Depuratore del Piaggione, Legambiente: "Denaro speso per niente e 5 anni buttati"

"La nuove scelte sulla depurazione mostrano la fondatezza delle critiche di Legambiente alla collocazione del depuratore nell’area del Piaggione. Cinque anni buttati e molto denaro speso per niente. Ora si lavori con spirito di collaborazione e si ponga fine alle ostilità nei riguardi del Centro di Ricerca e Documentazione del Padule di Fucecchio

Con l’assemblea pubblica organizzata lunedì scorso presso l’edificio della Dogana del Capannone è stato reso noto che il depuratore progettato nell’area del Piaggione, in comune di Ponte Buggianese non si farà. La notizia, per la verità già conosciuta da tempo, è stata motivata, dal Sindaco di Ponte, dall’Assessore all’Ambiente della Regione Toscana e dai tecnici della Società Acque Ingegneria, come una grande miglioria del progetto, stante il grave impatto ambientale e l’ingente aggravio di costi che sarebbero derivati dalla realizzazione del depuratore in quel sito.

Siamo sorpresi che oggi, a distanza di oltre 5 anni dalla decisione di collocare l’impianto nell’area del Piaggione, politici e tecnici abbiano convenuto che edificare un’opera di quel tipo in un’area ad elevato rischio idraulico, dotata di una rudimentale viabilità, inserita in un contesto ambientale di grande pregio, ma soprattutto posta alcuni chilometri a valle del punto dove le acque depurate avrebbero dovuto entrare nel bacino del Padule, era una previsione insostenibile sia sotto il profilo ambientale che economico. Siamo sorpresi perché queste argomentazioni sono esattamente quelle che noi avevamo espresso allora, ricevendo risposte indignate, nelle quali si definivano superficiali e strumentali le nostre osservazioni e si esaltava il processo di partecipazione che aveva portato ad individuare quel sito per il depuratore. Purtroppo la risposta di alcune amministrazioni non è stata solo dialettica, ma a seguito di quelle critiche, di cui oggi si riconosce la piena fondatezza, è iniziata un’azione di rappresaglia volta a destabilizzare il Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio ed a marginalizzare sempre più le associazioni ambientaliste. Peraltro il Centro, come è giusto che sia, non ha preso posizioni politiche su questo tema, e le ritorsioni su di esso sono un atto grave, che va a scapito degli interessi collettivi che tale associazione da 25 anni persegue.

Anche se lunedì scorso nessuno lo ha detto, le associazioni ambientaliste e il Centro di Ricerca hanno avuto un ruolo di primo piano fin tanto che si è ritenuto di coinvolgerle. Ad esempio rivendichiamo il merito di avere avversato due precedenti scelte progettuali ancor più sciagurate: la realizzazione di un ramo ovest del Tubone e la realizzazione del faraonico invaso delle Colmate.

Adesso che le scelte relative a questo progetto sembrano avviarsi verso soluzioni più sostenibili, crediamo sia il momento di tenere maggiormente di conto del contributo di chi ha a cuore le sorti di questo territorio e di cessare le ostilità nei riguardi del Centro di Ricerca, che in questi anni ha continuato ad operare, con la consueta professionalità ed efficacia, per gestire un bene pubblico di eccezionale valore, pur fra mille difficoltà politiche ed economiche.

Chiediamo pertanto a tutti i soggetti istituzionali di ritrovare un’armonia di intenti verso un progetto di tutela e promozione del Padule di Fucecchio, che sostenga in primo luogo la buona gestione in essere della Riserva Naturale e del Centro Visite di Castelmartini, e valorizzi anche altre strutture fino ad ora sotto utilizzate, come la stessa Dogana del Capannone".

Maurizio Del Ministro, Legambiente Valdinievole

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