Nuovi percorsi turistici per riscoprire Marino, ‘scultore etrusco’, e la sua città

Nell’anno di Pistoia Capitale della Cultura italiana il Museo Marino Marini, diretto da Maria Teresa Tosi, rafforza la propria mission di meta turistico-culturale su scala internazionale attraverso la creazione di un pacchetto di itinerari turistici inediti che permettono al visitatore di conoscere e riscoprire l’artista pistoiese da angolazioni diverse. L’opera di Marino, alla vigilia della mostra Passioni Visive che si apre il 16 settembre a Palazzo Fabroni contestualmente all’evento espositivo I Colori del Mediterraneo che porta tra le sale del Palazzo del Tau i capolavori di Mirò, si propone per la prima volta come filo conduttore di una rete di percorsi che si affacciano all’esterno, oltrepassano le mura del convento trecentesco, sede del Museo, e si fondono e si mescolano alla città.

L’obiettivo è quello di contestualizzare il pensiero di Marino nel tessuto urbano di Pistoia e metterlo in relazione con le testimonianze gotiche, i linguaggi del Novecento e i segni dell’arte contemporanea, anche quelli meno noti, che caratterizzano la vocazione turistico-culturale della città toscana. L’offerta turistica è stata elaborata da un team di giovani esperti conoscitori del patrimonio culturale della città e storici dell’arte dell’associazione Artemisia, incaricata dalla Fondazione Marino marini. Nell’ambito di questo progetto il Museo attiverà un percorso formativo gratuito rivolto a guide turistiche interessate a raccontare il nuovo sguardo su Marino e promuovere il suo patrimonio nel mondo, incentrato sui percorsi cittadini e sulle grandi mostre che si apriranno a settembre 2017. I nuovi itinerari turistici sono attivi dal 18 luglio 2017 e rimarranno .

“Per Pistoia prende avvio una nuova stagione – ha detto Alessandro Sabella, assessore al Turismo del Comune di Pistoia – una rete di circuiti turistico-culturali che valorizza le eccellenze legate all’arte, al patrimonio di Marino Marini e a tutte le vocazioni di qualità dell'accoglienza che possiede la città. Lavoreremo sulla fusione e sul’intreccio delle strutture portanti su cui poggia l'economia pistoiese come la cultura, l’artigianato, il commercio, il vivaismo, il turismo religioso e potenzieremo la collaborazione con la Fondazione Marino Marini. La creazione degli itinerari turistici rappresenta il primo passo di un progetto di valorizzazione e promozione comune del nostro territorio”.

Per Ambra Tuci che coordina gli eventi del Museo Marini “si tratta di un ulteriore volano culturale che offre spunti di arricchimento e occasioni di conoscenza finalizzati non solo a mostrare i tesori della città ma ad andare incontro al visitatore curioso, che vuole esplorare la Pistoia di Marino, testimone e ambasciatore della Toscana nel mondo che da sempre si caratterizza per avere una doppia anima, arcaica e contemporanea allo stesso tempo”.

Per i viaggiatori del web si apre da oggi il sito www.marinomarinipassionivisive.it, spazio virtuale che offre informazioni e contenuti specifici relativi ai grandi eventi di Marino Marini, organizzati nei luoghi pubblici di Pistoia Capitale della Cultura italiana. Un nuovo strumento digitale che mira a divulgare la conoscenza di Marino, uomo, artista, esploratore curioso, instancabile viaggiatore alla ricerca dell’equilibrio eterno tra uomo e natura. Nel sito, corredato di immagini e testi, di facile consultazione e articolato su sette macroaree tra cui opere, mostre, didattica, accoglienza, l’arte di Marino è valorizzata e illustrata attraverso i canali della multimedialità.

La Fondazione Marino Marini ha attivato specifiche convenzioni con Trenitalia, Soci Touring Club, Soci ICOM, Soci ACI per la riduzione del 25% sul costo di accesso alla mostra: 9€ anziché 12€. Le agevolazioni sono rivolte anche agli iscritti FAI, Soci UniCoop Firenze.

