L'associazione 'Solidarietà è progresso' organizza la giornata di prevenzione contro ictus e rischio cardiovascolare

Il cardiologo William Vergoni

Sabato prossimo 21 gennaio con inizio alle ore 9 termine 13,30 Giornata di prevenzione del rischio ictus, patologie cardiovascolari e osteoporosi. L’iniziativa è dell’Associazione sanitaria onlus “Solidarietà è progresso” che, in questo modo inizia l’anno 2017 con un primo evento. Ha la collaborazione, come sempre, della Fraternita di Misericordia “San Francesco” e dell’Associazione onlus A.L.I.Ce. Associazione lotta ictus cerebrale di Massa-Carrara. Esami, visite e test sono effettuati da specialisti, tutto è completamente gratuito. Non occorre prenotarsi basta presentarsi.

info:0585-252718. Si tiene nei poliambulatori del moderno Centro medico polispecialistico “San Francesco” di via Pellegrini 3 (accanto al Penny Market). Vediamo nel dettaglio che cosa sarà fatto: valutazione del rischio ictus ed ecodoppler delle carotidi (TSA). Queste delicate indagini saranno effettuate dal dottor Giovanni Orlandi direttore dell’Unità operativa di Neurologia dell’Azienda Toscana Nord-Ovest ; elettrocardiogramma e visita cardiologica dottor William Vergoni ; M.O.C. la ben nota mineralogia ossea al calcagno per prevenire l’osteoporosi; ed ancora: consulto nutrizionistico importatissimo per la prevenzione di molte patologie da parte della nutrizionista dottoressa Arianna Ciardello; screening visivo; test dell’udito da parte della dottoressa Lucia Fialdini.

Fatto molto importante ci sarà anche la visita angiologica medica per le malattie arterie-vene e microcircolo- La specialista dottoressa Luana Bruschi effettuerà Flussimetria Doppler: Arti inferiori ; Pletismografia: Arti inferiori e superiori e, ovviamente, rilievo peso, altezza, circonferenza, pressione arteriosa.

Quando “solidarietà è progresso” cominciò la sua storia aveva in mente molte idee ma non certo la sicurezza del successo.

“Solidarietà è progresso” nasce in un contesto specifico, la zona della Stazione di Massa che, al pari di tante altre zone “Stazione”, non riceveva certo una particolare attenzione. Nasce anche dalla lungimiranza di una dottoressa farmacista che non concepiva che la farmacia fosse un mero esercizio commerciale quando già la legge di riforma sanitaria del 1978 la considera un servizio sanitario, al pari di quanto sta succedendo con ritardo oggi, ma con molta maggiore incisività, in altri paesi europei.

Nasce dalla competenza nella comunicazione e nelle relazioni col mondo dei sanitari di uno dei suoi fondatori e dalla sua incrollabile fiducia nel fatto che niente sia impossibile. E nei circa 4 anni di lavoro ecco che quell’idea di far rinascere un quartiere non col crescere di nuove strutture ma con l’aumento della rete di relazioni sociali che lo costituiscono si è andata via ,via realizzando senza perdere di vista il progetto unitario che era alla base della nascita dell’associazione cioè che l’esistenza di una comunità solidale fosse fonte di progresso e che al progresso dovesse corrispondere un sempre maggior grado di benessere e di autonomia dei singoli.

Il periodo nel quale l’attività dell’associazione è iniziata non è stato certo dei migliori e dei più facili. La crisi che ha colpito anche il nostro territorio è stata particolarmente forte tanto da aumentarne sicuramente i livelli di povertà. La povertà, altrettanto, aumenta le ingiustizie sociali anche per quanto riguarda l’accessibilità delle cure. Infatti se da una parte è vero che disponiamo di un servizio sanitario pubblico, che è per sua natura un servizio rivolto alla totalità dei cittadini, anche la previsione di dover affrontare le liste di attesa o le quote di partecipazione ( ticket), scoraggia molto a curarsi.

Da queste prime considerazioni, con le “ Giornate di Prevenzione”, - dicono gli organizzatori – cerchiamo di garantire un’ accesso totalmente gratuito e rapido ad accertamenti grazie alla disponibilità volontaria del nostri specialistici che operano volontariamente.

In altri periodi avrebbe potuto rivelarsi un’attività inutile se non dannosa, di induzione al consumo sanitario ma oggi constatiamo che diviene un modo ulteriore per costruire solidarietà sociale ed aiutare chi si trova in difficoltà. E diviene anche il modo di far comprendere che la risposta al bisogno di cura non si realizza con la semplice esecuzione di una serie di atti tecnici ma con lo stabilire quella “relazione” indispensabile per l’efficacia della cura e per la sua futura sostenibilità anche economica.

Questo messaggio, semplice nel corso di una prestazione sanitaria lo abbiamo anche esteso durante manifestazioni che apparentemente non avevano una finalità sanitaria. Ricorderete il balletto al teatro “Guglielmi” o alla Multisala di via Dorsale ed alle altre iniziative in piazza IV Novembre. Aver scelto anche la danza come testimonial per l'intrattenimento, vuole invitare allo svolgimento di una attività fisica che, al di là delle performances dei professionisti, può essere invece svolta da tutti e a tutte le età rappresentando un movimento "finalizzato" che è sempre più efficace ed appetibile di un movimento fine a sé stesso.

In più, dato che è una attività che prevede la relazione tra i partecipanti è uno stimolo importante di socializzazione e di mantenimento degli interessi alla qualità della vita che sono alla base della efficacia del “ tenersi “, in sostanza anche del" curarsi".

Fonte: Ufficio Stampa

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