Ponte sull'Elsa, il sindaco di Castelfiorentino fa il punto su criticità e cambiamenti

Non chiedetemi, vi prego, di pronunciarmi sulla fantomatica lettera anonima pervenuta a Insieme per Cambiare: vi dirò solo che il comunicato della Susi Giglioli mi ha strappato una sincera risata....

Per completare le opinioni sulla viabilità nel Ponte sull'Elsa a Castelfiorentino, riportiamo quanto pubblicato su Facebook dal sindaco Alessio Falorni. Con svariati punti l'amministrazione affronta le criticità di quello che è stato definito 'un caso raro a livello nazionale', ossia un ponte che oltrepassa un fiume e una ferrovia. Per non parlare di eventuali costi per il bilancio comunale su opere di superamento o miglioramento della situazione.

"NODI DEL DIBATTITO SUL PONTE:

1) ESIGENZA DI SOLUZIONE STRUTTURALE. Ho voluto esplicitamente che la Polizia Municipale, nella persona del Comandante Marco Chiarugi, venisse in Consiglio Comunale a esporre, e a lasciare quindi agli atti del dibattito, alcuni elementi tecnici che servono a chiarire che il problema NON PUO’ essere affrontato tramite vigili e telecamere. Questo è utile, perché in alcuni dei mini-dibattiti che si sviluppano in giro per il paese, o anche su FB, qualcuno ancora ogni tanto si alza e sostiene che “basterebbe un vigile lì al passaggio a livello” o “basterebbe una telecamera che sanzioni chi si ferma in mezzo alla strada”. Non è così, e l'abbiamo chiarito oltre ogni ragionevole dubbio; la soluzione a questo problema è SOLO E SOLTANTO STRUTTURALE, e riguardante la viabilità.
2) LA SVOLTA CRITICA. La problematica relativa alla viabilità è sostanzialmente quella che riguarda la svolta verso il ponte venendo da Via Palestro/Santa Verdiana, o venendo dalla Stazione su Via Ridolfi. Quindi, ogni soluzione che non riguardi questa svolta, ma si concentri su altro NON E’ UNA SOLUZIONE;
3) PONTE CHIUSO-->NO ALTERNATIVE VIARIE. Nel caso in cui la soluzione proposta fosse quella di chiudere completamente il ponte al traffico veicolare, le alternative viarie da costruire ex novo NON SONO PRATICABILI. In questo senso, il passaggio a livello di Castelfiorentino è un caso raro a livello nazionale, in quanto si posiziona su ben due invarianti strutturali consecutive (fiume+ferrovia). Dunque, ponti….sottopassaggi….NIENTE DA FARE. Nessuno è stato in grado di portarmi una alternativa praticabile sotto il profilo tecnico, e sostenibile sul piano finanziario (altro elemento importante: un’opera da 2 milioni di € il Comune di Castelfiorentino NON PUO’ FARLA col suo Bilancio), e a mia conoscenza quindi non esistono soluzioni reali e concrete da questo punto di vista. Naturalmente, avrei piacere ad essere smentito! Nell'attesa di queste novità, però, questo è un punto importante, per evitare che, sempre durante le discussioni, si alzi qualcuno appartenente alla categoria degli “ingegneri autonominati” (che a Castelfiorentino rilevo avere una certa consistenza) a spiegare come “basterebbe fare un ponte dal parcheggio del distretto ASL”, o “dal parcheggio del MetroPark”, e magari aggiungere, alla maniera dei saputi, che “è molto semplice” e “basterebbe volerlo”.
4) LE PUNTE. Vorrei chiarire la mia posizione sulle famigerate “punte” davanti alla Stazione: le reputo un errore architettonico, e reputo che dovremmo toglierle, a prescindere dalle decisioni che prenderemo sul Ponte. Sono pericolose, creano problemi di parcheggio e non sono nemmeno belle esteticamente. Altro discorso, però, il fatto che l’operazione di toglierle sia facile (il costo non è affatto banale, anzi...), e che basterebbe togliere quelle per risolvere definitivamente il problema della viabilità al passaggio a livello, soprattutto nei momenti di maggior traffico. Vorrei che però la mia posizione su questa materia fosse chiara, per togliere dalla discussione l’alibi (molto caro soprattutto alla mia opposizione di destra) che “non si vogliono togliere le punte per non ammettere di aver fatto un errore”. Le punte SONO un errore, che andrebbe comunque corretto.
5) RIPERCUSSIONI SUL COMMERCIO. Questo, più che un “paletto” al dibattito, è una richiesta di approfondimento. La paura delle penalizzazioni sul commercio, a fronte di ogni soluzione che si ripercuota su “i flussi” delle auto sul Ponte a Castelfiorentino, è una delle argomentazioni che non riesco proprio a comprendere. Ho cercato di approfondirla con i negozianti, presso i quali, a dire il vero, le posizioni sono assai variegate; ma non son riuscito a cavare un ragno dal buco. In particolare, riscontro paradossalmente che le uniche tipologie di commercio per cui i flussi “mordi e fuggi” delle auto avrebbero un senso (bar, tabaccherie, edicole…farmacie, perfino!), sono quelle che hanno meno preoccupazioni. I più preoccupati mi son risultati invece alcuni che vendono scarpe e abbigliamento. Io mi chiedo, con molta tranquillità: ma come fa il flusso delle auto che passano per il centro a influire sulla propensione all’acquisto di scarpe o magliette? Durante un passaggio in auto da Via Ridolfi, tornando a casa dal lavoro, uno si ricorda di dover acquistare un paio di Timberland? A me viene da pensare che se voglio comprare un paio di scarpe in centro in paese, ci vado apposta, ed eventualmente ho la problematica del parcheggio: questo, mi risulterebbe comprensibile, dal lato di un commerciante. E sicuramente, ho sul naso il fatto di metterci mezz’ora per attraversare il centro in auto come quando si chiudono le sbarre. Preferirei di gran lunga avere un centro più vivibile a piedi o in bicicletta, piuttosto che in auto. Questo, mi viene da pensare relativamente a ciò che penalizza gli acquisti in centro (per non parlare del vero problema: i soldi in tasca!); non certo la riduzione del traffico di scorrimento verso il ponte. Però, non ho la pretesa di saperla più lunga di un negoziante su questo fronte, quindi accetto volentieri tutte le spiegazioni e le osservazioni del caso che possano arrivare".

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