Gli itinerari

I cavalli di Marino e il porcello di Sant'Antonio Abate

Marino Marini, il suo Museo nell’antico convento di Sant’Antonio Abate e la città di Pistoia

Visita alle opere monumentali di Marino Marini disposte all’interno dell’oratorio di Sant’Antonio Abate nel complesso del Tau, sede del museo monografico pistoiese dedicato all’artista.

Il ciclo di affreschi di Niccolò di Tommaso (1372) dedicato alle storie di Sant’Antonio Abate e alle vicende dell’Antico e del Nuovo Testamento, è uno spaccato della vita quotidiana a Pistoia nel XIV secolo. L’ambiente propone un contesto affascinante in cui leggere l’evoluzione delle opere scultoree di Marino Marini. L'itinerario tematico dedicato al cavallo, animale ‘totemico’ dello scultore pistoiese, si dipana all’interno del Museo Marino Marini e si conclude di fronte al bronzo Il miracolo, nel cortile di Palazzo Comunale.

Descrizione di dettaglio

Il complesso di Sant’Antonio abate, eretto nel settimo decennio del Trecento, è il magnifico contenitore che ospita il Museo e la Fondazione Marino Marini, nonché le sculture monumentali dell’artista pistoiese.

Come anche il Museo Marini di Firenze, la sede museale pistoiese con il suo allestimento favorisce la lettura dell’opera di Marino in un dialogo continuo con l’antico: si traduce così, architettonicamente, la predisposizione dello scultore al confronto con l’arte del passato, come evidenziato dalla celebre frase dell’artista che si proclamava ‘scultore etrusco’.

Naturale, dunque, affiancare le visite alla mostra Passioni Visive con un percorso che legge l’opera di Marini nel contesto antico che lo ospita.

La struttura gotica del complesso dedicato a Sant’Antonio Abate, su cui si staglia il simbolo del T, è la cornice entro cui si colloca l’opera di Marino Marini. All’interno della Chiesa:

-          Storie della Genesi, dell’Antico e del Nuovo Testamento eseguiti a partire dalla fine del XIV secolo dal pittore fiorentino Niccolò di Tommaso.

-          Di particolare interesse le scene delle Storie di Sant’Antonio Abate, eseguite attingendo a ben tre Leggende distinte della vita del Santo.

All’interno delle sale espositive del Museo che anticamente si connotavano come ambienti di vita conventuale, si collocano altri frammenti pittorici tra cui l’immagine di Sant’Antonio con il porcellino, suo attributo iconografico.

La visita all’interno del Museo, include una visione d’insieme delle tematiche trattate dallo scultore, ma si concentra sulle opere di Marino dedicate al tema del Cavaliere a cavallo di cui sarà possibile ammirare anche le declinazioni monumentali.

Il percorso esterno conduce dal Museo Marini alla Piazza del Duomo, toccando alcuni dei luoghi più antichi della città: la piazza della Sala con il Pozzo mediceo del leoncino; la facciata di San Giovanni Fuorcivitas, della Cattedrale e del Battistero con i magnifici bestiari romanici di pietra; il Palazzo Comunale con i suoi orsi lignei a difesa.

A conclusione dell’itinerario si pone il Miracolo di Marini nell’atrio comunale: la donazione fatta dallo stesso artista negli anni Settanta, sottolinea il sui legame con la città natale (chi lo desidera potrà autonomamente approfondire i legami di Marino con la Scuola pittorica pistoiese attiva tra le due guerre, nelle Sale del Novecento del Museo Civico – entrata gratuita).

