Festa per i 10 anni dell'unico centro in Italia dedicato all'addestramento antincendi

foto di archivio

La gran parte degli incendi che mettono a rischio boschi e foreste della Toscana ha vita breve: nell'80% dei casi le fiamme vengono fermate prima di aver interessato un ettaro di terreno, in 15 casi su cento entro i 5 ettari, e solo rarissimamente gli incendi superano i venti ettari (è successo 3 volte nel 2016). E questo è dovuto al lavoro competente e tempestivo messo in atto dell'Aib, organizzazione antincendi boschivi, e dalla preparazione del suo personale operativo, che viene formato al centro "La pineta di Tocchi" a Monticiano. Per questo la celebrazione dei dieci anni di vita di questo quartier generale antincendio è stata oggi motivo di festa per tutto l'antincendio regionale e, indirettamente, per tutta la Toscana delle foreste, che da questi operatori viene continuamente protetta.

Il centro di addestramento antincendi boschivi "La pineta di Tocchi", unico in Italia nel suo genere, ha festeggiato questo compleanno speciale con una giornata dedicata a riflettere su quanto fatto e quanto occorre fare per difendere il nostro patrimonio boschivo (solo in Toscana a un milione e 150.000 ettari).

Alla giornata hanno partecipato tutti i principali soggetti dell'antincendio regionale, in testa l'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi, e i rappresentanti di nove Regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Campania, Lazio, Calabria e Marche) interessate a approfondire l'incontro con il modello toscano.

E' stata un'occasione per conoscere da vicino questo spazio voluto dalla Regione Toscana e interamente dedicato alle attività di formazione cui partecipano 1.300 operatori ogni anno. Passa di qui periodicamente per addestrarsi, ma anche per aggiornarsi e per specializzarsi nelle varie mansioni antincendio, tutta la forza che la Toscana mette in campo per prevenire e fermare gli incendi: una forza composta da 4.700 uomini di cui 4.200 volontari e 500 operai forestali.

"Oggi – ha detto l'assessore Remaschi - festeggiamo una vera eccellenza nel panorama nazionale di cui andiamo fieri, anche perché è un caposaldo di tutto il sistema antincendi. L'attività di addestramento e aggiornamento svolta alla Pineta ha ricoperto in questo decennio un ruolo fondamentale sia per migliorare la qualità e la tempestività degli interventi sia per garantire la sicurezza e la professionalità degli operatori, e infine per migliorare la capacità di collaborazione ed integrazione tra i vari elementi operativi e decisionali della macchina regionale".

"Speriamo - ha aggiunto Remaschi - che questo Centro possa rappresentare un modello da replicare anche nelle altre Regioni che oggi abbiamo il piacere di avere come ospiti, per investire sempre di più nella prevenzione, primo baluardo per proteggere le nostre foreste.

L'assessore ha quindi evidenziato il valore delle due principali componenti dell'antincendio: "Mi piace ricordare l'indispensabile lavoro degli operai forestali e il grandissimo contributo dei volontari. Questi ultimi operano in base a una convenzione con la Regione Toscana, non ricevono rimborsi personali, ma unicamente contributi alle associazioni di appartenenza, che vengono utilizzati per il miglioramento e l'ottimizzazione dei servizi prestati. Questi volontari, oltre 4.000, ci mostrano l'anima vera della Toscana e dei toscani, quella partecipativa, solidale nel segno della disponibilità e della gratuità".

Le finalità del Centro La Pineta di Tocchi
Dal 1991 la Regione Toscana effettua l'addestramento del personale che opera nell'organizzazione regionale antincendi boschivi, per garantirne la sicurezza, assicurare l'efficacia degli interventi e favorire l'integrazione funzionale e organizzativa tra le varie strutture operative dislocate sul territorio. Da allora a oggi sono stati oltre mille i corsi organizzati. Molti di questi si sono tenuti a partire dall'aprile del 2007 nella struttura dedicata che la Toscana, unica Regione in Italia, ha realizzato: il Centro regionale La Pineta di Tocchi nel Comune di Monticiano (SI).

Nel corso di questi primi anni di attività hanno partecipato alle iniziative di formazione circa 1300 operatori/anno degli Enti e delle Associazioni del volontariato.

In aggiunta alle attività di addestramento e aggiornamento del personale impegnato nella prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi, il Centro cura la formazione per il settore forestale e organizza convegni, giornate tecniche e dimostrazioni relative ai settori AIB e forestale, attività didattiche con le scuole del territorio regionale, progetti nazionali e comunitari nel campo della salvaguardia del territorio e del patrimonio boschivo, con particolare riferimento agli incendi.

Le strutture del centro
Il Centro è dotato di 3 aule: un auditorium che può ospitare 100 persone utilizzato per corsi, incontro tecnici, convegni e presentazioni di materiali e mezzi; un'aula informatica con 25 postazioni pc utilizzata per i corsi di sala operativa e un'aula tecnica con 25 postazioni e lavagna interattiva multimediale per i corsi più avanzati. La Pineta di Tocchi dispone di 35 posti letto tra camere singole, doppie e triple, una mensa capace di ospitare oltre 100 persone, due alloggi per gli equipaggi dell'elicottero, un eliporto, un laghetto AIB, alcuni magazzini per mezzi e attrezzature e oltre un chilometro di strade forestali e ostacoli per i corsi di guida.

