Asev, un milione di euro per quattro nuovi corsi formativi: anche l'assessore regionale Grieco alla presentazione

(foto gonews.it)

Quattro percorsi formativi rivolti ai giovani drop out, che hanno terminato gli studi alla scadenza dell'obbligo formativo, per i quali Asev ha ottenuto quasi un milione di euro (907mila) di finanziamento dalla Regione. I corsi sono stati presentati questa mattina, lunedì 27 marzo, a Empoli dall'assessore regionale Cristina Grieco, i sindaci di Empoli e Castelfiorentino, Brenda Barnini e Alessio Falorni, la dirigente scolastica Daniela Mancini e il direttore dell'Asev Tiziano Cini.

Si tratta di corsi di formazione per ragazzi dai 16 ai 18 anni e riguarderanno il Meccanico d'Auto, Carrozziere, Elettricista (realizzati in partenariato con l'I.I.S. Ferraris Brunelleschi) e Addetto alla Sala Bar (in partenariato con l'I.S.I.S.S. F.Enriquez di Castelfiorentino). Tutti corsi che, oltre ad annoverare tra i partner il Centro Provinciale di Istruzione per Adulti, le agenzie formative Sophia e CO&SO, avranno una durata di 2100 di cui 800 di stage, 650 di laboratorio e 350 propedeutiche al percorso professionalizzante. Ogni corso vedrà la presenza di 15 allievi.

Le attività didattiche vedranno la partecipazione delle imprese del territorio che oltre alla propria disponibilità metteranno a disposizione anche i propri spazi per la parte pratica. Per quello che riguarda gli stage invece ben 90 imprese hanno dato la propria disponibilità per un totale di 114 posti. I corsi, finanziati da Ministero e Regione, prenderanno il via da maggio 2017 fino al 2019 (due anni di durata) e saranno gratuiti per i partecipanti.

Questi percorsi si vanno ad aggiungere ad altri cinque già avviati dall'Asev e tutt'ora in corso di svolgimento per 75 giovani. I dati di quelli conclusi nel 2016 sono invece positivi  col 91% di ragazzi che hanno terminato il corso e ben il 73% che ha trovato lavoro nei sei mesi successivi alla qualifica ottenuta.

L'assessore regionale all'istruzione e alla formazione professionale, Cristina Grieco: “Ci tenevo molto a essere qui. Un plauso va all’Asev e a tutto il territorio dell'Empolese Valdelsa. Non si tratta di un’agenzia formativa che intercetta solo finanziamenti, ma di un territorio che collabora con un'agenzia di qualità - ha detto l'assessore regionale - Non è un caso se sono arrivati quasi un milione di euro: sono state recepite le linee guida della Regione. Vogliamo investire per dare ai giovani un'opportunità. In Italia i NIT, tutti quei ragazzi fuori dal circuito della formazione, costano 32 miliardi all’anno - ha sottolineato Grieco, che poi conclude - Gli imprenditori sanno che per continuare a essere competitivi sul mercato del lavoro serve il capitale umano formato e che conosca questo mondo”.

Il sindaci di Empoli e Castelfiorentino, Brenda Barnini e Alessio Falorni, hanno così commentato questi nuovi percorsi Asev: “La presenza dell'assessore regionale è la migliore testimonianza che stiamo facendo un buon lavoro e la Regione ce lo sta riconoscendo - dice Barnini - Proprio l'assessore Grieco arriva da un territorio, quello livornese, dove le opportunità sono finite molto tempo fa. La Regione vuol dare risorse alla formazione, ma l’opportunità in più è quella di poter farsi conoscere come persone. Persone che vogliono dimostrare di avere voglia di lavorare: questa è la cosa più importante" conclude Barnini.

"L'Agenzia di sviluppo è nata per volontà politica sul territorio per formare tante generazioni e tanti lavoratori che possano portare competenze nei percorsi di sviluppo del territorio - spiega invece Falorni - Quella empolese è una struttura d’eccellenza che si è fatta notare per come ha saputo intercettare e risorse e per la qualità con cui ha messo in campo le attività. Nonostante la crisi e la poca speranza nella pensione, un problema comune della nostra generazione, voglio dire che c'è comunque spazio a disposizione per chi ha voglia di fare”.

La dirigente scolastica del Ferraris-Brunelleschi Daniela Mancini ha così commentato i nuovi percorsi: “Quando i ragazzi ritornano nelle nostre scuole e nei nostri laboratori sono una piacevolissima sorpresa. Molti di loro hanno interrotti gli studi una volta terminato l’obbligo formativo: volevano scappare dalla scuola, poco appetibile per loro. Quando li ho visti ritornare nel laboratorio col fine di trovare un lavoro li ho visti completamente diversi. Maturano in pochi mesi, vedendosi impegnati. Se nel primo percorso erano assenti, dopo sono più presenti e interessati. La prospettiva nel corso degli anni è quella di trovare lavoro in un momento in cui parlare di lavoro è molto difficile. Noi abbiamo la riprova che i corsi che abbiamo fatto fin’ora non sono astratti, dato che ci sono più aziende disponibili allo stage che corsisti".

Giorgio Galimberti

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