Patrimonio edilizio, Amato (AL): "Beni demaniali: manca un idea di città alternativa al modello economicista"

Miriam Amato

“Nella nostra città continuiamo ad assistere alla svendita degli edifici monumentali pubblici e di appartamenti destinati a residenze sociali”. E’ il j’accuse di Miriam Amato in Consiglio comunale: “Occasioni per la riqualificazione dell’habitat urbano sono andate perdute e le politiche urbanistiche si sono ridotte ad esercizi da contabili, tradendo la missione sociale della politica”.
La consigliera comunale nel suo intervento nella seduta odierna ha criticato: “le scelte urbanistiche, favorite dai provvedimenti legislativi degli ultimi anni, condotti sia dalla destra quanto dalla sinistra. Così oggi i piani delle alienazioni rappresentano l’elenco delle occasioni mancate per la “rigenerazione”urbana e la creazione di una città più a misura di cittadino”.
“Per favorire il ripopolamento dei quartieri storici – sottolinea la consigliera comunale di Alternativa Libera – sarebbe opportuno un rilancio dell’edilizia residenziale pubblica a partire dagli appartamenti in area centrale. Ma ad oggi il Comune prosegue in una strategia di gestione urbana che allenta le maglie dei regolamenti urbanistici favorendo l’acquisizione di interi pezzi di città da parte del mercato di lusso e del turismo globale. Emblematica è la gestione delle vecchie caserme del nostro territorio che oggi sono dismesse e che potrebbero essere utilizzate per l’accoglienza dei richiedenti asilo, dei rifugiati ma anche di chi una casa non può permettersela”.
“Serve una politica più Umana – sottolinea la consigliera Amato e continua – e una politica aperta al confronto e di più ampio respiro, come sottolineato anche dall’Urbanista Ilaria Agostini nel convegno organizzato dalla rete dei comitati Fiorentini: “Città Pubblica contro città Oligarchica”. Il patrimonio pubblico – conclude Amato – appartiene alla città e deve essere valorizzato”.

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa

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