stabilimento KME di Fornaci di Barga di proseguire nella produzione di elementi in rame, ottone e acciaio, di mantenere un certo standard nei livelli occupazionali nonostante la crisi, e di portare la produzione annua dei materiali lavorati a 70mila tonnellate in modo da guardare all'ulteriore futuro con maggiore ottimismo e più garanzie rispetto alla situazione attuale.

E' questo l'obiettivo emerso oggi (mercoledì 28 dicembre), a Palazzo Ducale, nel corso dell'incontro convocato dal presidente della Provincia Luca Menesini con i rappresentanti istituzionali, i parlamentari locali, i sindacati e i rappresentanti dell'azienda. Alla riunione del tavolo permanente sulla crisi KME , oltre a Menesini, erano presenti il sindaco di Barga Marco Bonini, l’assessore regionale Marco Remaschi, i parlamentari Raffaella Mariani e Andrea Marcucci, i consiglieri regionali Stefano Baccelli, Elisa Montemagni e Gabriele Bianchi, il sindaco di Castelnuovo Andrea Tagliasacchi, il sindaco di Pescaglia Andrea Bonfanti in rappresentanza dell'Unione dei Comuni della Garfagnana, i consiglieri provinciali Nicola Boggi ed Enzo Giuntoli e i rappresentanti sindacali di Cgil-Fiom, Cisl-FIM e Uil-Uilm, nonché l'amministratore delegato di KMEItaly Claudio Pinassi.

Proprio quest'ultimo ha fatto il punto della situazione recente sottolineando che nonostante la crisi del settore metallurgico a livello europeo, l'agguerrita competitività delle aziende del comparto nonché la forte fluttuazione dei materiali sulle borse europee e mondiali, lo stabilimento fornacino sta rilanciando la produzione con il ritorno all'attività fusoria che dalle 25mila tonnellate/annue attuali punta a toccare le 40mila tonnellate a giugno 2017. Le recenti nuove commesse ottenute dallo stabilimento hanno indotto l'ad di Kme ad essere abbastanza ottimista, ricordando anche che l'azienda sta lavorando su tre aspetti in particolare: la riduzione dei costi energetici nell'attività produttiva, l'impegno nel riportare in equilibrio i costi del personale e la pressante ricerca di nuove aree di espansione di mercato.

Meno ottimisti, invece, i sindacati i quali, pur ricordando gli aspetti positivi dell'accordo sottoscritto nel giugno scorso attraverso cui sono stati evitati licenziamenti fino al 2018 ricorrendo agli ammortizzatori sociali, non vedono all'orizzonte garanzie su una prospettiva di medio-lungo periodo: insomma permangono secondo le organizzazioni sindacali ancora troppe incognite in una fase che, da qui a settembre 2018, si conferma molto delicata e difficile per tutti i lavoratori.

Da parte loro tutti i rappresentanti istituzionali (presidente della Provincia, sindaci, parlamentari, assessore e consiglieri regionali presenti) hanno manifestato la volontà di seguire passo passo l'evolversi della vertenza KME, istituendo il tavolo permanente sulla crisi che si riunirà almeno ogni 3 mesi, salvo particolari esigenze o necessità. Visto che si tratta di una delle più importanti realtà industriali della Valle del Serchio, l'auspicio è che, con concretezza e serietà, il rilancio promesso dall'azienda si verifichi effettivamente in modo da garantire la permanenza del sito produttivo e che il valore aggiunto della professionalità e della storia dello stabilimento fornacino procedano di pari passo ad una capacità manageriale che, in tempi difficili, si configura come elemento imprescindibile per uscire dalle situazioni di crisi aziendali.

 

Fonte: Provincia di Lucca - Ufficio Stampa

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