Fantini (Filcams Cgil): "L’outlet di Barberino è un luogo di diritti e occupazione deboli"

(foto gonews.it)

"Abbiamo appreso a mezzo stampa che i negozi dell’Outlet di Barberino del Mugello resteranno chiusi nella giornata di Pasqua, smentendo voci che erano circolate a proposito di una probabile apertura. Meglio così. Pur consapevoli che la legge lascia piena libertà alle imprese di aprire come e quando vogliono, siamo assolutamente contrari alle aperture nelle festività e, per cercare di tutelare anche chi di diritti purtroppo ne ha meno, negli ultimi anni la Filcams Cgil, assieme alle altre organizzazioni sindacali, ha sempre proclamato sciopero in tutte le realtà in occasione delle festività.

La situazione dell’Outlet è complicatissima e rende spesso impossibile esercitare un’azione sindacale classica. Seppur in presenza, nello stesso sito, di diverse centinaia di lavoratrici e lavoratori che vanno dagli impiegati nei punti vendita a coloro che lavorano negli appalti e nell’indotto, stiamo parlando di un insieme di singole realtà che impiegano un numero ridottissimo di unità dove quasi è impossibile eleggere rappresentanti sindacali e fare assemblee. Se a tutto ciò aggiungiamo le infinite forme contrattuali presenti, che vanno dai contratti a termine ai somministrati fino all’impiego dei voucher, denunciamo da tempo che per tutti coloro che ci lavorano è difficile se non impossibile esercitare anche i diritti più basilari. Ricordo a tal proposito che la Cgil è impegnata in una campagna referendaria contro l'uso indiscriminato dei voucher e per la responsbilità in solido negli appalti. Nelle nostre sedi, che sono sempre aperte per tutti, riceviamo giornalmente persone che lavorano all’interno dell’Outlet ma purtroppo gestiamo solo vertenzialitá individuali: mancato pagamento di stipendio, errata applicazione di maggiorazioni, disapplicazione delle regole sugli orari di lavoro e chiusure di attività che ultimamente si sono moltiplicate. L’outlet di Barberino del Mugello è un luogo di diritti e occupazione deboli, e secondo noi la direzione - anche se non è il datore di lavoro diretto - dovrebbe prendersi la responsabilità di fare una concertazione con i sindacati.

I numeri che spesso vengono sbandierati sulla quantità di occupati nascondono o non dicono di che tipo di occupazione si tratta, e non esiste neppure una tutela per chi perde il lavoro per la chiusura di un punto vendita e dovrebbe avere un sacrosanto diritto di precedenza per nuove assunzioni.

Più volte abbiamo tentato di coinvolgere le amministrazioni per fare da anello di congiunzione fra la direzione dell’Outlet, che non ha mai risposto alle sollecitazioni, e le organizzazioni sindacali per trovare degli accordi, a partire dai riposi nelle giornate di lavoro domenicale e festivo. Non v’è dubbio che l’amministrazione non ha potere di regolamentare le giornate di aperture ma, considerato la struttura delle imprese che gravitano in quel bacino, riteniamo che sia un dovere politico degli amministratori locali prendersi l’impegno di affrontare una situazione che in molti casi è diventata impossibile. Noi siamo sempre stati pronti e disponibili a sedersi ad un tavolo di concertazione che possa trovare soluzioni, così come stiamo tentando di fare ovunque siamo in presenza di realtà di questo tipo".

Fabio Fantini, Filcams CGIL Mugello

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