L'ospedale delle Scotte in attesa del miglioramento del servizio dichiarato nel 2016 da AOUS

foto d'archivio

Riflettori nuovamente puntati sull'Azienda Ospedaliera Universitaria e sulla Facoltà di Medicina dell'Ateneo cittadino, perché, a distanza di poco più di sei mesi, sembra ci siano nuovi movimenti scaturiti dall'accordo siglato nel luglio scorso tra i due enti e la Regione in materia di assistenza, ricerca e formazione.

Con il direttore dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Senese Pierluigi Tosi ed il rettore dell'Università di Siena Angelo Riccaboni, l'Assessore regionale al Diritto alla Salute Stefania Saccardi, parlò di “ricadute molto positive per i cittadini, innalzando la qualità della ricerca, dell'assistenza, della formazione, e in definitiva migliorando il servizio offerto dal nostro sistema sanitario. Per questo la Regione ha deciso di investire per la realizzazione di questo accordo una cifra consistente. Vogliamo sottolineare che in questo modo, l'Ospedale delle Scotte acquista importanti spazi da dedicare all'attività di assistenza".

Ma di quali spazi e, soprattutto, costi si parla? L'accordo prevede un finanziamento regionale per “l'acquisto da parte dell'Aou senese delle aree del Polo didattico attualmente ospitate all'interno dei blocchi assistenziali del Policlinico, per l'importo che sarà determinato da un'apposita stima dell'Agenzia del Demanio, prevedendo fin d'ora che l'impegno della Regione tramite l'Aous non potrà comunque essere superiore a 3,5 milioni di euro. L'acquisto è subordinato alla presentazione alla Regione da parte dell'Aous della specifica progettualità per l'utilizzo dei nuovi spazi”.

La spesa indicata, dunque, sembra sottoposta ad una duplice condizione: presentazione di un progetto da parte del Policlinico e contributo massimo di spesa , da parte della Regione, pari a 3,5 milioni di euro. Considerato che conti alla mano per edificare il nuovo polo didattico sembra ci vogliano circa ben 12 milioni di euro, viene da chiedersi: come si intende coprire la differenza di 8,5 milioni di euro? Interventi statali? Ricorso ad altri fondi regionali? C'è, poi, reale chiarezza di idee sugli “spazi in vendita” e sulla nuova collocazione che dovrebbero trovare? Vendita di tutto o solo parte dell'attuale polo didattico? E dove si prevede di ricostruire? La valle che guarda San Miniato, notoriamente franosa, sembra un percorso impraticabile, perciò l'alternativa più valida per mantenere contiguità reale tra assistenza e ricerca e non privare la città anche di questa competenza potrebbe essere edificare sull'area boschiva compresa tra il polo didattico ed il parcheggio dell'eliporto.

Aspettiamo fiduciosi i nuovi sviluppi, auspicando chiarezza e puntualità quanto ad informazione.

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