Saccheggio evitato al negozio di elettronica: la polizia arresta i ladri

Avevano già ammassato apparecchi elettronici per un valore di circa 50.000 euro, pronti per essere trafugati dal centro commerciale di via Pistoiese, dove la scorsa notte avevano fatto irruzione spaccando le porte antipanico.

I protagonisti della vicenda - almeno tre uomini, secondo quanto ricostruito dalla Questura - sono stati però colti sul fatto dagli uomini della Prima Squadra Volante.

Al momento, con l’accusa di tentata rapina impropria e danneggiamento aggravato in concorso, sono finiti in manette due incensurati cittadini rumeni di 29 e 35 anni, mentre la polizia è sulle tracce del terzo uomo - il probabile “palo” - riuscito invece a darsi alla fuga.
Intorno alle 4.30 di notte, l’attenzione degli agenti è stata richiamata dall’allarme acustico collegato alle porte dell’esercizio preso di mira dai malviventi.

La pattuglia si è subito avvicinata ma i due poliziotti a bordo non hanno fatto in tempo a chiamare rinforzi che un uomo, fino a quel momento nascosto dietro ad una siepe, si è allontanato per la campagna limitrofa non prima di allertare i suoi compagni.

Nel frattempo, infatti, altri due complici erano a lavoro all’interno del magazzino dove avevano già accatastato con cura circa 150 smartphone e alcuni televisori di ultima generazione.

Quando i due agenti sono entrati, hanno potuto subito constatare che le porte di sicurezza erano state completamente divelte e danneggiate e non appena hanno sbarrato ai ladri ogni via di fuga, l’esperto capo pattuglia delle volanti si è trovato davanti un uomo di quasi due metri.

Volto completamente travisato, guanti calzati e in mano una piede di porco verosimilmente utilizzato poco prima per la violenta effrazione, il soggetto è avanzato con evidenti intenzioni ostili.

Dietro all’uomo minaccioso, che non ha esitato a intimidire l’operatore per farsi largo, l’altro cittadino rumeno si è però reso conto che ai due
non restava altra scelta che arrendersi.

Circondati in pochi secondi anche dall’equipaggio di un’altra volante della Questura, i due hanno indietreggiato e, caduti nella rete della polizia, sono finiti in Sollicciano.

Gli inquirenti non escludono tuttavia che il complice in fuga possa aver fatto in tempo a portar via altra merce al momento non inventariata; il tal caso l’accusa passerebbe da “tentata” a rapina impropria “consumata”.

Fonte: Questura di Firenze

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