Corpi estranei alla mensa, il caso è chiuso. A rischio denuncia per diffamazione

Alessio Spinelli (foto gonews.it)

"Siamo indignati sulla confusione che è stata fatta sul servizio mensa. Ricordo che i reati si fanno anche con il cellulare". Un combattivo Alessio Spinelli, sindaco di Fucecchio, è intervenuto quest'oggi in conferenza stampa per chiudere la vicenda dei corpi estranei rinvenuti alla mensa della 'Pascoli' lo scorso 30 marzo.

A fianco a lui il vice sindaco con delega alla scuola Emma Donnini e il presidente della Fucecchio Servizi Srl Lorenzo Calucci, pronti a chiarire alla stampa quanto accaduto dopo le comunicazioni avvenute negli scorsi giorni dall'ente comunale stesso.

A un mese dai fatti si può chiudere il sipario. Quel che era presente nel piatto di insalata, subito isolato, non erano infatti uno scarafaggio assieme a escrementi di topi, come segnalato in una mail inviata la sera di giovedì 30 marzo alla commissione mensa. Bensì coleotteri, tra cui una comune 'ape nera', e un pezzo di terra. A confermarlo i risultati della analisi provenienti dall'istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana, con sede a Roma. Nello specifico 'un crostaceo dell'ordine Isopoda, comune artropode del terreno; capo e torace di un insetto dell'ordine Hymenoptera, superfamiglia Apoidea; tre frammenti non ascrivibili ad escrementi di roditori o altri animali'.

Dopo il sospiro di sollievo per la mancata 'invasione' dei topi nei locali della mensa, è meglio ricostruire la vicenda fin dall'inizio. Entriamo nel dettaglio.

Il servizio mensa nelle scuole del territorio (dal nido di Galleno fino agli istituti di San Pierino) viene gestito da Fucecchio Servizi. Si parla di 1.300 pasti servizi al giorno, creati con prodotti all'80% biologici e al restante 20% a filiera corta toscana nel centro cottura di via Foscolo a Fucecchio.

La Elior, grande multinazionale del settore, fornisce i pasti, un'altra cooperativa ha vinto l'appalto per lo 'sporzionamento' nelle scuole. Infine, la Masoni Consulting di Santa Croce è incaricata del controllo sulla regolare esecuzione delle attività. Questa filiera porta a 55 posti di lavoro.

Esiste anche una commissione mensa dove partecipano non solo i genitori, ma anche professionalità come pediatri, nutrizionisti e dietologhe.

Cosa succede quel giovedì di fine marzo

Nel tardo pomeriggio arriva una mail a tutti i membri della commissione mensa con una foto che ritrae i corpi estranei nel piatto di insalata. La mittente è una mamma di un alunno della 'Pascoli' presente nella commissione stessa, ma a quando pare non presente in quel momento, secondo quanto affermato in conferenza. La foto dunque è arrivata in qualche modo a lei, che ha ritenuto opportuno girare agli altri colleghi in commissione. Donnini e Calucci si mettono subito in moto per "capire di cosa si stesse parlando". Una foto, per quanto contestualizzata, dice poco o niente. Il primo errore è infatti quello di non aver segnalato immediatamente alla Asl, tra l'altro presente proprio per quel giorno al centro cottura.

"Non ho dubbi su come avviene il procedimento: tutto deve fermarsi in presenza di un'anomalia", spiega Donnini. Questo non avviene e dunque è necessario fare a ritroso il percorso. Bisogna anche ricordare che solitamente si procede con l'autocontrollo. Ossia, chi è presente durante lo sporzionamento nelle scuole deve immediatamente avvertire di anomalie presenti, come viene insegnato anche durante i corsi di formazione.

Il piatto oggetto della questione non è finito a tavola tra i bambini. È stato messo in un sacchetto sigillato refrigerato. L'anomalia in questo caso è stata, secondo l'amministrazione e la Fucecchio Servizi, scattare una foto al piatto (non servito e messo via) per poi rendere noto il tutto alla commissione mensa. "Bisognava chiamare immediatamente l'Asl e denunciare il tutto", racconta Donnini.

L'ipotesi più plausibile

È altamente improbabile che l'animale rinvenuto vivo e la carcassa dell'altro siano rimasti nell'insalata da servire. La verdura viene infatti lavata, disinfettata e centrifugata con macchinari industriali.

Il cuoco del centro cottura, durante la riunione serale, aveva affermato che l'insalata proveniente dall'orto quel giorno era terrosa. Ciò non giustifica la presenza di pezzi di terra nel piatto.

L'ipotesi più plausibile, a cui è giunto il gruppo di lavoro, è che quella ape nera fosse caduta dal lucernario sopra la mensa. I tendaggi di copertura, casa occasionale di quel coleottero, sono stati subito rimossi. Con la caduta può darsi che sia venuta via della terra.

Quel che è certo è che il caso è un unicum. Nelle altre scuole quel giorno non si è verificato un episodio simile. Giorni dopo l'arrivo dei risultati il caso sembra chiuso, ma il 'processo mediatico' continua.

'Fake news' a Fucecchio

Particolare attenzione è stata data dagli amministratori alle tantissime opinioni a sproposito che sono state date durante i giorni successivi alla notizia. "Lo sciopero della fame ai bambini? L'arresto di 10 lavoratori della Elior? Tutte sciocchezze scritte al cellulare e senza un fondamento di verità", racconta sbalordito Colucci.

Tra le chat su Whatsapp dei genitori e il passaparola su Facebook, vengono scritti commenti su commenti senza fondamento di verità. "Si crea poi allarmismo ingiustificato, sono stata al telefono per un'ora con una mamma straniera che era convinta che ai suoi figli fosse stato servito cibo avvelenato alla mensa - spiega Donnini - Ci è stato detto che abbiamo sottovalutato la situazione. Nessuno di noi l'ha fatto, anzi, questa cosa doveva essere denunciata subito. All'indomani, c'erano invece persone pronte a disintegrare il servizio mensa".

"Chiedo più rispetto per un servizio che funziona bene. C'è stato un notevole danno d'immagine", commenta il primo cittadino.

La diffamazione e le scuse

La Fucecchio Servizi sta valutando un'azione legale per diffamazione. Una prima denuncia c'è stata, ovvero l'esposto di Colucci stesso ai carabinieri di Fucecchio, proprio per fugare ogni dubbio su questa situazione.

Da parte di chi ha alimentato il fuoco della polemica, Colucci chiede però tre scuse: "Ai bambini, che sono tornati impauriti alla mensa. A tutti i 55 lavoratori, che rischiavano di ricevere una comunicazione disciplinare e forse di perdere il lavoro. All'amministrazione comunale e alla società".

Elia Billero

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