Sanità, accoglienza nelle strutture per disabili anche per gli over 65

Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato all’unanimità la mozione del Partito democratico in merito alla permanenza delle persone disabili presso le strutture residenziali o semiresidenziali per disabili dopo il compimento del sessantacinquesimo anno di età. Primo firmatario della mozione Stefano Scaramelli, presidente della commissione Sanità e politiche sociali in Regione, che spiega quanto la materia sia “molto sensibile e delicata. La dimensione della disabilità - spiega Scaramelli - non può avere un limite anagrafico in grado di determinare l'interruzione di un'esperienza con la quale molte persone sono chiamate a convivere tutta la vita. Dobbiamo consentire alle persone disabili, qualora ne sussistano le condizioni, di continuare a vivere la loro forma di socializzazione anche oltre i 65 anni nelle strutture loro adibite, senza essere costrette al trasferimento forzato in residenze per anziani. I bisogni legati alla disabilità - conclude Scaramelli - non si interrompono al raggiungimento dei 65 anni. Serve una norma più flessibile, capace di considerare casi specifici perché l’allontanamento automatico e obbligato della persona disabile dalla struttura in cui è ospitato al raggiungimento del sessantacinquesimo anno di età, in determinati casi, può risultare nocivo per la complessiva sfera fisica e psichica della persona”. Hanno firmato la mozione anche i consiglieri Leonardo Marras, Nicola Ciolini, Simone Bezzini, Stefano Baccelli, Ilaria Giovannetti, Antonio Mazzeo, Giacomo Bugliani, Paolo Bambagioni. L’atto impegna la Giunta ad assumere le iniziative necessarie affinché, nell’ambito della normativa regionale in materia sociale e socio-sanitaria, di livello legislativo o regolamentare, sia espressamente prevista la possibilità di una ulteriore permanenza delle persone disabili nelle strutture presso le quali sono ospitate, anche dopo il raggiungimento dei sessantacinque anni di età, laddove in sede di valutazione multidisciplinare della situazione di bisogno tale ulteriore permanenza si configuri come la soluzione più appropriata rispetto alle esigenze dell’individuo.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana

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