Crisi Us Poggibonsi, i tifosi: "Non dobbiamo delle scuse alla proprietà"

In merito alla lettera aperta recentemente diffusa dal presidente dell’U.S. Poggibonsi Gaetano Mesce, vogliamo prendere le distanze da delle scuse che non ci appartengono affatto; lo facciamo in quanto ci sentiamo chiamati in causa, siamo infatti quelli che seguono e sostengono l’U.S. Poggibonsi in ogni partita, in casa e fuori, con ogni condizione meteo, come il freddo e la nebbia di Rovigo, e di classifica, come nel caso del pullman riempito da ultimi in classifica per Imola. Seguire ogni singola domenica una squadra in zona retrocessione? Qualcuno potrebbe definirci mentecatti e monotoni.

Ah no, ripensandoci qualcuno l’ha già fatto, ed è guarda caso quella proprietà a cui adesso sembra che dobbiamo delle scuse. Poiché invece ci riteniamo tifosi veri, la lettera aperta del presidente Mesce ci mette in bocca parole non nostre e per noi inconcepibili: all'incontro avranno partecipato altri tifosi, altri tifosi saranno stati convinti dell’eccellenza dell’operato del sig. Antonello Pianigiani alla guida dell’U.S. Poggibonsi tanto da dover lui delle scuse; chi come noi ha in testa questi colori sette giorni su sette e si sbatte da anni per questa maglia, non deve delle scuse a nessuno, tantomeno al sig. Pianigiani.

Senza dover ripercorrere ed entrare nel merito delle tappe della lunga gestione Pianigiani, riteniamo di esserci sempre comportati con coerenza e trasparenza verso la passata dirigenza (si parla naturalmente di quella del sig. Pianigiani, l'interregno fra questa e l'attuale non si può neanche definire tale) , sostenendola e riconoscendone i meriti quando dovuto, opponendosi e contestandola, sempre nei limiti della civiltà, quando invece per noi necessario. Dal canto suo il sig. Pianigiani ha disposto dell'U.S. Poggibonsi come meglio credeva e, se nel corso dei suoi 8 anni alla guida il rapporto con la piazza non è mai stato niente di più che tiepido, non si può certo farne una colpa ai tifosi, additandoli anche come responsabili del suo abbandono.

Non pretendiamo né abbiamo mai preteso scuse da nessuno, ma allo stesso tempo non ci sentiamo in debito di farle a qualcuno e, scopo di questo comunicato, ci dissociamo da scuse che non ci appartengono. Non sappiamo chi siano i tifosi che si sentono in dovere di scusarsi con il sig. Pianigiani né perché lo debbano fare, ma per noi è importante chiarire che non possono scusarsi per le contestazioni che non hanno mai fatto e per gli striscioni che non sono stati loro a scrivere. Volendo esprimerci anche sul resto della lettera e sulla drammatica situazione del nostro amato Leone, come poter smentire le parole del presidente Mesce che afferma che il sig. Pianigiani sia una figura fondamentale per mandare avanti il calcio a Poggibonsi?

I fatti lo dimostrano, su tutto la latitanza dei famigerati imprenditori poggibonsesi. Questo ci è stato chiaro nello stesso momento in cui Gaetano Mesce, a cui va la nostra massima stima e supporto per quanto sta facendo per le sorti del nostro Leone, è rimasto da solo alla guida della società: né banditi forestieri né desaparecidos locali si sono dimostrati in grado di fare calcio (quello vero) a Poggibonsi.

Ma questo non cambia certo la nostra posizione sul passato, come chiarito sopra ognuno è responsabile delle proprie azioni (ma anche delle proprie mancanze) e per queste verrà giudicato e ne dovrà rispondere, ma se la società giallorossa versa in condizioni disperate la colpa non è certo da ricercarsi in chi l'ha sempre amata e sostenuta, come i tifosi veri. Le scuse quindi le lasciamo ad altri, le scuse non salveranno certo il Leone, verrà il tempo per le scuse, ma non quelle dei tifosi, quando per l'U.S. Poggibonsi non ci sarà più niente da fare: quando questa società, con oltre 90 anni di storia sulle spalle, sarà sparita le scuse di chi l'ha fatta morire non la riporteranno in vita; non solo, vedendo l'interesse che questo suscita negli attori della vicenda, amministrazione comunale e imprenditori in testa, non ci sarà da meravigliarsi del fatto che queste scuse non arriveranno mai.

Nel nostro ruolo di tifosi non possiamo fare altro che rinnovare l'appello a chi di dovere affinché si metta da parte ogni riserva di fronte all'emergenza, per lavorare insieme per la salvezza di questo bene inestimabile che rappresenta la nostra città in giro per l'Italia. Rendiamo infine merito al presidente Mesce per quanto sta facendo, e, per senso di responsabilità e riconoscenza nei suoi confronti, lasceremo che sia lui a scegliere le proprie fonti di finanziamento come meglio crede.

Fonte: Poggibonsi 1925

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