Polo delle disabilità, le opposizioni: "Perché Empoli sì e San Giuliano no?"

Da sinistra Sabrina Ciolli, Damasco Morelli, Dusca Bartoli e Samuela Marconcini (foto gonews.it)

"Leggiamo con soddisfazione, ma anche con qualche perplessità, della dura presa di posizione dell’assessore regionale alla salute Saccardi sul centro disabili di San Giuliano nel Pisano. Un centro capace di accogliere 100 disabili, collocato fuori dall’abitato.

Contrarie, ovviamente, la rete delle associazioni dei disabili (Dipoi, Fish, Salute mentale, Fand): "Il modello da seguire per sistemare le persone disabili non è quello del ritorno in istituto. Ma dei piccoli nuclei familiari" spiega Massimiliano Frascino, del direttivo regionale del coordinamento per il "durante e dopo di noi". "Non si possono ammassare così tanti utenti in un unico complesso. Per quanto bello e moderno possa essere. Le politiche regionali vanno in questa direzione: piccole case, con massimo 8 persone, collocate in città. In mezzo alla gente. Dove i disabili possono andare al supermercato e socializzare col quartiere".

"Io stesso sono in sedia a rotelle - conclude Frascino - e non voglio diventare l'oggetto delle politiche che altri decidono per me. Bisogna rompere il muro che i disabili, anche gravi, non siano in grado di dire quello che vogliono. Lo sono eccome".

L’assessore regionale prende atto e dice senza mezzi termini che la Regione non usufruirà del centro. "È stato costruito a prescindere da qualsiasi programmazione regionale, senza che ne sapessimo nulla. Lo hanno fatto come e dove gli è parso e non abbiamo intenzione di stanziare risorse pubbliche per mandare lì i pazienti"

Ottimo, torna tutto. Non fosse che l’assessore regionale ad Empoli, in situazione del tutto analoga, si è sfilata dalla decisione.
Aspetterà che il centro sia realizzato per dire che non ci manda i disabili?

Cosa c’è di diverso? anche a Empoli si parla di almeno 70 utenti, lontano dalla città ed il giudizio delle associazioni, loro si coerenti, è esattamente lo stesso, tanto che il tavolo regionale di confronto è stato abbandonato per mancanza dei presupposti di una discussione utile.
Vorremmo che politici ed amministratori non fossero guidati esclusivamente dal tornaconto del momento o del luogo, ma da convinzioni basate su conoscenze e orientamenti precisi e che sentissero almeno un minimo dovere di coerenza.

Chiederemo conto anche di questo all’assessore Saccardi, quando verrà in commissione affari generali del comune di Empoli, per spiegarci i progetti sulla sanità empolese, dopo la crisi del pronto soccorso. Per adesso, a due mesi dalla richiesta di una sua presenza, nessuna risposta. Speriamo non si voglia sottrarre".

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