Terme di Montecatini, il M5S: "Voto della colazione Pd, FdI e Lega per far passare le quote ai privati"

La Regione Toscana vuole vendere la propria quota nella società Terme di Montecatini: tale volontà, già formalizzata a suo tempo nell'ambito del piano di dismissione delle partecipate, secondo quanto rivela la Uiltucs Toscana è stata ribadita in un incontro coi rappresentanti dei lavoratori. Sono oltre 50 gli addetti della società, a cui si aggiungono circa 30 stagionali che ogni anno vengono richiamati. "Prima di cedere un bene della collettività - afferma Angela Bigheretti (Uiltucs) - vogliamo certezze sulla continuità del servizio e garanzie di tutela per i lavoratori e per l'indotto di Montecatini . Siamo pronti a discutere, ma solo davanti ad assunzioni di responsabilità certe anche per i lavoratori già occupati nelle terme, e di nuove e migliori garanzie per gli stagionali, prime vittime di una vendita senza tutele".

Bocciata ieri in Consiglio Regionale la mozione del Movimento 5 Stelle sulla visione strategica per mantenere in mano pubblica Terme di Montecatini spa.

“Col voto di ieri abbiamo finalmente fatto chiarezza: il PD ritiene Terme di Montecatini spa non strategica sia per la Regione che, soprattutto, per il Comune. Niccolai, forse per il poco tempo lasciato dal suo doppio incarico, ha tentato di salvare la decisione puntando verso il Decreto Madia e sostenendo questo nega la possibilità alla Regione di affidare al Comune le sue quote. Peccato sia falso perché il punto è politico: il Decreto Madia dice che le pubbliche amministrazioni si devono liberare, giustamente, delle società non strategiche. Quindi per il Partito Democratico la Terme di Montecatini spa non ha nulla di strategico per il Comune, al pari di quanto non lo abbia per la Regione” segnala Gabriele Bianchi, consigliere regionale M5S vicepresidente della Commissione Affari Istituzionali e Bilancio e primo firmatario dell’atto.

“Una scelta che ci vede distanti anni luce, come spesso accade, nella gestione dei beni comuni – prosegue il Cinque Stelle - loro non sanno governarli, li usano per scopi e con metodi clientelari, indebitandoli, per poi sperare di trovare privati amici, o qualche avventuriero spesso straniero, cui regalare l’opportunità di rilancio o sbolognare la patata bollente della gestione di beni e personale. Noi vogliamo partire proprio da questi beni comuni in un’ottica di valorizzazione che si fondi su un approccio nuovo: dialogo con la cittadinanza, pianificazione professionale partecipata centrata su un sentimento di orgoglio per la bellezza di quanto abbiamo come comunità, della cui gestione abbiamo erroneamente scelto per anni di investire questa classe politica miope e opportunista” aggiunge il Cinque Stelle.

“Ricordo che la visione strategica presentata dal Movimento 5 Stelle Montecatini nasce da un percorso partecipato da professionisti del termalismo e cittadini comuni che credono nella bellezza di quanto è anche loro, fino a svendita finale. Nulla è perso, il voto di ieri è solo un momento di una battaglia che almeno noi vogliamo condurre fino alla fine accanto a chi crede nel dovere morale di far risorgere la propria comunità valorizzando quanto è ancora “suo”” conclude Bianchi.

Coalizione PD, FDI, Lega: passaggio diretto da Regione a privati di Società Terme di Montecatini.

Oggi, in Consiglio Regionale Toscano, è stata bocciata la mozione del M5S che avrebbe riportato il potere d'indirizzo delle Terme in mano alla Città di Montecatini a fronte della pianificata cessione delle quote Regionali (67%) entro il 2017.

Voto compatto di una strana coalizione PD-Fdi-Lega.

Il Consiglio Regionale, votando NO alla mozione del M5S, ha sostanzialmente dichiarato di voler passare le proprie quote direttamente in mano ai privati. Senza una strategia, senza un idea di come portare avanti un operazione complessa che richiede tempo sia di analisi che di esecuzione.

Una transizione attraverso la Municipalità avrebbe potuto garantire un’operazione opportunamente valutata e non una svendita al ribasso, con una selezione accurata del gestore privato a cui affidare le nostre Terme.

Il M5S ha presentato, unico tra tutti, una strategia e una visione sul futuro delle Terme da cui molti stanno attingendo idee.
Per la prima volta una forza politica si è rivolta alla città chiedendo una collaborazione professionale d'indirizzo.

La Giunta di Montecatini Terme ha ribadito, in Consiglio Comunale, di ritenere strategiche sia gli immobili delle Terme sia la gestione delle stesse.

Le Motivazioni addotte dal PD Toscano, per rigettare la nostra proposta, smentiscono il DEFR, scritto dalla loro Giunta Regionale, che prevedeva la cessione al socio Comune con un sostanziale ribasso del valore delle quote. Per il PD le Terme non sono strategiche ma la loro vendita deve essere seguita dalla Regione con l'ennesima delegittimazione della città.

Presto presenteremo il nostro progetto ai cittadini ed alle categorie economiche di Montecatini T., continueremo a predicare il buon senso per tutelare gli interessi esclusivi della città, se il Partito che ha distrutto la sanità Toscana con il Project - Financing, continuerà il suo processo di privatizzazione chiederemo il controllo preventivo di ANAC e dell' Autorità Antimafia.

I prossimi due anni sono cruciali per la città.
Ci chiameremo ancora Terme?
saremo uno o due comuni divisi da un raddoppio ferroviario, per anni, sottovalutato?
Sono anni che i cittadini assistono al crollo progressivo del “bene comune” che caratterizza la città, in totale carenza di trasparenza e visione futura.
Avendo voluto distruggere non ci si sarebbero riusciti così bene.
Una privatizzazione in mani sbagliate sarebbe la morte dell’economia cittadina.
Montecatini ha già visto molti spettacoli raccapriccianti (Hotel Paradiso, Discoteca Area, stallo delle Terme dopo il tentativo di concessione a privati, cantiere Leopoldine...) questa potrebbe essere l'ultima prima del fallimento complessivo della città.

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