Gioco d'azzardo, in Toscana 1.400 pazienti in trattamento per ludopatia

Prima seduta dell'Osservatorio regionale sul fenomeno della dipedenza da gioco d'azzardo, previsto dalla normativa toscana come presidio a contrasto del disturbo da gioco d'azzardo, malattia che anche in Toscana colpisce molte persone. A farne parte, oltre a membri della Giunta e del Consiglio regionale, i rappresentanti dei Comuni, delle aziende sanitarie, delle associazioni di volontariato e professionisti esperti in materia.

"Abbiamo tracciato obiettivi condivisi e iniziato a impostare il rafforzamento di un sistema a rete che coinvolge molti soggetti. In Toscana esiste un grande patrimonio di risorse e professionalità che già stanno operando insieme nel contrasto al gioco d'azzardo patologico, ed è proprio questo un punto che l'osservatorio vuole valorizzare" - dichiara la presidente Serena Spinelli, consigliera regionale Pd. "Abbiamo il compito di monitorare il fenomeno, con l'analisi e la raccolta di dati statistici, di individuare le criticità del sistema ed elaborare proposte, di coordinare iniziative di informazione e prevenzione, coinvolgendo attivamente le associazioni del terzo settore che operano da tempo su questo tema. Una rete chiamata a lavorare in maniera coordinata e sinergica in costante raccordo con le azioni regionali.

"Sul fronte del trattamento della patologia la Regione ha stabilito nuove linee d'indirizzo per le ASL e definito un ampio Piano di Contrasto, che ci è stato illustrato oggi, e sul quale c'è il parere positivo dell'Osservatorio. Un piano incentrato sulla prevenzione, che prevede, oltre a un numero verde per il primo ascolto e una campagna informativa, una serie di iniziative su tutto il territorio regionale in collaborazione con le associazioni di volontariato e rivolte soprattutto ai giovani e alle scuole. - continua la presidente Spinelli.

"Contro il dilagare del gioco d'azzardo e le sue potenzialità patologiche, purtroppo, c'è ancora molto da fare. Nel 2016 la cifra spesa dagli italiani è tornata a crescere, segnando il nuovo record di 95 miliardi di euro, il 4,4% del Pil nazionale. Significa che nel gioco d'azzardo si spende quasi quanto per l'alimentazione e il triplo della spesa per l'istruzione dei figli. Una cifra che per la sua metà finisce nelle slot, e il resto nelle altri molteplici forme d'azzardo, piuttosto che in molti altri consumi in grado di attivare processi economici e sociali più virtuosi". - prosegue la presidente dell'Osservatorio - "E' il segnale di una vera e propria minaccia sociale e sanitaria, a fronte della quale serve un azione collettiva, soprattutto sul fronte culturale e della prevenzione. La nostra volontà, infatti, non è intraprendere una crociata proibizionista contro il gioco d'azzardo, ma una battaglia contro l'inganno della vincita facile, a favore del gioco responsabile, che si svolga in luoghi limitati, a distanza dai luoghi sensibili delle nostre città, in maniera sicura e controllata, dopo che per anni si è diffuso indiscriminatamente nei bar, nei circoli e se ne è promossa troppo spesso un'immagine positiva e accattivante, soprattutto attraverso la pubblicità, che invece riteniamo dovrebbe essere del tutto vietata".

"In Toscana sono circa 1400 i pazienti in trattamento e il fenomeno investe oltre 20mila persone. Numeri ancora più pesanti perché in prevalenza si tratta di persone a basso reddito, soggetti a rischio di emerginazione sociale o già affetti da altre dipendenze. In questo modo, la patologia diventa anche un moltiplicatore di disuguaglianze socio-economiche". - conclude Serena Spinelli - "Il nostro messaggio è che l'azzardo non è un gioco, ma un comportamento a rischio, che danneggia tutti, anche chi non gioca. E che vincere non è affatto facile, è molto più facile ammalarsene e richiare di bruciare i propri soldi e anche la propria vita".

Dell'Osservatorio fa parte anche la consigliera regionale PD Ilaria Giovannetti: “Voglio fare presente che la nostra Regione è stata la prima ad affrontare le problematiche connesse alla dipendenza da gioco, cercando di rispondere alla crescente domanda di aiuto sia dei soggetti con la patologia, sia dei familiari, con una legge apposita che norma la ‘disciplina del gioco consapevole, responsabile e controllato e stabilisce criteri per la prevenzione e l’assistenza in caso di ludopatia. In tal senso, sarebbe molto importante – ha specificato la consigliera del Partito democratico - individuare la correlazione fra il fenomeno e la sua diffusione nelle diverse aree territoriali della Toscana, in modo da intervenire strategicamente sulle aree più colpite e sulle cause”.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Gruppo Partito Democratico

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