Conceria toscana ed economia circolare, il distretto santacrocese ospite a Firenze

Aver trasformato in risorsa per l’ambiente procedimenti industriali che per l’ambiente sono potenziale rischio arrivando a rappresentare in pieno i nuovi trend dell’economia circolare: è il risultato raggiunto dai conciatori del distretto di Santa Croce sull’Arno, che hanno raccontato la propria esperienza di impresa impegnata nella sostenibilità ambientale nel corso del seminario “La moda nell’economia circolare”, sabato scorso, presso l’European School of Economics di Firenze.

A confrontarsi con i conciatori, tra gli altri, Angelo Arcuri, responsabile Ufficio Internazionalizzazione Confindustria Firenze, Anna Salvini, Campus Manager ESE Firenze, Chiara Uvoni, project manager Next Technology Tecnotessile Distretto Pratese, l’imprenditore Andrea Galluzzo, e Thes Tziveli, imprenditrice e presidente sezione abbigliamento Confindustria Firenze.

Investimenti mirati in ricerca e formazione, 1800 milioni di euro in 40 anni di attività del distretto conciario, «e una gestione innovativa dei processi di depurazione - dice Franco Donati, presidente Assoconciatori, ospite dell’evento - che vede ora i conciatori del distretto fare da perno nell’attuazione dell’ accordo di programma sottoscritto con Regione Toscana e Ministero dell’Ambiente per il trattamento di acque reflue urbane di 42 impianti di depurazione che saranno dismessi perché diseconomici nella gestione e incapaci di scaricare entro i parametri di legge: la loro acqua verrà convogliata nei nostri impianti di depurazione. Andremo a recuperare dalle acque reflue urbane in arrivo circa 6 milioni di metri cubi di acqua che affineremo fino a renderla utilizzabile nell’attività conciaria riducendo progressivamente l’emungimento di acqua di falda dal terreno».

Non solo depurazione: nel corso dell’evento, tecnici ed imprenditori presenti, in rappresentanza di diverse aree del sistema fashion, hanno mostrato un grande interesse verso gli impianti del distretto conciario destinati al riuso degli scarti della lavorazione della pelle, che collocano il distretto di Santa Croce tra i sistemi industriali più rappresentativi dell’economia circolare.

Fonte: Assoconciatori

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