Geotermia, archiviato il processo a Piero Pii per abuso d'ufficio

Piero Pii

Archiviato il procedimento che vedeva imputato il sindaco di Casole d'Elsa Piero Pii per il reato di abuso di ufficio in merito alle ricerche geotermiche. Il gip del tribunale di Siena Roberta Malavasi ha così disposto a scioglimento della riserva trattenuta all'udienza del 13 luglio 2017. Il pm aveva richiesto l'archiviazione il 6 ottobre 2016, alla quale si era opposto Stefano Boco, legale rappresentante della Magma Energy Italia srl.

Tutto era partito dalla denuncia della Magma Energy Italia Srl nel 2016. Le indagini geologiche nel 2016 erano state richieste dall'azienda al Comune. In seguito a una serie di rifiuti a protezione del territorio, l'azienda era proceduta alla denuncia "sostenendo che l'ordinanza contingibile ed urgente - affetta da profili di macroscopica illegittimità - fosse stata adottata non già per il perseguimento di un interesse pubblico, ma per la coltivazione della posizione politica personale del cittadino Pii, notoriamente contrario allo sfruttamento dell'energia geotennica che su tale posizione aveva condotto la propria campagna elettorale."

Il sindaco, secondo il giudice, non avrebbe avuto una condotta finalizzata a un danno ingiusto alla Magma. La società ha chiamato in causa anche il Tar: il ricorso dovrà essere fissato.

I FATTI RIASSUNTI NELLA SENTENZA

Con Decreto n. 2332 del 6 giugno 2011 la Giunta Regionale della Toscana - Direzione Generale politiche territoriali, ambientali e per la mobilità - conferiva alla società Magrna Energy Italia Srl il permesso di effettuare ricerca di risorse geotermiche "Mensano" nei Comuni di Casole d'Elsa, Colle Val d'Elsa, Radicondoli, Volterra, Castelnuovo Val di Cecina e San Gimignano. Tale permesso era prorogato in data 03/05/2016.

L'attività di ricerca consisteva nel realizzare una prospezione mineraria attraverso la tecnologia detta "sismica a riflessione", che consente di ricostruire le caratteristiche del sottosuolo in esame attraverso l’invio e il successivo ritorno di onde elastiche. L'immissione delle onde è realizzata attraverso congegni detti Vibroseis, mentre l'onda di ritorno è captata da geofoni.

La predisposizione, a terra, di un apparato ricevente idoneo a realizzare un'indagine geognostica del sottosuolo era appaltato da Magma Energy Italia Srl alla società polacca S.A. Geofyzica Torum, che apponeva una rete di 684 ricevitori (geofoni) fissati con 2682 picchetti in legno.

In vista dell'avvio delle operazioni di indagine geologica, Magma Energy Italia Srl proponeva al Comune di Casole d'Elsa istanza per l'ottenimento di autorizzazione in deroga all'emissione di rumori. Il Sindaco, odierno indagato, con determinazione n. 5431 del 22 luglio 2016, comunicava il proprio diniego, motivato sulla base della necessità di non compromettere la vocazione turistica del territorio, stante anche il periodo estivo.

Alla luce di ciò, la Magma Energy Srl deliberava di intraprendere ugualmente l'attività di indagine geognostica, autovincolandosi al contenimento delle emissioni sonore entro i limiti normativamente previsti.

L'attività di ricerca subiva quindi un secondo arresto, giacché il Sindaco, in veste di ufficiale del Governo ex art. 54 co. 4 T.U. Enti Locali, emetteva il 29 luglio 2016 un provvedimento contingibile ed urgente, in forza del quale ordinava alla Soc. Magma Energy Srl " ...la sospensione immediata dell'attività legata
alla procedura di ricerca geotermica su tutto il territorio comunale ...", considerato che il ripetuto passaggio di mezzi e persone in area ad altissimo pericolo d'incendio durante la stagione estiva determinava pericolo per l'incolumità pubblica, a maggior ragione perché l'amministrazione comunale non aveva provveduto allo sfalcio dell'erba.

In data 2 agosto 2016, le parti si incontravano alla presenza del Prefetto di Siena. In quella sede, la Società ribadiva che avrebbe mantenuto le emissioni acustiche entro i limiti di legge ed inoltre asseriva che avrebbe valutato di eseguire in proprio il taglio dell'erba, proposta che l'amministrazione comunale, secondo la prospettazione dell'opponente, aveva considerato favorevolmente.

In data 3 agosto 2016, la Società chiedeva all'amministrazione comunale di revocare il provvedimento del 29 luglio 2016 in via di autotutela, offrendosi, non già di sfalciare le sterpaglie (opera incompatibile con la durata dei lavori e con i costi programmati), ma di affiancare alle proprie squadre un mezzo antincendio, onde minimizzare il pericolo di fuochi incontrollati.

Il Sindaco rispondeva negativamente con nota del 4 agosto 2016, ritenendo non adeguata la cautela proposta da ultimo dalla Magma Impianti.

Registrato tale insuperabile diniego, la Società, a mezzo del suo legale rappresentante BOCO Stefano, rimuoveva il cantiere e denunciava Pietro Pii per il reato di abuso di ufficio, sostenendo che l'ordinanza contingibile ed urgente - affetta da profili di macroscopica illegittimità - fosse stata adottata non già per il perseguimento di un interesse pubblico, ma per la coltivazione della posizione politica personale del cittadino Pii, notoriamente contrario allo sfruttamento dell'energia geotennica che su tale posizione aveva condotto la propria campagna elettorale.

In data 15 settembre 2016 veniva sentito a sommarie infonnazioni PAGGETTI Luciano, responsabile della Sala Operativa Antincendi Boschivi della Regione Toscana, il quale affennava come l'utilizzo di mezzi meccanici sia spesso causa dell'insorgenza di roghi.

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