Esprimiamo innanzitutto la nostra solidarietà all'infermiere e ai soccorritori della Misericordia di Empoli intervenuti nel servizio concluso con il furto dell'ambulanza poi ritrovata a notevole distanza dal luogo dell'accaduto.
Detto questo, concordiamo con NURSIND che l'episodio conferma ancora una volta che il personale 118 non è sufficientemente tutelato dal punto di vista della sicurezza e che la collaborazione con le forze dell'ordine è spesso insufficiente o tardiva.
Riteniamo altresì impropria la valutazione fatta dalla dirigenza riguardo al fatto specifico negando di fatto la sussistenza del pericolo per l'equipaggio, in contrasto con quanto affermato dallo stesso e non essendo al momento avviata alcuna indagine interna.
Nel caso specifico il soggetto in questione, già noto a sanitari e forze dell'ordine per frequenti interventi effettuati, ha confermato la propria pericolosità nel corso del TSO, successivo al rilascio dopo il ritrovamento del mezzo di soccorso.
Pur non entrando nel merito della gestione “tecnica” dell'evento, che auspichiamo venga attentamente vagliata nelle sedi opportune, riteniamo che il minimizzare i pericoli, anziché adottare strategie che possano evitarne la ripetizione, non tuteli dipendenti e collaboratori ma anzi li esponga maggiormente a situazioni di rischio. SNAMI ritiene che gli strumenti opportuni siano una adeguata formazione del personale sanitario in materia di sicurezza e di autoprotezione nel corso della gestione di pazienti tenga conto dell'esperienza di chi lavora in prima linea sul territorio e una costante verifica dell'applicazione delle stesse in collaborazione con le forze dell'ordine. A tale scopo chiede l'avvio di tavoli tecnici tra Azienda e rappresentanti del personale sanitario medico ed infermieristico.
Fonte: Il direttivo Snami Toscana
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