Un laboratorio per recuperare i saperi della ceramica: "Importante sinergia tra Comune e Colorobbia"

(foto gonews.it)

A Montelupo arriva il Laboratorio di recupero dei saperi e di produzione didattica: ecco di cosa si tratta


Estrarre i saperi e codificarli, in pratica far diventare didattica tutti quei gesti e quei movimenti che contraddistinguono la storia e il presente della ceramica. Il Comune di Montelupo Fiorentino e il Gruppo Colorobbia hanno unito le loro forze per realizzare il Centro Ceramico Sperimentale del Saper Fare e l'Innovazione Tecnica già nello scorso agosto, ora entra in funzione il Laboratorio di recupero dei saperi e di produzione didattica.

Come hanno spiegato il sindaco Paolo Masetti e il coordinatore del progetto Paolo Pinelli, gli obiettivi sono il recupero dei saperi tecnici e di formazione professionale e anche la produzione di strumenti per l'insegnamento e la divulgazione delle nozioni. Tradizione ceramica e produttiva e chimica dei rivestimenti saranno dunque protagonisti di queste scuole del saper fare, in pratica da Montelupo partirà la didattica che verrà estesa a livello regionale, nazionale e, perché no, internazionale.

Circa cinquanta esperti ceramisti e tecnici di colorificio metteranno per iscritto, ma soprattutto su video, i loro insegnamenti. Se prima la produzione della ceramica si poteva definire quasi come epica, una tradizione orale che rischiava di essere dimenticata o modificata irrimediabilmente, come stava per succede all'Iliade o all'Odissea: viene portata su carta, e non solo, la grande maestria che sta dietro alla lavorazione della ceramica. Di questo usufruiranno 'studenti' della zona ma anche nazionali o fuori dai confini italiani.

Le tecniche, i processi, i gesti e i movimenti sono stati oggetto di studio da parte di Colorobbia e Comune di Montelupo. "Si tratta di una sfida che si appoggia su una forte interazione tra pubblico e privato ma non può fermarsi a questi due soggetti, ha bisogno di partner importanti per andare avanti. Spero nella Regione" ha detto il sindaco Paolo Masetti, che ha sottolineato i benefici della collaborazione: "Si arricchiranno il contesto e la comunità, ci sarà un indotto anche culturale. Lo stabilimento di via Gramsci diverrà un centro per la formazione, la ricerca e l'aggiornamento professionale".

Il coordinatore Paolo Pinelli ha aggiunto: "Sarà un nodo di più reti per far diventare la nostra una cittadella dei saperi innovativi. Il settore ha bisogno proprio di innovazione continua, altrimenti sparisce. Il nostro scopo è trasformare i saperi in qualcosa di comunicabile e ripetibile. Attingiamo dal nostro archivio storico per recuperare le tecniche di lavorazione. Ci avvarremo dell'esperienza di gente come Nedo Scappini, Lelio Rossi o Francesco Bitossi". Inoltre, per non far sì che il materiale non venga 'rubato' da altri, Colorobbia è al lavoro sui diritti d'autore.

Gianmarco Lotti

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