Liceo Marconi, il consigliere Niccoli (Possibile): "Rischi paesaggistici per le due aree individuate"

Il consigliere comunale del gruppo Possibile di San Miniato, Alessandro Niccoli, ha scritto una lettera aperta sul Liceo Marconi al sindaco Vittorio Gabbanini. Ecco il testo integrale.

Ecco qua le due aree che il sindaco Vittorio Gabbanini di S.Miniato su indicazione del rinomato studio tecnico Archea (il quale in soli 15 giorni di studio ha indagato la situazione più idonea per cementificare un nuovo polo scolastico in aree altamente dubbie, ribaltando la previsione dei tecnici della P.A. su un regolamento urbanistico, ricco di studi e approfondimenti durati anni, per un'area che viceversa ha caratteristiche ideali per la scuola, come è sempre stato) intende attuare, trascinando con se, nonostante i precedenti protocolli, e percorsi culturali e politici, il Presidente della Provincia Marco Filippeschi Sindaco di Pisa e agli altri Sindaci del Comprensorio del cuoio Gabriele Toti, Giovanni Capecchi, Giulia Deidda.

Le due aree così, improvvisamente, individuate per cementificare un nuovo Liceo, nonostante la presenza di strutture da recuperare, in area storica ideale per qualità, aria salubre, servizi, e idonea per tradizione culturale, e percorsi storico-politici collaudati, sarebbero: l'area di Fontevivo e quella di Ponte a Egola di cui alle fotografie in calce, che TUTTAVIA (a parte i problemi di costi oggi insostenibili, da non poter neanche pagare la fretta dei genitori) hanno notevoli problemi idraulici, e vincoli paesaggistici di rilievo. Una grande struttura posta in quei due campi, andrebbe a deturpare fortemente il paesaggio visibile dalla piana (la collina di San Miniato con la Torre di Federico II, e la Collina di Cigoli con la sua antica chiesa).

Non dimentichiamo che ai margini dei paesaggi, dal valore inestimabile, da dove sono scattate le due fotografie, si trova una situazione stradale del tutto inidonea a sostenere il traffico di studenti e pendolari, ad offrire socialità e servizi cittadini, e non è ben raggiungibile dalle zone a Ovest di san Miniato (Castelfiorentino), il cui Sindaco Alessio Falorni, non potrà certo essere tenuto fuori dal dibattito e dalla decisione sul futuro del Liceo di San Miniato, dato che storicamente tale area si è servita del Liceo Marconi per la formazione dei propri ragazzi, oggi uomini formati, attraverso buoni servizi Bus, che oggi devono essere migliorati, ma non certo sostituiti col traffico individuale, abituati ormai dalla concezione "scuola parcheggio - scuola capannone - scuola dispersione - scuola degrado".

Non si comprende come mai si sottovalutino così tanto le stringenti ed evolute normative vingenti in tema di aree alluvibabili e in tema di vincoli paesaggistici e architettonici, a norma del Codice dei beni culturali e del paesaggio, e della Legge regionale 65/14 a tutela del paesaggio toscano e a tutela dai rischi idrogeologici, stante i recenti fatti e calamità naturali (piogge ed esondazioni).

Tale completa sottovalutazione e mancanza di ragionevolezza (principio a cui la P.A. si deve uniformare), anche in merito ai costi, stante il mancato recupero delle strutture esistente, porta ad un percorso scellerato, per politici che si riterrebbero seri.

Il repentino percorso così delineatosi, in contrasto netto col percorso fattk, senza serio studio dei luoghi e rispetto di tutte le attuali prescrizioni, è davvero inquietante.

I soggetti interessati, che si apprestano a firmare nuovi protocolli, a stralcio e spregio di quelli precedenti, dovranno dimostrare di aver rispettato tutte le prescrizioni di cui alle normative vigenti, che seguono.

Ciò, solo come minimum, intendiamoci; dato che in realtà il territorio e la scuola si aspetta qualcosa di più, di concreto, di fattibile, di vivibile e di culturalmente idoneo, che la fortuna ci ha già concesso di avere (tra pochi) nelle mani, tanto da essere scelti dall'Università Normale di Pisa, che stranamente non ha scelto la piana artigianale e trafficata di Ponte a Egola, o di san Miniato basso.

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