Tav fiorentina, i dissidenti non ci stanno: "A Cavriglia? Una montagna di sudicio"

no tunnel tav

Le prospettive che si presentano davanti al progetto TAV fiorentino sono sempre più inquietanti. Un progetto dai mille problemi irrisolti dovrebbe essere abbandonato senza se e senza ma, tenuto conto della sostanziale inutilità dell’opera. Due prospettive sono poste per lo smaltimento delle terre di scavo:

  1. portare tutto in discarica decuplicando i costi di smaltimento delle terre
  2. accatastare a Cavriglia lo smarino prodotto in attesa di analisi per la caratterizzazione delle terre stesse

La prima ipotesi manda i costi alle stelle per la gioia del costruttore, la seconda è una incognita da tutti i punti di vista: a Cavriglia, sindaco e cittadini sono contenti di prendersi una montagna di probabili rifiuti? Se saranno terre da considerare rifiuti cosa accadrà? Si riprenderanno le terre per portarle in discarica o si lasceranno lì, come è successo in Mugello, come se niente fosse?
Il Comitato No Tunnel TAV è allibito dal constatare che da una parte il costruttore senza scrupoli cerca solo di massimizzare i guadagni, dall’altro il Ministero, cercando di non far saltare i costi già fuori controllo, chiede una soluzione dai rischi ambientali molto alti.
A fronte di questa situazione spicca l’inutilità dell’opera: se le FS vogliono portare i viaggiatori a Santa Maria Novella cosa costruiscono a fare un mega impianto come quello ai Macelli?
Davvero si vuol sprofondare nel ridicolo di spese miliardarie per realizzare una stazione di bus come è stato ventilato?
Nessuno, poi, vuol ricordare gli enormi rischi per gli edifici sul tracciato delle gallerie:

  • diverse migliaia di appartamenti saranno danneggiati dallo scavo della fresa
  • nessuno ha mai risposto alle critiche sul fatto che i cedimenti previsti sono regolarmente sottostimati
  • la scelta di scavare con una sola fresa, invece che con due contemporanee, porterà a danni ancora superiori
  • i risarcimenti ai cittadini danneggiati saranno affidati solamente alle assicurazioni fatte dal costruttore e ad una giustizia che richiede dieci anni per arrivare a concludere un processo; facile immaginare che la Procura sarà sommersa di cause civili. L’esperienza in Mugello e di Bologna dovrebbe far tremare i cittadini di Firenze

Pare che nessuno si voglia fermare, che gli interessi del costruttore passino avanti a considerazioni economiche e di buona gestione dei soldi pubblici, ai possibili danni al patrimonio edilizio e monumentale fiorentino.

Fonte: Comitato No Tunnel TAV Firenze

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