Giorno del Ricordo, le manifestazioni dell'attivismo di destra in Toscana

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L'attivismo di destra ricorda le vittime delle Foibe e dell'esodo giuliano-dalmata. Oggi, 10 febbraio, Giorno del Ricordo, sono molte le manifestazioni e i commenti con cui si vuole ricordare gli eventi accaduti nell'immediato dopoguerra ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia

Azione Universitaria UNIFI, nessuna commemorazione in Ateneo è un offesa alla memoria

Azione Universitaria Firenze interviene durante il Giorno del Ricordo in onore delle vittime delle Foibe, denunciando il silenzio dell’Università riguardo a questa ricorrenza.

“Siamo rammaricati nel notare che l'Università di Firenze non abbia voluto organizzare niente per commemorare i martiri delle Foibe: una decisione assurda e una grave offesa alla memoria. Nonostante esista una legge nazionale che dal 2004 istituisce il Giorno del Ricordo notiamo che,  dopo anni di negazionismo e oscurantismo, esiste ancora un silenzio assordante da parte di chi dovrebbe promuovere storia e cultura della nostra nazione” attaccano Angela Sorice, Presidente di Azione Universitaria Firenze, e Lorenzo Allegrucci, Consigliere a Scienze Politiche di AU.

“Dato che, come Azione Universitaria Firenze, crediamo che non esistano morti di serie A e morti di serie B, e che quelle migliaia di nostri connazionali di Istria, Fiume e Dalmazia, barbaramente uccisi dal regime comunista della Jugoslavia titina, meritino rispetto, abbiamo deciso di allestire una mostra su questo tema nelle nostre bacheche dell'edificio D4 del Polo di Novoli.
Ci auguriamo che dal prossimo anno l'Università di Firenze si degni di ricordare ed onorare le vittime di questo massacro, così come è stato giustamente fatto per altre ricorrenze. Chiediamo al Rettore Dei di prodigarsi in questo senso.” Concludono Sorice e Allegrucci.

Pretendi il Ricordo!, blitz di Casaggì nelle scuole per sensibilizzare gli studenti

Questa mattina i militanti di Azione Studentesca, studenti vicini a Casaggì, si sono ritrovati di fronte all'istituto Russell-Newton di Scandicci in occasione del Giorno del Ricordo, per onorare la memoria dei martiri delle Foibe e le vittime dell'esodo dalle terre irredente dell'Istria, della Venezia-Giulia e della Dalmazia.

Un'azione, quella della destra identitaria, volta a ricordare una storia ancora omessa da un sistema scolastico fazioso e ipocrita, ma che rappresenta il patrimonio storico della nostra Nazione e del nostro Popolo. Un gesto simbolico, che si inquadra nella campagna di sensibilizzazione lanciata da Casaggì che, in questi giorni, ha distribuito decine di migliaia di volantini in tutte le scuole della provincia di Firenze.

Mercoledì 15 febbraio alle 21, nella sede di Casaggì in via Frusa 37, si terrà una conferenza per ricordare questa pagina di storia in collaborazione con Fratelli d'Italia: all'evento prenderanno parte il vice-presidente nazionale del "Comitato 10 Febbraio" Emanuele Merlino, il consigliere comunale Francesco Torselli e il consigliere regionale Giovanni Donzelli.

Blocco studentesco Toscana: "striscioni in onore dei martiri delle foibe affissi in tutta la regione"

“La storia non si dimentica, Onore ai martiri delle Foibe”, con queste parole scritte su striscioni affissi su molte province toscane, il Blocco Studentesco ricorda le vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.

“Il sangue versato da chi ha pagato con la vita la “colpa” di essere italiano, non può essere dimenticato.", afferma il direttivo del Blocco Studentesco Toscana, "A distanza di oltre settant'anni dalla prima ondata di massacri perpetrati nei confronti del popolo italiano dai partigiani titini ci sono ancora migliaia di martiri che non hanno avuto giustizia e con essi 500.000 esuli istriani, fiumani e dalmati, che hanno dovuto abbandonare ogni proprio bene per fuggire a morte certa. Questa pagina di storia italiana è stata fin troppo ignorata e ancora oggi sconosciuta alla maggior parte degli studenti”.

“Ogni italiano ha il dovere di ricordare e di promuovere la conoscenza di quello che è un pezzo importante della propria storia. L’orrore perpetrato per volere di Tito e dei partigiani comunisti, non può trovare la complicità di chi preferisce far cadere tutto nel dimenticatoio”, Conclude la nota. “Ancora oggi nella nostra Toscana c’ è chi continua a negare questa immane tragedia, ed è anche a loro che vogliamo ribadire che alcuni Italiani non dimenticano e finchè avranno fiato in gola faranno in modo che la verità continui a venire a galla dal profondo della terra".

Domani commemorazione di Casapound a Montecatini Terme

Montecatini, 10 feb - In occasione del Giorno del Ricordo CasaPound Italia commemora gli italiani gettati nelle foibe dai partigiani di Tito deponendo, sabato 11 febbraio alle ore 15, una corona di alloro al cippo di Corso Matteotti a Montecatini Terme.

“Essere italiani era l’unica ‘colpa’ delle vittime del genocidio messo in atto da Tito a cavallo della seconda guerra mondiale: una vera e propria pulizia etnica che ha visto decine di migliaia di nostri connazionali assassinati, torturati, gettati, talora vivi, nelle foibe, e poi, per 50 anni, ignorati dai libri di storia e dimenticati dalla loro stessa Nazione- sottolinea CasaPound- ma l’identità di un popolo non può essere cancellata con il sangue o annientata con l’esilio e per ricordarlo, anche a chi oggi apre le porte all’invasione migratoria avallando il processo di sostituzione dei popoli europei.

