No ai poli delle disabilità, la versione delle associazioni dopo l'audizione in Consiglio regionale

Il presidente di Autismo Toscana Marino Lupi

Lo scorso mercoledì 22 febbraio sono state in Audizione presso la 3° Commissione Consiglio regionale Toscana in merito alle problematiche inerenti le “Sindromi Autistiche” anche alla luce della nuova legge sul Dopo di Noi.

Le Associazioni in maniera compatta hanno discusso e presentato un documento “Per la libertà delle persone con disabilità, contro ogni ipotesi di reistituzionalizzazione”, che nasce dalla constatazione che c’è un tentativo, anche nella nostra regione, di tornare a logiche di istituzionalizzazione delle persone con disabilità psichica, intellettiva e relazionale. Una cultura pericolosa che, prendendo a pretesto le difficoltà oggettive di tenuta economica del welfare, ha come esito quello di tornare a politiche per le persone disabili che resuscitano modalità antecedenti alla cosiddetta riforma Basaglia.

Sintomi di questo approccio profondamente sbagliato, sono le operazioni promosse a San Giuliano (Pi) dalla Fondazione Dopo di Noi Pisa, che ha realizzato un istituto di 5.000 metri quadri per 100 persone (20 milioni di investimento), e quella del Terrafino di Empoli, dove Comune di Empoli e Asl Toscana Centro sono intenzionate a realizzare un altro istituto per 78 persone con disabilità (3,7 milioni di Euro).

Entrambe le strutture progettate per concentrare soluzioni residenziali (residenze sanitarie per disabili e comunità alloggio) e centri diurni, oltre a spazi per la riabilitazione tradizionale. In altre parole, vere e proprie “cittadelle della disabilità”, dove le persone disabili vivrebbero in un mondo a se stante, dove socializzazione, integrazione e relazioni umane sarebbero affidate a incursioni da e nel mondo esterno. Nel rigettare integralmente questo tipo di logica, le Reti e le Associazioni che sottoscrivono il presente documento, chiedono alla Regione Toscana di mantenere coerenza rispetto agl’indirizzi definiti dalla legislazione nazionale, in particolare la recente Legge sul Dopo di Noi n° 112/2016, al Piano regionale integrato socio sanitario e ai documenti conclusivi delle Conferenza regionale e nazionale sulla disabilità, tenutesi a Firenze nel settembre 2016.

Riassumendo in modo estremamente sintetico:
puntare sulla redazione in collaborazione con le famiglie del Piano di vita individualizzato per dare concretezza alle politiche di sostegno alle persone con disabilità, puntando alla loro autonomia, integrazione sociale e qualità della vita.

Rifiutare il convenzionamento a grandi strutture residenziali spersonalizzanti e istituzionalizzanti, per favorire soluzioni residenziali in piccoli nuclei abitativi che riproducono un ambiente familiare, favoriscano le relazioni umane e garantiscano la qualità della vita.

Valorizzare le esperienze delle Fondazioni di partecipazione e l’associazionismo promosso da familiari delle persone con disabilità, in modo da assecondare la responsabilizzazione del Terzo settore e garantire le famiglie che in forma associata si impegnano a conferire risorse e a fare fund raising strutturato.

Seguire le linee guida del primo decreto attuativo della Legge 112/2016 per dare gambe a esperienze partecipate dal basso per il Dopo di Noi, ma anche per il Durante Noi ad esso propedeutico.

Incentivare la rete dei servizi per l’inclusione (anche lavorativa) e la socializzazione delle persone con disabilità psichica, intellettiva e relazionale, perché questo ne migliora la qualità della vita e previene fenomeni di decadimento psico fisico e relazionale, con la conseguente cronicizzazione di patologie connesse.

Documento integrale consegnato in Commissione

Verbale tavolo Regionale di concertazione sul progetto del Terrafino

Analisi critica al progetto del Terrafino e proposte alternative

Fonte: Autismo Toscana

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