Percorso

Partenza/punto di ritrovo: Museo Marino Marini

Museo Marini-Chiesa di Sant’Antonio Abate; visita atrio e passaggio veloce dentro il Museo

San Giovanni Fuorcivitas

Piazza della Sala

Piazza del Duomo in esterno: Cattedrale, Battistero, Campanile

Palazzo Comunale: il Miracolo, 1954

(indicazione di percorso verso la Chiesa di Sant’Andrea – Cavalcata dei Magi di Gruamonte - e il Palazzo Fabroni)

Durata: 2 ore 30 minuti ca

Quando e come: tutti i giorni su prenotazione

Pistoia con gli occhi di Marino, artista del Novecento

Percorso in città nei luoghi legati alla biografia di Marino Marini o che ospitano sue opere: il Palazzo Comunale, l’esterno della casa della famiglia Marini in Piazza San Pietro, l’Antico Palazzo dei Vescovi – dove, nella sala d’ingresso, è ospitata la Pomona in pietra del 1945 –, il Museo Marino Marini. L’itinerario include anche la visione della Piazza della Sala e dei monumenti della Piazza del Duomo in esterno.

Descrizione di dettaglio

Marino Marini è nato a Pistoia nel 1901 ma già dal 1929 si trasferì a Milano per tornare solo saltuariamente nella sua città natale. Il legame dello scultore con Pistoia ruota soprattutto attorno agli affetti familiari: dopo la morte dei genitori, la sorella Egle che vive nella casa di famiglia, è sicuramente il motivo centrale dei suoi sporadici ritorni. Sono proprio le parole della sorella gemella, anch’essa pittrice e poetessa, a dare il via a questo percorso: “Marino nasce mediterraneo nella conca tirrena: terra d'antica vena dove insistono l'amore pel campo, l'ombra serena di Giotto, la scarnita umanità di Masaccio e quella dell'agitato Pisano. Nasce nel clima quieto dell'inizio del secolo, a Pistoia, medioevale e un po' ferrigna, arroccata presso l'appennino dentro un cerchio di mura sbrecciate, coi suoi monumenti intarsiati da geometrie di marmi bianco/neri, la grinta di animali di pietra sull'alto delle lesene, le colline e il piano..."

Con questa suggestione ripercorreremo i luoghi legati alla biografia di Marino, immaginando il clima culturale di questa cittadina che diventerà provincia soltanto nel 1927.

Ai primi del Novecento l’impronta medievale della città doveva ancora essere ben palpabile, tuttavia impulsi di modernità già lasciavano tangibili segni nel tessuto urbano: le brecce nelle mura per la moderna viabilità; gli stabilimenti delle Officine Meccaniche San Giorgio; l’Emporio e il Cinematografo della Famiglia Lavarini.

Per Marino Pistoia è certamente il luogo felice, è la conca mediterranea dove tutto ebbe inizio. In quei tempi in cui la strada del futuro era ancora ‘oscura’, Marino viveva la città medievale come l’abbraccio di una madre alla quale è bello tornare ma da cui è necessario fuggire per seguire l’urgenza dell’arte. L’itinerario si snoda in un tracciato inedito della città: dalla casa natale di Marino a fianco della chiesa romanica di San Pietro ad alcuni dei principali monumenti antichi che, come suggerisce Egle, ben avrebbero potuto suggestionare l’animo creativo e ambizioso del giovane artista. Le facciate romaniche di San Giovanni Fuorcivitas e della cattedrale, intarsiate dai marmi policromi e animate da teorie di animali di pietra, la chiesa di Sant’Andrea (celebre la fotografia di Aurelio Amendola mentre lo scultore accarezza le sculture della facciata); hanno certamente costituito per il giovanissimo Marino stimolo all’apprezzamento dell’arte e del bello.

Benché affermato artista, vivesse tra Milano e Forte dei Marmi, Marino non dimenticò mai la città delle proprie radici: in occasione della mostra monografica del 1979, organizzata dal Comune di Pistoia, spesso con la sua auto girava gioioso attorno al Miracolo del 1954 (adesso ubicato nell’atrio del Palazzo Comunale), gridando “I pistoiesi sono tutti miei fratelli!”