Sabato saremo al cippo di corso Matteotti per commemorare le vittime di questo genocidio."

A Cortona striscione di Casapound nella notte per onorare i martiri delle foibe

Nella notte i militanti cortonesi di CasaPound hanno allestito una scenografia davanti all’ingresso del teatro Signorelli Cortona per commemorare il Giorno del Ricordo e per spronare l’amministrazione ad adeguarsi alla legge del 30 marzo 2004, num. 92, ovvero l'istituzione del Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle Foibe e dell'esodo giuliano-dalmata. "Le sagome grigie che abbiamo piazzato davanti all’ingresso del teatro – commenta Alessandro Pallini, responsabile del nucleo cortonese di CasaPound Italia - rappresentano i martiri delle foibe, grigie come ombre che a volte riaffiorano dalla cappa di oblio che le istituzioni hanno calato su di loro per 70 anni. Lo stesso oblio che anche oggi, nonostante l’istituzionalizzazione della giornata, si vorrebbe continuare a mantenere su questa immane tragedia che colpì quegli italiani. La scelta del teatro non è casuale, vorremmo infatti spronare l’amministrazione a organizzare, nei prossimi anni, una manifestazione teatrale che informi la cittadinanza sull’orrore delle foibe, come fanno ogni anno moltissime città, anche a noi vicine”. “Le sagome sono accompagnate da uno striscione che recita «Il popolo italiano non dimentica, onore ai martiri delle foibe» - prosegue Pallini nella sua nota – perché pretendiamo da questa amministrazione che vengano tributati i doverosi onori in sede istituzionale ai 15mila italiani giuliani, istriani, fiumani e dalmati morti in foiba e ai 350mila esuli. Lo pretendiamo sia perché legge dello Stato, alla quale le amministrazioni locali si devono attenere, sia per il comune buon senso, che dovrebbe essere ancora più importante”. “Dopo l’azione con il latte ed il filo di ferro di anno scorso - chiosa Pallini -, con la quale ricordavamo anche la colpevole mancanza di accoglienza e solidarietà umana della sinistra italiana nei confronti degli esuli nel 1947, anche quest’anno abbiamo fatto sentire la nostra voce, e lo faremo per sempre, fino a quando la ricorrenza non sarà celebrata degnamente a Cortona come in ogni angolo d’Italia. È una promessa”.

Striscioni del Blocco Studentesco della Valdinievole

“La verità non può essere infoibata”, questo lo striscione con il quale i ragazzi del Blocco Studentesco della Valdinievole ricordano le vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, dei quali ricorre oggi la “Giornata del ricordo”, istituita da una legge nel 2004. Tra il 1943 e il 1947, per mano dei partigiani titini, 20mila italiani vennero uccisi, massacrati e gettati nelle cavità carsiche di origine naturale. “Il sangue versato da chi ha pagato con la vita la “colpa” di essere italiano, non può essere dimenticato. -dichiara il movimento studentesco in una nota- Sono passati ormai settant'anni, ma ci sono migliaia di martiri che non hanno ancora avuto giustizia e con essi 350.000 esuli istriani, fiumani e dalmati, vittime della ferocia partigiana. Questa è una pagina della storia sottaciuta troppo a lungo e ancora oggi non conosciuta da gran parte degli studenti”

Deceris, decenni di oblìo e di indifferenza

Più di qualsiasi altra, la storia delle Foibe dalmate, istriane e fiumane, è caduta vergognosamente in decenni di oblìo e di indifferenza.

Da pochi anni a questa parte, in una presa di coscienza comune, si sta risvegliando in tutta la nazione la volontà di riportare alla luce una verità da sempre considerata troppo scomoda. Alle vittime innocenti, trucidate e dimenticate, in questa giornata si restituisce quella dignità che gli fu barbaramente sottratta, insieme alla vita stessa, per la sola colpa di essere italiani.

Anche la Deceris, che fin dalla sua fondazione si occupa anche di promuovere iniziative importanti affinché il massacro delle Foibe venga ricordato da tutti, anche quest’anno ha organizzato una conferenza ed un corteo (domenica 12 febbraio, ndr) per onorare la memoria dei nostri caduti.

Come presidente della Deceris, insieme a Massimiliano Fabbri, referente provinciale dell ‘ A.N.V.G.D. (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia), sono stato invitato dal Presidente nazionale di FederEsuli Antonio Ballarin, a partecipare alla commemorazione di rito a Palazzo Montecitorio.

E’ stato un grande onore per me oggi, nel Giorno del Ricordo, aver reso omaggio alla memoria dei nostri connazionali caduti, nel Palazzo che rappresenta lo Stato di questo Paese.

Sono rimasto profondamente colpito dagli interventi dei numerosi relatori della cerimonia. Soprattutto dalle parole piene di orgoglio di Antonio Ballarin, che hanno ben evidenziato colpe e colpevoli di questa tragedia.

Inopportune e assurde invece, le esternazioni del presidente della Camera Laura Boldrini, la quale ha preso finalmente coscienza che i sentimenti negazionisti non sono più in linea con i sentimenti del popolo italiano, salvo poi, dimenticarsi l’oggetto della commemorazione, e indirizzare l’attenzione su quella che per lei è sempre stata un’ossessione personale. Ha parlato di dittatura fascista, di globalizzazione, del superamento dei nazionalismi, dimenticandosi però che eravamo lì, tutti, a rendere onore a quelle migliaia di italiani innocenti, vittime di una vera e propria pulizia etnica, perseguitati, torturati e uccisi, anche a guerra finita, o depredati dei propri averi e della propria terra, in fuga da un regime feroce e sanguinario, e relegati in campi profughi.

 

 

 

 

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