L'organizzazione antincendio regionale in sintesi
La previsione, la prevenzione e la lotta attiva agli incendi boschivi costituiscono l'attività antincendi boschivi regionale che in Toscana è svolta da strutture regionali e locali e si avvale dell'apporto di organismi statali e di associazioni del volontariato.
La Toscana può contare su una forza di intervento in ambito AIB composta da circa 600 mezzi terrestri e 4.700 uomini operativi addestrati che fanno parte del volontariato (4.200 unità) e del personale degli Enti competenti (500 operai forestali).

600 sono invece i mezzi ‘terrestri' a disposizione e fino a 10 (nei periodi di massimo rischio) gli elicotteri. Il cuore del sistema è la Sala Operativa Unificata Permanente (S.O.U.P.) gestita dalla Regione con un servizio H24 per 365 giorni l'anno. SOUP coordina gli interventi in ambito interprovinciale, si raccorda con i Centri Operativi Provinciali (COP), tiene i rapporti con il Dipartimento della Protezione Civile, in particolare con il COAU per l'invio dei mezzi aerei Il numero verde della SOUP 800.425.425 riceve tutte le segnalazioni di incendio da parte dei cittadini e dalle centrali operative dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri Forestali.

In base a specifici accordi e convenzioni partecipano all'organizzazione regionale le strutture operative dei Carabinieri Forestali e dei Vigili del Fuoco. Sommando questa e tutte le voci il costo complessivo di tutto il sistema AIB è di circa 9 milioni all'anno.

Incendi: 113 nei primi tre mesi del 2017, ma per estensioni sempre contenute

Nei primi tre mesi di quest'anno si sono sviluppati sul territorio toscano 113 incendi boschivi che hanno interessato una superficie boscata di circa 173 ettari. E' questo il dato più recente sull'attività regionale antincendi presentato oggi a Monticiano (Siena) in occasione della giornata dedicata ai dieci anni del centro di addestramento antincendi "La Pineta di Tocchi". Nel corso della giornata sono state diffuse anche le statistiche sull'evoluzione degli incendi nello stesso arco temporale di vita del centro che iniziò la sua attività a Monticiano nella primavera del 2007.

L'ultimo periodo osservato, quello dal 1 gennaio al 31 marzo 2017, mostra caratteri non dissimili dal resto del periodo: in realtà gli incendi sono stati più numerosi del passato (la media dell'ultimo quinquennio era di 66), ma la superficie media che hanno interessato resta molto bassa (1,54 ettari) segno che nella stragrande maggioranza dei casi l'intervento di spegnimento ha permesso di fermare sul nascere il rogo.

Questo dato si trova pienamente rispecchiato nella statistica del 2016. Gli incendi dello scorso anno sono stati 493 e hanno interessato una superficie boscata di 593 ettari, con una media a incendio di 1,20 ettari. Dei 493 incendi 390 hanno interessato meno di un ettaro (79,1%), 77 tra 1 e 5 ettari (15,6) 23 tra i 5 e i 20 ettari (4,7%) e solo 3 hanno raggiunto un'estensione maggiore di 20 ettari (0,6%): rispettivamente 110 ettari a Orbetello (GR), 27 a Marciana (LI) e 22 a Santa Fiora (GR).

L'andamento del 2016 si colloca in un'area leggermente superiore alla media delle statistiche dell'ultimo decennio: gli incendi oscillano tra i 120 del 2014 e i 760 del 2012 con una media annua di 430. In questo intervallo temporale (2007-2016) complessivamente si sono registrati in Toscana 4.302 incendi che hanno interessato 6.096 ettari di bosco. La provincia più colpita è stata Lucca (802 incendi per 1.755 ettari di bosco), seguita da Firenze (687 incendi per 511 ettari), Pisa (563 incendi per 1.074 ettari), Arezzo (497 incendi e 395 ettari), Massa-Carrara (463 per 611 ettari), Grosseto (401 per 777 ettari), Pistoia (367 per 247), Siena (267 per 575), Livorno (160 per 127) e Prato (95 per 24).

Tra i fattori che certamente hanno influito negli ultimi dieci anni sull'evoluzione degli incendi certamente anche l'andamento meteo che ha visto una generale riduzione delle piogge e un incremento delle temperature che hanno portato a rivalutare le condizioni di rischio di innesco e propagazione del fuoco. Proprio per questo la Regione Toscana al fine di migliorare ancora la sua azione antincendi punta molto sulla prevenzione.

Anche nell'occasione odierna è stato rinnovato l'invito alla massima prudenza, anche in questo periodo dell'anno, a quanti si accingono a eliminare i residui vegetali attraverso l'uso del fuoco, prestando la massima attenzione a tutte le norme di sicurezza che vanno conosciute nel dettaglio prima di procedere a qualsiasi tipo di accensione di fuochi, sia per la propria incolumità che per scongiurare danni all'ambiente.

Le regole da seguire nell'abbruciamento sono semplici: anzitutto non farlo quando c'è vento e non farlo mai da soli; inoltre bruciare piccoli cumuli e accertarsi che il fuoco si sia estinto completamente, osservando il controllo fino al suo completo spegnimento. In questo modo si riuscirà a proteggere le nostre foreste non solo riducendo il più possibile la propagazione degli incendi, ma fermandoli nel momento migliore: prima che si sviluppino.

Fonte: Regione Toscana

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