Terzo settore, Ferri: "La riforma è un bel traguardo culturale"

Il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri

"Il via libera del Consiglio dei Ministri ai decreti di attuazione della legge delega per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale costituisce un importante traguardo culturale per il nostro Paese e veicola messaggi innovativi per tutti i cittadini": lo ha dichiarato il Sottosegretario alla Giustizia Ferri.

"Il perseguimento del bene comune - ha dichiarato Ferri - non può essere esclusivo compito dello Stato perché uno Stato efficiente e moderno è quello che sa riconoscere e promuovere il ruolo dell’associazionismo e del volontariato, la funzione dell’impresa sociale, il valore degli apporti individuali e collettivi e di tutte le forme di partecipazione che all’insegna della solidarietà e del pluralismo concorrono al raggiungimento di obiettivi di utilità sociale. In questa direzione l’approvazione del codice del Terzo settore razionalizza la disciplina vigente ed attribuisce finalmente dignità ai soggetti ed alle attività di interesse generale che sono l’anima di una Rete che gioca un ruolo fondamentale nell’attuazione dei principi costituzionali dello sviluppo della persona umana nella dimensione individuale, sociale e lavorativa".

 "Di pari passo – ha aggiunto Ferri – la revisione della disciplina dell’impresa sociale arricchisce il panorama del Terzo settore con gli enti privati che, pur assumendo una delle forme giuridiche previste dal Libro V del codice civile o di cooperativa sociale e consorzio, svolgono in via principale attività di impresa di interesse generale. Trova, in questo modo, emersione una nuova concezione di impresa, quella che senza scopo di lucro promuove un ampio ventaglio di interventi di natura solidaristica e di utilità sociale che possono spaziare dal settore sanitario alla valorizzazione del patrimonio culturale, del paesaggio ed al miglioramento delle condizioni ambientali, dall’educazione all’istruzione alla formazione professionale; dalla promozione di iniziative culturali e di ricerca scientifica all’integrazione sociale dei migranti".

"Con questo intervento – ha concluso Ferri – il Governo si pone ancora una volta, con una risposta normativa concreta, nell’ottica dell’inclusione alla base del funzionamento di uno Stato moderno che opera in una dimensione integrata per raggiungere i propri obiettivi primari, coinvolgendo tutti gli attori privati nella costruzione di un moderno sentimento di appartenenza collettiva, in linea, peraltro, con quanto stabilito dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Ai principi di integrazione e solidarietà si ispirano anche i recenti interventi normativi in materia di immigrazione e di sicurezza delle città, che favoriscono l’integrazione nel tessuto sociale e migliorano la coesione sociale. L’inclusione sociale e lavorativa si pone, infine, alla base delle nuove disposizioni sul reddito di inclusione per il contrasto alla povertà, approvate in esame preliminare dal Consiglio dei Ministri".

Fonte: Ufficio Stampa

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