Le lettere di Giovanni Pascoli al fratello in un libro presentato alla Normale

La scuola Normale di Pisa

Alla Scuola Normale un libro che svela il mistero delle lettere che Giovanni Pascoli scrisse a uno dei propri fratelli, Raffaele. Domani, 17 maggio, alle ore 17, sarà presentato un libro destinato a far discutere, a cura delle Edizioni della Normale: Il fratello ritrovato. Le lettere di Giovanni Pascoli a Raffaele (1882-1911). Tra il 1882 e il 1911 il poeta romagnolo redasse ben 389 missive indirizzate a Raffaele Pascoli (il terzo fratello della famiglia si chiamava Luigi). Rimaste chiuse in cassaforte 50 anni, per espressa volontà della famiglia Pascoli, adesso tornano alla luce con una pubblicazione di della ricercatrice Alice Cencetti.

A lungo si era favoleggiato sul contenuto di un carteggio così consistente, inedito. Cosa potevano mai contenere di così riservato queste lettere da indurre la famiglia Pascoli ad esigerne l’apertura solo cinquant’anni dopo la scomparsa della figlia del poeta, avvenuta nel 1965? Forse, si pensava, si sarebbe squarciato il velo sul misterioso assassinio del padre di Giovanni, un omicidio che avrebbe segnato il percorso biografico (e poetico) di Pascoli e dell’intera famiglia… Ma l’apertura delle lettere avvenuta nel 2015 presso il centro archivistico della Scuola Normale, – istituzione cui Luigia Pascoli, la figlia di Giovanni, aveva affidato il deposito dell’epistolario ritenendola l’unica in grado di garantirne un’adeguata custodia – ha svelato una ulteriore verità, e come al solito la realtà è più sorprendente della fantasia.

Il libro di Alice Cencetti, viene presentato da Daniele Menozzi, professore di Storia contemporanea e presidente del Centro Archivistico della Normale, da Diana Toccafondi, Soprintendente archivistico e Bibliografico della Toscana, con i professori Marino Biondi dell’Università di Firenze e Alfredo Stussi della Scuola Normale. Sarà presente l’autrice.

Parola a Giani: "Toscana fonte d'ispirazione per il Pascoli"

"L’opera teatrale che andrà in scena a Massa il 20 e 21 maggio prossimi, è uno straordinario omaggio a uno dei padri della cultura e letteratura italiana che ci onoriamo di vantare e che nella nostra Toscana ha trovato tante fonti di ispirazione”. Così il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, alla presentazione de ‘El Prufissurin’, la commedia storico-poetica in scena al Teatro Guglielmi che vuol fare rivivere il soggiorno massese del grande poeta romagnolo avvenuto il 5 ottobre 1884, dove per tre anni tenne la cattedra di lettere antiche.

"In questi anni e in questa terra, il giovane poeta comincia la raccolta Myricae che diverrà un capolavoro internazionale" ha ricordato il presidente. “Pascoli – ha continuato – ha espresso un grande rapporto con la nostra regione”. “Non è nato né morto in Toscana ma attraverso la sua esperienza e il suo vivere, è un punto di riferimento assoluto per la nostra realtà. Sono contento che il suo significato profondo venga esaltato attraverso questa rappresentazione".

Accanto a Giani, il consigliere regionale Giacomo Bugliani, che ha ricordato come lo leghi al poeta una "componente personale". "Sono stato allievo del liceo classico dove lui ha insegnato. Ritrovarmi oggi consigliere regionale che promuove oltre i confini e in forme diverse la figura di Giovanni Pascoli, mi onora”. “Sono curioso di assistere alla rappresentazione e sono convinto sarà un momento di arte teatrale che farà parlare di sé per molto tempo".

Alla conferenza stampa hanno preso parte anche l’autore della commedia Fabio Cristiani, il regista Fernando Petroli, l’attore protagonista Massimiliano Fagnini e l’attrice Barbara Bassi.

Fonte: Scuola Normale Superiore - Ufficio Stampa

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