Operaio morì travolto da pannelli: 2 condanne

Due anni di reclusione (pena sospesa) per entrambi gli imputati per la morte di Gino Nisticò, l'artigiano 65enne, che perse la vita l'11 novembre 2010, decapitato da un muro di cemento armato che gli crollò addosso mentre stava lavorando in appoggio ad una ditta di infissi che doveva sostituire una grande finestra di un laboratorio di pasticceria nell'area industriale di S.Agostino a Pistoia. L'uomo e i suoi colleghi avevano appena finito di togliere il vecchio infisso dalla parete e l'artigiano era rimasto a metà dell'apertura: la testa e un braccio da una parte, il resto del corpo dall'altra.

All'improvviso il blocco di cemento armato si staccò cadendogli addosso. I due condannati in primo grado sono Franco Lolli, amministratore della società immobiliare S.Agostino spa, proprietaria dell'immobile e Roberto Tonti, socio della stessa. La condanna è per omicidio colposo (art. 589) per violazione delle norme in materia antinfortunistica. Condannata al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali, in solido con Lolli e Tonti, anche la società immobiliare. Danni che dovranno essere quantificati in sede civile. Parte civile al processo l'Inail (presente in aula al momento della sentenza l'avvocato Giuseppe Quartano dell'Inail di Firenze). Intanto il giudice Luca Gaspari ha fissato una provvisionale da versare Inail di centomila euro.

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