Partenza/punto di ritrovo:

Percorso

Museo Marini-visita atrio e passaggio veloce dentro il Museo

Chiesa di San Pietro (casa natale di Marino Marini)

San Giovanni Fuorcivitas e lo storico Caffè Valiani (mostra del 1968 delle fotografie di Aurelio Amendola)

Piazza della Sala

Piazza del Duomo in esterno: Cattedrale, Battistero, Campanile

Palazzo dei Vescovi-Pomona del 1945 in pietra

Palazzo Comunale: il ricordo della mostra monografica del 1979

Via degli Orafi (la Pistoia dei Primi del Novecento-Galleria Vittorio Emanuele-Officine Michelucci; Emporio Lavarini)

Chiesa di Sant’Andrea (facciata e fotografia di Marino che tocca la facciata)

Durata: 2 ore e 30 minuti ca

Quando e come: tutti i giorni su prenotazione.

Marino Marini e la sua città tra Novecento e Arte Contemporanea

Percorso che riconnette le opere di Marino Marini al contesto d’esordio del Novecento pistoiese con anche uno sguardo alle collezioni di arte contemporanea cittadina di fruizione pubblica.

Con partenza dal Museo Marino Marini (visione dell’atrio), il percorso comprende la scultura di Marini, Miracolo del 1954, ubicata nell’atrio del Palazzo Comunale; le sale del Novecento e il Centro di Documentazione Giovanni Michelucci al Museo Civico, le opere di arte contemporanea di Gianni Ruffi e Roberto Barni nelle piazze della Sala e Giovanni XXIII; il Padiglione di Emodialisi e il Giardino Volante con opere di Robert Morris, Gianni Ruffi, Nagasawa, Dani Karavan, Luigi Mainolfi. Il percorso si conclude a Palazzo Fabroni Arti Visive Contemporanee, sede della mostra Passioni Visive.

Descrizione di dettaglio

Il percorso legge la figura giovanile di Marino Marini all’interno del contesto culturale cittadino dei primi del Novecento, da cui prese le mosse la sua esperienza artistica. In questa città, infatti, le generazioni artistiche si susseguono con punte altissime a partire dai primi del Novecento, con significativi riconoscimenti internazionali. Si potrebbe affermare che esiste una sorta d’inclinazione cittadina all’arte e soprattutto alla valorizzazione e accoglienza dell’arte contemporanea. Nasce infatti nel 1924 il Museo Civico di Pistoia con l’intento di salvaguardare le collezioni di arte antica della città ma anche con l’idea di costituire una Galleria Comunale di Arte Moderna; nel secondo dopo guerra questo intento è portato avanti dall’attività espositiva della Sala Ghibellina del Comune di Pistoia e quindi dal Palazzo Fabroni Arti Visive Contemporanee.

Dagli inizi del secolo e fino agli anni Trenta, Pistoia vive un vero e proprio exploit economico che si lega certamente alla presenza della Fabbrica delle Officine meccaniche San Giorgio, delle officine artistiche del ferro e del bronzo come la Fonderia Michelucci e la Fonderia Lippi, nonché alla rete operosa delle orticulture.

Benché la sua formazione accademica lo porti ben presto a Firenze, tra le prime occasioni espositive del giovane scultore si colloca la Prima Mostra Provinciale d’Arte pistoiese del 1928, dove Marino figura tra gli artisti esponenti della scuola pistoiese attiva tra le due guerre. In questa occasione espose alcune sculture, medaglie, rilievi dove già risultava evidente il suo dialogo con l’antico e al tempo stesso la spinta propulsiva verso la modernità in un linguaggio già completamente autonomo.

E’ suggestivo immaginare che proprio grazie a una indiscussa predisposizione della città alle arti grafiche, – si ricordino l’evento, definito ‘di avanguardia’, della Mostra del Bianco e Nero, tenutosi nel 1915 alle Regie Stanze a Pistoia; la carriera di xilografo di Giovanni Michelucci, nonché le vicende artistiche di avanguardia del simbolista Andrea Lippi e del futurista Mario Nannini – Marino si iscrivesse ai corsi d’incisione di Celestino Celestini all’Accademia fiorentina, svelandosi un incredibile disegnatore e incisore (Egle ricordava che Marino bambino passava il tempo a ‘disegnare i confini del mondo’.

