'Salviamo la sanità aretina': "Occorre un patto di territorio"

Egiziano Andreani (da Facebook)

La vicenda di questi giorni riguardante il decesso di Cinzia Patricolo, avvenuto dopo 17 ore che era entrata al pronto soccorso dell'ospedale cittadino San Donato, ci pone domande su come funziona la Sanità nel nostro territorio. Non vogliamo entrare in merito alla vicenda stessa che avrà il suo iter e le dovute sedi di verifica, rispettiamo la professionalità di chi opera al pronto soccorso cittadino.

Vogliamo riproporre i dubbi espressi al momento che venne presentato il progetto di accentramento sanitario di Arezzo al polo Senese, nel 2015, va in questa direzione anche il "declassamento" della medicina nucleare al San Donato, vicenda,quest'ultima, in cui è intervenuto anche il CALCIT che grazie alle donazioni del territorio ha dotato l'ospedale cittadino di strumenti sanitari all'avanguardia.

Poco più di un mese fa era uscita nei mezzi di comunicazione una denuncia pubblica sui vari problemi del pronto soccorso. Accentrare al San Donato, le necessità di pronto soccorso provinciali senza un adeguato potenziamento della struttura e dell'organizzazione, ma, solo per inseguire una riduzione generale dei costi crea preoccupazione sul buon funzionamento della macchina sanitaria Aretina.

Avere una sanità adeguata alle esigenze del territorio e degli utenti è un requisito fondamentale per una comunità da cui può dipendere la nostra vita e quella dei nostri cari.

Nella situazione attuale, riteniamo, occorra un patto di territorio fra la politica, le istituzioni,le categorie economiche, le varie associazioni, i comitati ed i cittadini per migliorare la situazione sanitaria attuale di Arezzo e della provincia.

Egiziano Andreani (presidente comitato salviamo la sanità aretina)

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