Ruba nella cassa del circolo che frequenta: incastrato grazie ad una fasciatura alla mano

Com'è difficile la vita di chi ruba, sempre alla ricerca del modo per non lasciare tracce. Certo, alla fin fine poi in carcere ci si resta poco ma, la gattabuia è pur sempre uno spauracchio da evitare. Con la tecnologia, quella traditrice poi, tutto si complica senza rimedio e lasciar tracce informatiche è un attimo. Se non si fa attenzione, e l'attenzione non basta mai, si può venire immortalati in una telecamera, invischiati come una mosca nella tela del ragno.

Così, Ruben (nome di fantasia), un ventenne senese che frequenta un circolo di Castelnuovo Berardenga, è rimasto impigliato in una rete che non aveva considerato e previsto. In maniera poco leale invero, nei confronti degli altri frequentatori del circolo, aveva aperto la cassa sottraendo il magro incasso di una serata fra amici. I Carabinieri del luogo, come avrebbero fatto i loro colleghi di tutta Italia, hanno provato ad immaginare la presenza di impronte digitali, ma se il furbo ricercato fosse stato, com'era probabile, un socio o frequentatore del circolo beh! Sarebbe stato normale trovarne le impronte. I militari avevano un calcio di rigore da battere e ancora non lo sapevano: le telecamere del sistema interno di video sorveglianza.

Ora, quelle immagini non erano esattamente in 4k, ma qualcosa si riusciva a vedere. Il ragazzo che rubava furtivo aveva un segno che lo identificava al di là di ogni ragionevole dubbio: due dita della mano destra erano fasciate di bianco. Quel ragazzo era stato ingessato. Un solo frequentatore del circolo aveva avuto un simile problema. Identificare Ruben era dunque un gioco da ragazzi.

Certo, poteva anche essere che qualcuno di somigliante a Ruben si fosse fasciato le dita per seminare falsi indizi, genio del male impegnato in miseri fini, ma non era così. Non avendo il callo, ma solo una fasciatura alla mano malandrina, alle contestazioni dei Carabinieri Ruben ammetteva gli addebiti, dichiarandosi solennemente cuccato. Musica alle orecchie degli investigatori che non potevano recuperare il maltolto, che il giovane aveva già speso, e che pertanto si limitavano a denunciarlo a piede libero, e a mano ingessata, alla Procura di Siena per furto aggravato. Quel ragazzo  non potrà tornare al circolo fra gli amici. Non lo vogliono più.

Fonte: Carabinieri di Siena

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