Festa di Liberazione, la richiesta di Barnini: "A Empoli una decorazione al valore civile"

Brenda Barnini, insieme a tutta la giunta, istituzioni empolesi e regionali, associazioni, forze dell’ordine e cittadini presenti alle cerimonia in centro e a Fontanella


In tanti oggi, martedì 25 aprile, hanno voluto partecipare alle celebrazioni della Festa di Liberazione Nazionale organizzate dal Comune di Empoli: presenti istituzioni, forze dell’ordine, associazioni, decine e decine di cittadini.

Dopo la santa messa in suffragio, celebrata nella Collegiata di Sant’Andrea da Don Guido Engels, è seguito un corteo per le strade del centro storico che prima ha portato alla lapide di Piazza del Popolo, dedicata alla memoria della partenza dei volontari per la Guerra di Liberazione, 72 anni fa; poi in piazza XXIV Luglio dove è stata deposta una corona d’alloro al Cippo Ricordo dell’Antifascismo e della Resistenza.

Qui il sindaco di Empoli Brenda Barnini ha ricordato l’ultima iniziativa, in ordine di tempo, dell’amministrazione comunale in tema di memoria, vale a dire la richiesta di conferimento di una decorazione al valore civile alla Città di Empoli per il contributo offerto dalla popolazione alla lotta antifascista e alla guerra di liberazione.

L’istanza è stata presentata nei giorni sorsi al Presidente della Repubblica, tramite il Ministero dell’Interno, affinché il loro sacrificio non venga mai dimenticato.

«Questa data del 25 aprile per noi ha due significati – ha detto Brenda Barnini in piazza XXIV Luglio –. E’ una pietra miliare nella nostra storia collettiva che guarda in due direzioni: verso il passato commemorando i morti e verso il futuro e ricorda ai vivi il dovere e l’impegno.

Per questo abbiamo voluto intraprendere il percorso che porta al conferimento di una decorazione al valore civile alla città di Empoli. Già definiti “capitale morale dell’antifascismo” dal Consiglio regionale della Resistenza nel 1964, pensiamo però che sia arrivato il momento di vedere insignito il gonfalone della nostra città di una medaglia che testimoni in modo istituzionale il sacrificio che centinaia di empolesi resero in quelle circostanze. 290 deferiti al Tribunale speciale, 193 denunciati alle commissioni provinciali di assegnazione del confino, 122 morti nel bombardamento del 26 dicembre, 56 deportati dopo lo sciopero del marzo 1944, 29 civili fucilati il 24 luglio del 1944, il centro storico completamente distrutto dai bombardamenti e sei mesi ininterrotti per 37 bombardamenti sulla stazione, il ponte sull’Arno e tutte le frazioni. E infine più di 500 partiti volontari il 13 febbraio 1945 arruolati nei Gruppi di combattimento e mandati lungo la Linea Gotica a riconquistare la libertà per tutto il Paese.  Sono solo alcuni dei numeri e dei fatti storici che abbiamo riportato nella relazione inviata alla Presidenza del Consiglio e al Ministero dell’Interno per richiedere ufficialmente il riconoscimento del valore civile della nostra città.

Ci auguriamo che questa nostra richiesta possa essere soddisfatta in tempi brevi e che quel giorno possa diventare una nuova occasione di incontro e festa, una nuova data da ricordare e da cui ripartire».

«Allora in questo nostro 25 aprile, in questa nostra festa che al tempo stesso commemora il contributo di Empoli e di tutte le città italiane alla nascita della repubblica democratica e ci invita a riprendere il cammino verso la libertà, - ha proseguito il sindaco – dobbiamo ritrovare la forza per guardare al futuro con fiducia.

Siamo donne e uomini liberi perché qualcuno ha combattuto per la nostra libertà, lo hanno fatto pensando alle proprie famiglie, al proprio lavoro, lo hanno fatto in modo generoso, eroico diciamo noi oggi ma i testimoni di quel tempo non hanno mai voluto essere definiti eroi. Sentivano di dover fare la cosa giusta e la fecero, riscattando l’onore della nostra Patria, cancellando con il proprio sacrificio la macchia del fascismo, facendo nascere gli anticorpi culturali che mettessero fine a quella dittatura.

Celebriamo le loro gesta, preghiamo per la loro anima, rinnoviamo il patto tra generazioni che ci lega al nostro passato e viviamo da cittadini nel rispetto della nostra Costituzione orgogliosi di poter dare ancora il nostro contributo alla causa della pace e della libertà. Viva il 25 aprile, Viva la Resistenza, Viva la Repubblica italiana».

Nel corso della cerimonia è stato cantato l’Inno di Mameli, è stato intonato dalla tromba di Giuseppe Alberti il ‘Silenzio’, quindi i presenti si sono spostati, dopo un breve corteo per le vie del centro storico, in piazza XXIV Luglio, davanti al cippo ricordo dell’Antifascismo e della Resistenza, dove i nazifascisti fucilarono per rappresaglia 29 uomini. Dopo la deposizione della corona di alloro al cippo ricordo dell’Antifascismo e della resistenza la commemorazione, sempre alla presenza del sindaco Brenda Barnini, è proseguita poi nella frazione di Fontanella, con la deposizione della corona di alloro al cippo ricordo sulla SR 429, anche qui presenti numerosi residenti.

Come lo scorso anno, l’architetto Vincenzo Mollica ha suonato con la chitarra e cantato in piazza XXIV Luglio anche ‘Bella Ciao’. Sono stati chiamati gli ex partigiani e componenti delle associazioni fra questi Dario Del Sordo (presidente onorario Anpi), Sauro Cappelli (presidente onorario Aned), e Ugo Morchi, anche lui ex partigiano. Fra i partecipanti tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine cittadine Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia Municipale, Guardia di Finanza, le associazioni di ex combattenti, poi ancora Anpi, Aned, Misericordia, Associazione Nazionale dei Carabinieri, Spi CGIL, Anmil.

Il sindaco Barnini era accompagnata da tutta la Giunta Comunale (vicesindaco Franco Mori, l’assessore alla Memoria Eleonora Caponi, Fabio Barsottini, Fabrizio Biuzzi, Arianna Poggi, Antonio Ponzo Pellegrini, Andrea Taddei), presenti anche  alcuni consiglieri comunali di maggioranza e opposizione e il presiedente dell’assemblea Roberto Bagnoli. Fra le istituzioni era rappresentata anche la Regione Toscana con l’assessore Vittorio Bugli e il consigliere Enrico Sostegni.

Fonte: Comune di Empoli - Ufficio Stampa

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