Tubercolosi, una malattia da cui si può guarire con diagnosi precoce e terapie mirate

Il 24 marzo ricorre la Giornata mondiale contro la Tubercolosi, una malattia da cui si può guarire con diagnosi precoci e terapie mirate grazie alle quali la mortalità è diminuita del 45% dal 1990 ad oggi. Il Ministero della Salute ricorda che la Tbc (malattia antichissima già nota agli Egiziani) rappresenta ancora oggi un grave problema di sanità pubblica a livello mondiale ed anche seil nostro Paese è definito dall’Oms “a bassa endemia” (si verificano, infatti, meno di 10 casi di malattia ogni 100.000 abitanti), non è trascurabile evidenziare che la maggior parte dei decessi si verifica nei soggetti appartenenti alle categorie più deboli o che più difficilmente possono accedere ai servizi socio-sanitari. Ogni anno, vengono individuati circa 500.000 nuovi casi di tubercolosi multi-resistente praticamente in tutti i paesi del mondo.

La Tubercolosi è stata per anni una tra le principali cause di malattia e morte anche nel nostro Paese. Le migliorate condizioni igieniche, sociali e nutrizionali hanno determinato la notevole riduzione, anche se occorre comunque mantenere un buon livello di attenzione.

Fra le persone più esposte troviamo: soggetti di nazionalità straniera provenienti spesso da aree ad alta endemia per Tbc; soggetti italiani anziani, che possono avere contratto l’infezione nel passato, quando la Tbc aveva un’importante diffusione anche in Italia e che possono andare incontro ad una progressione verso la malattia attiva, a causa, per esempio, di patologie concomitanti, che possono ridurre le difese immunitarie; persone detenute, che presentano un maggior rischio di contrarre l’infezione a causa del sovraffollamento delle carceri, situazione che può favorire la trasmissione del micobatterio; inoltre, si tratta spesso di soggetti già appartenenti a gruppi a rischio (immigrati, tossicodipendenti, soggetti con infezione da HIV); operatori sanitari per l’attività svolta.

In Italia, nel decennio 1999-2008, i tassi di incidenza di tubercolosi sono stati stabili e inferiori ai 10 casi per 100mila abitanti. In Toscana e in particolare nei territori dell’AUSL Toscana Centro (Firenze, Pistoia, Prato e Empoli) i dati di notifica regionali della tubercolosi per l’anno 2013 hanno evidenziato un tasso di incidenza pari a 9 casi per 100.000 abitanti, leggermente superiore alla media regionale di 7 casi su 100.000.

Il maggior numero di casi negli ultimi anni si è registrato nel territorio di Prato (15,3 per 100.000 abitanti nel 2013) e di Firenze (9,0 per 100.000 abitanti). Per dare un'idea numerica, si tratta di circa 250 casi annui in tutta la Regione, di cui oltre il 50% nella ASL Toscana Centro.

Per il triennio 2014-2016 la Regione Toscana ha predisposto e condiviso con tutti i territori dell’AUSL Toscana Centro il progetto “Potenziamento della sorveglianza e controllo della tubercolosi nell’Area Vasta Centro Toscana”, con l'obiettivo di favorire la prevenzione della malattia soprattutto nei gruppi a maggior rischio.

Per quanto riguarda le modalità di prevenzione, certamente è importante un corretto stile di vita, l'areazione degli ambienti, il lavaggio delle mani, tutte norme utili alla prevenzione di molte altre malattie.

In aggiunta, poiché la migliore arma per combattere la Tubercolosi è rappresentata dalla diagnosi tempestiva e dal corretto trattamento, è importante rivolgersi al proprio medico in presenza di sintomi sospetti quali una tosse prolungata nel tempo, dimagrimento, debolezza o febbricola.

Fonte: Ufficio Stampa Empoli Asl Area Vasta Centro

Tutte le notizie di Firenze

<< Indietro
torna a inizio pagina