Olio extravergine taroccato, Codici soddisfatta per le condanne

Olio di oliva

Il Tribunale Penale di Siena condanna fino a 4 anni di reclusione nella vicenda della nota azienda Valpesana, per i reati previsti e puniti dall'art. 515 e 416 cp, riconoscendo l'associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio.

Si tratta di una delle condanne più importanti nella tutela agroalimentare e, in particolare, nella tutela dei consumatori riguardante la vendita di olio extravergine di oliva. La vicenda, infatti, che ha coinvolto la Valpesana per fatti risalenti al periodo tra il 2010 e il 2012, ha riguardato decine di partite di olio dichiarato extravergine di oliva di origine italiana.

Il prodotto immesso sul mercato italiano, avrebbe riguardato oltre 1.500 tonnellate di olio solo in parte proveniente dall'Italia, ma in realtà proveniente anche da altri prodotti comunitari (in particolare da Grecia e Spagna, ma anche Tunisia).

L'Associazione CODICI, costituitasi parte civile per la tutela degli interessi diffusi degli utenti e consumatori, ha seguito le fasi del procedimento fin dalla presentazione nel 2012 di un esposto alla Procura della Repubblica di Siena. "La vicenda è di portata nazionale - dichiara il Segretario Nazionale dell'Associazione CODICI Ivano Giacomelli - le quantità di olio extravergine venduto come di origine italiana sono andate ad incidere su una grossa percentuale di tutto il mercato nazionale”.

La vicenda pertanto incide fortemente sulla fiducia dei consumatori, tutelati attraverso la repressione giudiziale dei fatti ascritti. Ma anche il sistema dei prezzi dell'olio extravergine di oliva rischiava di essere completamente falsato.
Il margine di guadagno che si otteneva attraverso la frode contestata era in grado di distorcere il mercato concorrenziale e pregiudicare quelle imprese e aziende che producono il vero olio extravergine di oliva di origine italiana.

"E' bene chiarire che, il Tribunale Penale di Siena ha escluso che vi sia stato un pericolo per la salute degli acquirenti finali, tuttavia la frode in commercio ha comportato la vendita di olio la cui qualità non era certamente quella indicata - commenta l'Avv. Carmine Laurenzano - che ha patrocinato per l'Associazione CODICI - rimaniamo comunque in attesa di leggere anche le motivazioni della sentenza".

Numerose poi, sono le segnalazioni che ripetutamente l'Associazione Codici raccoglie per la tutela dei prodotti agroalimentari e, in particolare, dell'olio di oliva, potete quindi scriverci al seguente link: http://codici.org/alimentare.html

Fonte: Associazione Codici

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