Rapinatore ucciso, Confesercenti chiede un piano di sicurezza

“Dopo il sostegno e la vicinanza a Daniele Ferretti e alla sua famiglia, anche con la partecipazione in forma privata alla fiaccolata del quartiere, è il momento dei fatti. Bisogna infatti spostare i riflettori su un piano sicurezza che Pisa deve assolutamente mettere a punto”. Antonio Veronese, presidente area pisana di Confesercenti, torna sulla questione sicurezza in città dando chiedendo di invertire la rotta. “Non contano i numeri dei reati – insiste – ma la loro gravità. A Pisa possono anche essersi ridotte le azioni criminose in valore assoluto (consideriamo anche chi ormai non fa neppure denuncia per certi reati), ma se quelle che vengono perpetrate sono di estrema violenza e gravità chiediamo a chi di dovere di lasciar perdere la matematica per presentare una città sicura. Vogliamo poi sottolineare come gli ultimi casi di rapine violente hanno sempre visto coinvolti commercianti e con profili ben definiti: attività in cui i criminali credono di trovare bottini sicuri (gioiellerie, farmacie, tabacchi, distributori di carburante) a ridosso del centro e quindi facilmente raggiungibili in auto. Per questo – dice sempre Veronese – chiediamo alla forze dell’ordine una mappatura di queste attività potenzialmente a rischio e la predisposizione di servizi mirati”. Per Veronese le parole adesso non servono più. “Il caso Pisa purtroppo è una triste realtà. Gli appelli del sindaco Filippeschi per avere un numero di forze dell’ordine adeguato alla complessità della nostra realtà cade nel vuoto. Anche nelle ultime settimane la nostra provincia è stata esclusa da un invio di nuovi uomini per il periodo estivo. Chiediamo quindi al prefetto – conclude il presidente area pisana di Confesercenti – una presa di posizione forte a nome di tutta la città. Perché non ci si debba ritrovare ad una ennesima attestazione di solidarietà a qualche collega vittima dell’ennesima rapina”.

Fonte: Confesercenti

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