Province a rischio dissesto: presidio dei sindacati nei capoluoghi toscani

La sede della Provincia di Pisa in piazza Vittorio Emanuele

I sindacati: “Modificare il testo del decreto, servizi e occupazione a rischio”


Le Province toscane rischiano il dissesto economico, con conseguenze pesantissime per i lavoratori (sia sul fronte delle retribuzioni che dell’occupazione) e per i servizi offerti ai cittadini (dalla manutenzione delle strade a quella delle scuole). Motivo: le risorse insufficienti che il Governo intende stanziare per la loro attività. Per questo, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno proclamato lo Stato d’agitazione (a livello nazionale) e per domani martedì 23 marzo dalle 9 alle 11 sono in programma presìdi di protesta di sindacati e lavoratori in ogni capoluogo della Toscana, davanti alle Prefetture (a Firenze appuntamento in via Cavour 1). A Massa Carrara la manifestazione avrà un orario diverso (cioè 11-13), mentre a Pisa non sono previste iniziative.

LA VICENDA

Il decreto 50/2017 doveva essere l'occasione per mettere Province e Città metropolitane nelle condizioni di poter finanziare i servizi fondamentali dopo i numerosi tagli che si sono susseguiti negli ultimi anni, anche alla luce dell'esito del Referendum sulla riforma costituzionale dello scorso 4 dicembre. Ma lo stanziamento di 110 milioni di euro, a fronte dei 650 milioni necessari certificati da SOSE, comporterà in alcuni casi il protrarsi di situazioni insostenibili sul versante del mantenimento dei servizi, in altri non basterà ad evitare il dissesto degli Enti. Per tali ragioni - spiegano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl - riteniamo fondamentale riprendere la nostra azione di pressione nei confronti di tutte le istituzioni e dei gruppi parlamentari per incrementare le cifre stanziate. Per questo abbiamo proclamato lo Stato d'agitazione di tutto il personale di Province e Città metropolitane con l’obiettivo di modificare il testo, in modo particolare, in merito alle necessarie garanzie sul mantenimento dei servizi ed a modificare l’ammontare delle risorse stanziate”.

Fonte: Cgil Toscana - Ufficio Stampa

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