Come sappiamo nel 1929 Marino fu chiamato all’insegnamento all’Accademia di Monza da Arturo Martini, e da quel momento non fu più presente alle esposizioni cittadine.

Da queste premesse, che includono la visione di alcune sale del Museo Marini, della sezione del Novecento e del Centro Documentazione Giovanni Michelucci nelle Collezioni civiche in Palazzo Comunale, il percorso si dipana attraverso il tessuto urbano in un itinerario di arte contemporanea.

La scultura monumentale di Marino Marini, nell’atrio del Palazzo Comunale può essere letta come la prima opera di un itinerario d’installazioni contemporanee che l’amministrazione comunale ha favorito in alcune piazze della città a partire dagli anni Ottanta: il Giro del Sole di Roberto Barni in Piazza dell’Ortaggio; la Luna nel pozzo di Gianni Ruffi in Piazza Giovanni XXIII in dialogo con il fregio cinquecentesco in terracotta invetriata di Santi Buglioni.

A queste installazioni si affiancano i progetti di arte ambientale, finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia: il Padiglione di Emodialisi nel contesto del vecchio ospedale del Ceppo e il Giardino Volante con opere d’arte appositamente pensate, rispettivamente per i pazienti dializzati o per i bambini.

L’itinerario si conclude a Palazzo Fabroni sede della Collezione Civica di Arte Contemporanea dove sono esposte opere di artisti pistoiesi attivi dal secondo dopoguerra come Fernando Melani, Agenore Fabbri, Mario Nigro, Gualtiero Nativi, Roberto Barni, Gianni Ruffi, Umberto Buscioni.

Durata: 3 ore ca

Quando e come: tutti i giorni su prenotazione.

Itinerario:

Luogo di ritrovo: Museo Marino Marini

Museo Marini (alcune poche sale)

Piazza della Sala, Roberto Barni, Giro del Sole, 2000

Museo Civico-Sale Novecento e Centro Documentazione Giovanni Michelucci

Palazzo Comunale, atrio-Marino Marini, Il Miracolo, 1954

Piazza Giovanni XXIII, Gianni Ruffi, Luna nel pozzo, 1999

Piazza del Carmine, Giardino del Padiglione di Emodialisi (2005)

Progetto di Giannantonio Vannetti

con opere di:

Robert Morris, Bronze Gate

Sol LeWitt, Wall Drawing #1155

Claudio Parmiggiani, Mosaico

Gianni Ruffi, Lunatica

Dani Karavan, Cabane de Paix

Hidetoshi Nagasawa, Tre giardini

Daniel Buren, Porte e divisori in vetro

Giardino volante con opere di:

Luigi Mainolfi

Studio Mendini con Andrea Balzari

Gianni Ruffi

Itinerario cittadino per il turismo scolastico

“Pistoia città arcaica e un po’ ferrigna” (Egle Marini)

Percorso in città nei luoghi legati alla biografia di Marino Marini o che ospitano sue opere. Chiesa di Sant’Andrea, Palazzo Comunale e Museo Civico, esterno di casa Marini in Piazza San Pietro, Antico Palazzo dei Vescovi, Museo Marino Marini e Chiesa del Tau.

Pubblico consigliato: scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado

Costo: 2€ a partecipante; per le scuole fuori provincia di Pistoia: 5€ a partecipante

Modalità di partecipazione

Per prenotare la visita guidata e uno o più percorsi didattici correlati, è necessario inviare la scheda di adesione compilata all'indirizzo mail info.passionivisive@gmail.com.

La scheda di adesione può essere scaricata dal sito www.marinomarinipassionivisive.it o richiesta via mail.

Info e prenotazioni: info.passionivisive@gmail.com

Fonte: Ufficio Stampa - Fondazione Museo Marino Marini

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