Decreto banche, sit-in dei parlamentari M5S

I Parlamentari del Movimento 5 Stelle oggi non saranno in Aula. Per protesta contro l’approvazione del decreto banche arriveranno nella città sede di MPS, proprio mentre Montecitorio dovrebbe dare il suo ok al provvedimento: il voto sulla fiducia è previsto alle 16:20.

È l’ennesimo decreto strafalcione – spiega la deputata aretina M5S Chiara Gagnarli – che manca di rispetto ad almeno 3 articoli della Costituzione e viene imposto, come al solito, a colpi di fiducia:l’articolo 3, perché i sistemi di rimborso dei risparmiatori Mps sono differenti rispetto, ad esempio, a quelli dei risparmiatori frodati con il decreto di risoluzione delle 4 banche, nel novembre 2015, i primi, infatti, riceveranno “obbligazioni senior” garantite dallo Stato, i secondi, hanno ottenuto solo un risarcimento forfait all’80% e non  tutti. Inoltre, non hanno potuto tentare la strada degli arbitrati per un risarcimento integrale, dunque è stato violato pure l’articolo 24della Carta, nel momento in cui non si è concesso a tutti, in modo uguale, di agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. Infine, viene calpestato l’articolo 47 della Costituzione sulla tutela del risparmio, perché il testo del Governo non vincola in alcun modo l’uso dei fondi pubblici ad un utilizzo prudente e non protegge gli istituti salvati da possibili futuri crac.

Precisa la Gagnarli – avremmo utilizzato denaro pubblico per stabilizzare il Montepaschi e il sistema bancario solo nell’ottica di una separazione netta tra banche d’affari e banche commerciali, e avendo come principio cardine la tutela del risparmio e il sostegno all’economia reale.

Ma, soprattutto, avremmo fatto chiarezza sui prestiti deteriorati della banca del Pd, sui legami tra amministratori, politica e grandi “bidonisti”. Tutti principi che in questo decreto non esistono.

Oggi a Siena deve passare un concetto su tutti – conclude la parlamentare aretina – NO alle banche di partito e SI alle banche degli italiani. Il credito deve tornare alla sua funzione pubblica fondamentale: servire e sostenere l'economia reale.

Fonte: Ufficio stampa

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