Affittacamere abusivi a Montemurlo, due sequestri

La polizia municipale di Montemurlo

La Polizia municipale del Comune di Montemurlo ha sequestrato a Oste un appartamento di 100 metri quadri con 16 posti letto, a Bagnolo in una casa di 230 metri quadri dormivano in 21. In entrambi i casi si usava la formula “dell' uscio e bottega”: gli operai cinesi lavoravano nella ditta sottostante e salivano a riposare

«Oramai il problema dell'illegalità si sta spostando dai magazzini agli appartamenti, dove è sempre più frequente riscontrare problemi di sovraffollamento, precarie condizioni igenico-sanitarie e di sicurezza». A sottolineare il nuovo fenomeno è l'ispettore, Stefano Melani, responsabile nei controlli nelle aziende del distretto industriale montemurlese, dove pochi giorni fa la Polizia municipale ha portato a termine due importanti operazioni per stroncare il fenomeno degli affittacamere abusivi, utilizzati dagli operai cinesi come dormitori. Il sistema usato in entrambi i casi dai conduttori cinesi degli appartamenti è quello del lavoro “uscio e bottega”. Le case si trovano, infatti, sopra ai capannoni e sono collegate a questi da una scala interna. Dopo aver finito il loro turno di lavoro, gli operai, quindi non dovevano far altro che salire nell'appartamento sovrastante a riposare.

Il primo sequestro è avvenuto nella zona di Oste, dove gli agenti hanno trovato un appartamento di circa 100 metri quadrati, posto sopra una stireria cinese, dove erano state sistemate ben 16 brandine. In tutto il locale le condizioni igieniche erano precarie: sporcizia, muffe, ragnatele, rifiuti. L'angolo cottura era stato smantellato per far posto ai letti e nel soggiorno erano stati sistemati numerosi frigoriferi e congelatori per stipare le derrate alimentari; sempre nella stessa stanza, tramite il sistema delle pannellature in legno, era stata ricavata una cameretta. Altri “loculi- dormitorio” erano stati realizzati nelle rimanenti camere, suddivise con le pareti in legno. Al momento del sopralluogo, avvenuto di pomeriggio, gli agenti hanno trovato ben sei persone a dormire, probabilmente operai che stavano riposando prima di riprendere il turno di notte.
Gli agenti hanno denunciato il conduttore dell'appartamento per cambio d'uso dei locali da residenziale a ricettivo; posta sotto sequestro anche la stireria per il “collegamento funzionale” tra i locali produttivi e l'appartamento.

Nella zona industriale di Bagnolo, invece, la Polizia municipale ha trovato ben 21 letti sistemati all'interno di un appartamento di 230 metri quadrati. In questo caso, forse anche per le ampie dimensioni dell'immobile, non erano stati usati i pannelli in legno. Tutti cinesi gli occupanti e il conduttore dell'appartamento, che si trova sopra una ditta di confezioni, anche in questo caso collegata al piano sovrastante da una scala interna. Tra gli aspetti che hanno fatto maggiormente preoccupare gli agenti la presenza di numerose bombole di gas gpl, usate dagli occupanti per alimentare i fornelli della cucina. Molto precarie anche in questo caso le condizioni igieniche, nelle quali si trovavano a vivere gli operai cinesi. L'appartamento è stato sequestrato e il conduttore cinese è stato denunciato per la variazione d'uso funzionale dell'immobile da residenziale a ricettivo.

« Il problema dell'illegalità cinese si sta spostando negli appartamenti, dove riscontriamo problemi di sovraffollamento. I magazzini, invece, risultano, nella maggior parte dei casi, in regola.- aggiunge il comandante della Polizia municipale, Gioni Biagioni – I nostri controlli quindi si stanno concentrando sulle residenze per contrastare questo pericoloso fenomeno, anche se sono continuiamo a lavorare con tenacia sul fronte della prevenzione attraverso la convenzione con la Camera di Commercio che mensilmente ci comunica le nuove aperture di ditte sul territorio».

Nei primi due mesi del 2017 gli agenti hanno effettuato venti controlli preventivi (l'80% su ditte condotte da cittadini extracomunitari e il 20% su aziende italiane) ed hanno trovato che ben sei aziende risultavano inesistenti o chiuse all'indirizzo fornito alla Camera di Commercio per l'apertura della partita iva. Le ditte fantasma erano tutte riconducibili a cittadini extra-comunitari. La polizia municipale, tramite i dati forniti dalla Camera di Commercio, svolge analoghi controlli anche sulla chiusura delle aziende e verifica che le ditte abbiano effettivamente cessato l'attività.

« Il controllo del territorio è fondamentale per garantire la legalità e il rispetto dei diritti- commenta il sindaco Mauro Lorenzini - Mi congratulo con gli agenti della Polizia municipale per l'impegno posto nei controlli e per i risultati ottenuti. Montemurlo è accogliente con chi rispetta le regole, ma non tollera chi opera nell'illegalità. E su questa strada continueremo a lavorare».

Fonte: Comune di Montemurlo - Ufficio Stampa

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