'Benedetta e Niccolò - Una storia d'amore e autismo'. Si presenta il libro di Bernard

'Benedetta e Niccolò - Una storia d'amore e autismo'. Si intitola così il nuovo libro di Giorgio Bernard, testo che racconta la storia, la vita, la quotidianità con le gioie e le difficoltà di Benedetta e del figlio Niccolò, un giovane colpito da autismo. La prima presentazione del testo si terrà giovedì 6 aprile alla libreria Mondadori di Livorno con inizio alle 17.30. La seconda tappa per far conoscere questa storia così suggestiva si terrà invece a Certaldo sabato 8 aprile al cinema-teatro 'Boccaccio' alle 10.30. Infine un'altra importante tappa è prevista al Cenacolo degli Agostiniani di Empoli domenica 9 aprile con inizio della presentazione fissata per le 17.

Ecco di seguito giudizio e commento sulla nuova opera di Giorgio Bernard di Anna Campani:

Non conoscevo Benedetta, così come non conoscevo Niccolò. Prima di avere la fortuna di leggere in anteprima questo romanzo. Dalle prime pagine però le dinamiche di questa mia non conoscenza sono cambiate, immediatamente. Ad oggi, con tutta la cautela del caso, mi sento di conoscerli un po’ questi due personaggi, reali. Perché questa storia, questo percorso di vita, questo coraggio di una madre, che trasuda in ogni riga, un po’ mi è entrato dentro. Si dice che un buon libro è un buon libro quando ti lascia qualcosa.

A me questo libro ha lasciato più di qualcosa. Accarezzo la copertina colorata, le due figure abbracciate, un quadro che evidenzia due punti di vista così diversi, ma terribilmente uguali. Chi ha detto che tutti dobbiamo vedere il mondo allo stesso modo? Sfoglio nuovamente le pagine, voglio essere certa di quello che andrò a scrivere, sicura di esprimere al meglio ciò che questa storia mi ha lasciato, nell’anima. Questa storia ha un titolo, vari protagonisti, un autore. Tutti insieme hanno creato un mix perfetto, riuscendo nel difficile compito di raccontare l’autismo in modo lucido ma anche confuso, perché quando si scopre che tuo figli soffre di quella particolare parola alla quale prima non ti eri mai interessata, forse per un attimo, quella parola, e quel mondo, la vedi accavallarsi di continuo, un po’ come gli occhi di Niccolò quando il suo sguardo cominciò a perdersi.

Si intitola “Benedetta e Niccolò – Una storia d’amore e autismo” il libro che mi ha lasciato tutto questo susseguirsi di emozioni incontrollate, con dentro di se la voglia di condividere il coraggio di una madre e di un figlio, nell’affrontare mano nella mano un percorso, una montagna, un fiume, un lago dove spesso la terra non faceva vedere i propri piedi. Giorgio Bernard, scrittore del romanzo, ha saputo magistralmente raccontare di Benedetta, di Niccolò. Una storia che parte dalla negazione, dal rifiuto. Me la sono immaginata Benedetta in quel periodo, in quei giorni, quando ha scoperto che suo figlio era affetto da questa patologia. E l’ho immaginata grazie a chi questa storia l’ha scritta, impressa nel bianco, urlata a coloro che la leggeranno, perché una sola storia può portare a tante storie, perché condividere un’esperienza così forte, non aiuta solo te stesso ma anche chi sta affrontando lo stesso trauma.

Ho visto il mondo con gli occhi di Benedetta e poi con quegli di Niccolò. Ho spesso sentito quelle parole nello stomaco, mi sono apparse davanti agli occhi, in modo dirompente. Le immagini si creavano vivide, davanti a me, come se potessi quasi toccarle. Non voglio anticiparvi niente di questo romanzo, di questa storia, di questo percorso, di quel coraggio a tratti traballante, invaso dai dubbi e dalle troppe informazioni su internet, di quel coraggio determinato, fatto di consapevolezza e di accettazione e di speranza. Benedetta e Niccolò è una storia di speranza, che trasmette speranza nonostante quella velata disperazione che aleggia costante in ogni pagina.

Rileggerò questo libro, perché sono sicura che ci sono ancora molti passaggi che devo vedere con gli occhi di questi due protagonisti. Così come l’altra parte, quella dei medici, degli specialisti, che questo bambino con i capelli biondi e gli occhi scuri lo hanno portato ai risultati di oggi. Loro, lei, e lui, che quel mondo forse troppo a colori sta imparando a gestirlo.

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